Nelle arcane regioni del sapere, dove si irradia rifulgente la Luce della Conoscenza, bagliori indistinti di un sapere ancestrale si palesano quando il velo che ne occulta il volto secretato e le simbologie riposte si discosta e lascia intravedere il Tempio sacrale che racchiude le Leggi divine, primigenie tavole di una remota età di consapevolezza e di illuminazione. In quel tempo lontano, l’Uomo, figlio della scintilla intelligente dell’Uno onnisciente, era in perfetta armonia con il Tutto e con Dio, così come espresso in uno scritto del celebre Simon Mago: “Se non vi rendete eguali a Dio, non potete comprendere Dio, poiché il simile viene compreso dal simile. Tralasciate il corpo ed espandetevi ad una grandezza senza misura; superate il tempo e divenite Eternità; così comprenderete Dio…Racchiudete in voi stessi tutte le sensazioni di tutte le cose create, del fuoco e dell’acqua, del secco e dell’umido; siate simultaneamente ovunque, sul mare, sulla terra e nel cielo; siate contemporaneamente non nati e nel grembo materno, giovani e vecchi, morti e al di là della morte; e se potete tenere nei vostri pensieri tutte queste cose, tempi, luoghi e sostanze, qualità e quantità, allora potrete comprendere Dio”.