Io, Julianus, bibliotecario dell’imperatore Tiberio, fui centurione della Legio VI Ferrata. Quando venni congedato dall’esercito, non desiderai terre ed onori, desideroso, com’ero, di vivere gli ultimi miei giorni immerso nelle letture dei filosofi antichi, per studiare e comprendere la reale natura degli dei e degli uomini. In una notte illune, mentre meditavo sull’immortalità dell’anima, caddi in un profondo sonno ed una spaventevole visione si affacciò ai miei occhi, lasciandomi, al mio risveglio, madido di sudore e di sgomento.