UNA LETTERA SUL "CORPUS" DI KREMMERZ

a cura di Orpheus

Da una lettrice che si firma “Maika” riceviamo una lunga e-mail nella quale si chiedono varie delucidazioni specifiche, alle quali abbiamo risposto privatamente, e il nostro parere in merito al post che segue, recuperato in rete, di interesse più generale:

Per quello che ne sò io, il Corpus attribuito al Kremmerz è stato reso pubblico, da un Ex CEURIANO, subito prima o subito dopo la morte di Carlo Coraggia, esso è composto da 7 libri i cui primi 3 riconducibili al Kremmerz, gli altri 4 riconducibili ad Erim de Catenaia suo principale detrattore in Vita ed in morte.
In realtà le pratiche scritte nel testo sono parziali, corrotte e sopratutto hanno una funzione decisamente diversa dal portare il lettore e sperimentatore ad un risultato osirideo.
Io ho sempre pensato che la vera tradizione può essere tramandata solo per via orale e mai scritta, infatti tra gli ermetisti si dice che la scrittura è figlia bastarda della conoscenza, in quanto può essere alterata.
Riguardo al percorso alchemico, descritto cosa posso dire? sicuramente è ermetismo alchimico che nulla a che fare con alchimia di laboratorio ed alchimie interne, si tratta di un percorso che dovrebbe portare al separando o caduceo ermetico, passando per i passaggi obbligati della creazione dei vari corpi, saturnio, lunare e mercuriale, alla potenziazione della Maria ovvero un corpo astrale indipendente in grado di agire su tutti i piani permettendo di trasmutare avvenimenti.
Chiaramente tra il dire e fare c'è molto piu' del mare.
Il fatto che i Kremmerziani, o sedicenti tali si scandalizzino, beh vorrei ricordare loro che la myriam cessò di esistere già dal 1912, in seguito allo scandalo Carreras, Infatti da allora il Kremmerz con lettera ufficiale sciolse le accademie, lasciando libero arbitrio a dei direttori, che tra pasticci e scandali vari portarono alla odierna situazione, vale a dire club di persone che non hanno di meglio da fare.
Ad ogni modo sempre riguardo al corpus come tutti i libri , sono strumenti magici, in quanto vi è impressa volontà e pensiero dell'autore, ed ogni lettore sentirà come suonare un campanello nella propria testa, rispondendo ad un' antico richiamo, alimentando il pensiero dell'autore e facendolo quindi vivo nello spirito.
(Da forumfree.it - “Malkuth” – 19-9-2013)

Risposta di Orpheus:

Sul famoso o famigerato “Corpus” sono dilagate negli anni ipotesi e leggende di tutti i generi, per cui risulta molto difficile per non dire impossibile fornire un quadro esatto di questo testo controverso.
Sembra tuttavia che l’originale comprendesse soltanto i primi tre libri (che all'atto pratico ne formano uno), e non i sette come annunciato e forse previsto da Kremmerz. Molto improbabile l’attribuzione dei quattro apocrifi stranamente “apparsi” negli anni Ottanta-Novanta, a Erim di Catenaia, anche se non è da escludersi che l’”anonimo” compilatore abbia attinto o si sia in parte ispirato a materiale più o meno riservato di questo e di altri autori o scuole esoteriche. Riferendoci dunque ai primi tre, una semplice analisi filologica e stilistica dell’opera, ne evidenzia oltre la probabile origine massonica, il carattere composito e una redazione affidata a più mani scandita da intervalli temporali piuttosto estesi. È possibile che Kremmerz abbia cercato di organizzare e “adattare” il testo sulla base delle proprie conoscenze ed esigenze, integrandolo con contributi personali laddove lo riteneva opportuno. Sicuramente non è stato reso pubblico soltanto da un ex-ceuriano, perché sappiamo invece per certo che i vari “Corpus” utilizzati e confrontati a suo tempo per la divulgazione o “profanazione” che dir si voglia, provenivano da un ex diretto discepolo “osirideo” di Kremmerz di Milano (Muciaccia, il quale assieme a Verginelli ebbe il "Corpus" da Kremmerz versando la "dote" in sterline-oro) e da un alto rappresentante fiorentino della Chiesa Gnostica (Carlesi), i quali, completamente all’oscuro dello scopo cui erano destinati, fornirono agli interessati i testi (vi furono poi altre persone - fra le quali ex-ceuriani e non solo - che contribuirono alla raccolta del materiale riservato per ottenerne in cambio altro, non sapendo che ne era già stata programmata la stampa). Per stessa ammissione pubblica di uno di tali “interessati”, è nota anche l’identità della “mente” dell’intera operazione, che agì principalmente per bassi motivi commerciali anche se presentata con tutt’altre finalità, sfruttando l'ingenuità e l'"entusiasmo giovanile" di altri.
Condivido la frase secondo la quale “la vera tradizione può essere tramandata solo per via orale e mai scritta”, anche se dovremmo intenderci sul concetto di “vera tradizione”, oggi assai nebuloso per molti. Se il “segreto”, ammesso che si possa ancora parlare di “segreto”, ha un senso, esso deve rimanere tale: dal momento in cui se ne scrive, ne viene automaticamente tradito e profanato lo spirito, per noti princìpi. Che il “Corpus” tratti “sicuramente di ermetismo alchimico” è ad esempio tutto da vedere e da dimostrare. Certamente non ha nulla a che vedere con l’alchimia di laboratorio, altra controversa materia spesso e volentieri intenzionalmente confusa con la spagyria e della quale non esistono più maestri, né con l’alchimia interna, quella vera, della quale almeno in Occidente si è persa quasi totalmente ogni traccia e maestro.
La Myriam cessò di esistere ufficialmente per precisa volontà dello stesso Kremmerz e non soltanto per lo “scandalo Carreras”. Disponiamo della documentazione di due sue circolari (agosto 1900 e giugno 1914) e di una lettera al segretario della fratellanza Lombardi (dicembre 1912) che lo confermano e comunque ben altri problemi e vicissitudini ne avevano già minato struttura e programmi. I risultati dei tentativi di esumazione e riesumazione successivi a questa data, lontani e recenti, sono sotto gli occhi di tutti, o meglio: di chi ha la volontà e la possibilità di analizzarne la storia con occhi obiettivi, senza lasciarsi deviare o distrarre dalle favolette che ancora si raccontano.
Sulle considerazioni finali della lettera non mi pronuncio e ognuno è libero di interpretarle come crede, sulla base, mi auguro, della propria e concreta esperienza personale.

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Riceviamo e pubblichiamo:

(…) Mi congratulo con voi per la varietà di argomenti presenti e per l’obbiettività che dimostrate, che denota vero rispetto della libertà di pensiero. Noto anche una larghezza di vedute difficile a trovarsi nei siti kremmerziani che invece si somigliano tutti per scarsa informazione e abbondanza di presunzione. Com’è possibile fidarsi di chi falsa le carte per confondere le idee con le solite risposte farcite di vecchio opportunismo? Anche sul Corpus circolano troppe dicerie e perciò è sempre utile e positivo portare luce e chiarezza anche qui. Vi suggerisco questi post trovati su yahoo groups che certamente vi saranno già noti, secondo me adatti per capire qualcosa di più dei soliti guazzabugli kremmerziani. Spero in una vostra risposta. (G.C. – Giaveno)

"Che Kremmerz facesse parte dell'Ordine Osirideo Egizio siamo d'accordo.

Che all'interno dell'OOE fossero distribuiti, ai più alti livelli i "7 libri di Maria" (di cui Agape ne stampò i primi 3 con il nome Corpus Philosophorum ecc ecc) che descrivevano i processi per
addivenire Avatar (o Nume) siamo d'accordo. Che Kremmerz conoscesse a fondo il contenuto dei 7 libri di Maria siamo d'accordo.
Ma attenzione, i kremmerziani di Kremmerz (!), del Corpus non ne sapevano nulla.
Kremmerz fondò la Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam a soli fini terapeutici e lo fece sotto l'onda di due eventi luttuosi: la morte del suo maestro Izar Bne Escur a seguito di una epidemia di
colera e sempre per un'altra coppia di epidemie di colera, ma antecedenti, la morte di 4 figli di Giustiniano Lebano, Sairitis Hus, maestro di Izar e successivamente di Kremmerz e gran maestro
dell'OOE. Fu solo per questo motivo che Kremmerz riuscì a convincere Sairitis a fondare la Fratellanza ed averne la benedizione obtorto collo, perché per Lebano l'ermetismo era da
mantenere limitato ad una ristretta cerchia di eletti, mentre il Formisano voleva mettere l'occultismo alla portata di tutti (pro salute populi). Ma quando si rese conto che i discepoli, più che per la terapeutica erano interessati al potere, tolse tutto di mezzo nel 1912 chiudendo d'autorità tutte le scuole.
Purtroppo non poté impedire che nel 1913 riaprissero due circoli (a Bari e a Roma), ma questi ormai cadevano sotto l'egida dell'OOE e ne diventarono praticamente una diramazione, se non un circolo esterno. Infatti la Delegazione Generale della Fratellanza impugnò la Pragmatica (lo statuto da lui redatto) che imponeva l'impossibilità da parte anche di Kremmerz stesso a poter disporre
delle scuole a suo piacimento e quindi riaprirono i due centri. E non essendoci più a capo Formisano, si riallacciarono direttamente all'OOE.
Ora, in questo panorama, secondo te è mai possibile che Kremmerz avesse diffuso certe conoscenze? Il Corpus è di produzione OOE. Basta guardare lo stile con cui è scritto, si discosta totalmente da quello di tutte le altre opere di Kremmerz. Quindi non è lui l'autore anche se sicuramente ne doveva conoscere contenuti e chiavi.

Chiavi: il Corpus in circolazione non è completo (mancano 4 libri) e la chiave di lettura non può essere che falsata e inesatta. Non credo che nessuno che abbia praticato seguendo le equazioni
moltiplicative del Corpus abbia realizzato nulla, tranne che le sue illusioni ed un Ego di proporzioni smisurate. Nella dimensione materiale non esistono segreti incomunicabili o vie accelerative di
valore divinizzante. Nell'Ermetismo si sfrutta l'analogia: chi pratica nella materia, é destinato a restare nella materia.
Detto questo se oggi guardiamo i Kremmerziani in circolazione, come hai detto tu, alcuni dicono che sia stato Kremmerz l'autore del Corpus ed altri no, ma, indipendentemente da questo, tutti sanno che cosa è il Corpus e che i suoi contenuti si rifanno agli insegnamenti dell'OOE.
Ciao. Joxtale”.

“Pax Pleroma Geppo,
Bontà divina una mail del 2003, un vero tuffo nel passato.
Con fare demodé potrei risponderti che un albero si riconosce dai frutti, e che quindi il Kremmerz può anche essere valutato attraverso i suoi attuali discepoli, anche se in linea di massima concordo nel ritenere cosa diversa un Maestro dagli epigoni.
In linea di massima il sottoscritto non ha mai imputato al Kremmerz il Corpus, come non ha mai negato che il Kremmerz lo possa aver scritto, limitandosi a sostenere che molti esoteristi nostrani avrebbero volentieri dato la mano destra per apporre il proprio nome sotto tale opera.
Del resto non sono neppure favorevole, ho i libri in oggetto, ad un'ipotesi di screditamento del maestro o di avvallo di altre scuole attraverso tali libri, proprio in virtù della posizione di nicchia che il Kremmerz ha ricoperto e ricopre nel panorama esoterico.
Si badi bene posizione di nicchia non significa non rilevante, ma in parte occultata al grande pubblico, del resto a parlare anche del Corpus, caro Geppo, siamo rimasti non in molti...
Che dici dopo pillole di cabala, ci possiamo lanciare in pillole di Corpus ?
Cordialmente MilleNomi”.

Risposta di Orpheus:

Molto francamente trovo nel primo post, forse perché ampiamente datato, una serie di ipotesi completamente gratuite e di inesattezze madornali, molto difficili da prendere in seria considerazione per un’eventuale risposta. Niente da dire o da aggiungere in merito al secondo, ampiamente condivisibile. 

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Fra le varie e-mail pervenuteci, abbiamo scelto per la pubblicazione la seguente, della quale riportiamo una sintesi, comprendente una serie di domande poste anche da altri utenti:

 

(…) Molto interessante poi il topic sul “Corpus”, spero ne possano venire informazioni serie su questo testo, che non lo nascondo, mi incuriosisce molto e sul quale avrei alcune domande da farvi. Per esempio si sa se esiste e dove la copia originale di Kremmerz? Qualcuno dice che si trova in Canada o negli Stati Uniti, se così fosse e si potesse consultare si taglierebbe la testa al toro finendola con tante polemiche. Si sa esattamente quando è stato scritto? Esistono che voi sappiate differenze di sostanza fra le copie delle varie scuole kremmerziane e quella pubblicata da Agape? Da dove proviene invece la copia pubblicata da Kemi? È vero o no che il Corpus in sé sarebbe inutilizzabile perché monco delle istruzioni orali per decifrarlo? È vero che anche la sua trascrizione doveva essere effettuata rispettando un rituale che veniva consegnato a parte? E per ultimo è vero che veniva fatto pagare 25 milioni di vecchie lire dal Ceur? Vi saluto e ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrete darmi. (S.-Manfredonia)

 

Risposta di Orpheus:

 

Premettendo che non sono uno specialista del “Corpus” e che per alcune risposte mi sono avvalso della collaborazione del gentilissimo amico Syras e di altri esperti, passiamo alle Sue molte e non facili domande sperando di riuscire a soddisfare almeno parzialmente le Sue curiosità:

Molto interessante la prima domanda, ma da quanto mi risulta non si sa niente dell’esistenza di una copia originale di Kremmerz né, di conseguenza, dove possa essere eventualmente conservata. Da notare che lo stesso discorso vale per tutte le altre opere di Kremmerz, compresa la stesura definitiva della seconda serie dei Dialoghi, trovata dopo la scomparsa sulla sua scrivania a Beausoleil. Non sappiamo quando il “Corpus” possa essere stato scritto, anche se forse sarebbe più corretto precisare trascritto e ampliato, o corretto, da Kremmerz, perché concordo sulla concreta possibilità che si tratti di un testo composito, difficilmente databile (probabilmente della prima metà del diciannovesimo secolo e forse non completamente italiano), al quale Kremmerz ha tentato di dare una forma organica adattata ai tempi e alle proprie finalità.

Da quanto ne sappiamo non esistono differenze fondamentali fra le copie provenienti dalle scuola di diversa corrente kremmerziana e quella pubblicata dall’Agape, escludendo ovviamente i possibili refusi e le lacune inevitabili, riscontrabili in qualunque trascrizione. La copia pubblicata dalla casa editrice Kemi è un “riassunto” del “Corpus” circolante fra gli ermetisti kremmerziani e non, già dalla fine degli anni ’40 del secolo trascorso. Che il “Corpus” necessiti di specifiche istruzioni orali per essere decifrato, nonostante alcune voci messe in giro per scoraggiarne la diffusione, è un falso parziale: è evidente, e la storia ce lo conferma, che un testo di tal genere potrebbe richiedere “istruzioni” mirate per poterne comprendere le (molte) parti decisamente oscure, e non è escluso che qualcosa in questo senso avvenisse in passato, quando e se qualcuno poteva ritenersi in grado di farlo, ma non certo come regola. Non esistono insomma, perlomeno ufficialmente, istruzioni o chiavi orali per decriptare il testo, bensì varie versioni di istruzioni in parte scritte e in parte orali relative al successivo eventuale iter operativo. False anche le voci relative ad un “rituale” da compiersi contestualmente alla trascrizione del testo, a meno che per “rituale” si voglia intendere la richiesta di svolgere la suddetta trascrizione al lume di candela, dopo il tramonto, abbinando l’uso di incenso e mastice, come a volte indicato. È vero comunque che alcuni hanno ricevuto in passato istruzioni che prevedevano una copiatura del testo in precisi periodi, preceduta dal cosiddetto “rito quotidiano” e dalla condizione di “castità”, come è altrettanto vero che in tempi più recenti molti hanno preferito la sbrigativa soluzione delle fotocopie. L’ultima domanda è alquanto delicata, perché è esatto affermare in linea di massima che per accedere all’iniziazione osiridea (e di conseguenza al “Corpus”) la Ceur, basandosi su una lettera di Kremmerz, richiedesse una “dote” di 90 sterline in oro, equivalenti probabilmente in certi periodi degli anni ’70-‘80 a circa 25 milioni di lire, da devolvere all’”Ordine”. Tuttavia risulta accertato, con tanto di testimoni viventi, che tale “regola” non fosse applicata indiscriminatamente a tutti, e che coloro che non potevano disporre della somma necessaria ne erano esentati. Del resto la medesima “regola” era stata introdotta dallo stesso Kremmerz, quale conditio sine qua non per l’iscrizione come indiretti alle sue dipendenze all’Ordine.      

Se qualcuno disponesse di informazioni maggiori è naturalmente invitato ad intervenire.

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(…) Per contribuire alla discussione vi invio questi post recenti presentati nel forum di buddhismoitalia nel marzo del 2013, mi piacerebbe sentire il parere vostro e di altri utenti grazie. (L.R. – Messina).

 - Der Suchende: Il percorso evolutivo delineato da Kremmerz nei suoi scritti pubblici è – a grandi linee – il seguente:

CITAZIONE:

“l'aspirante, accettato nella "catena orante" da un Maestro Isiaco (...), inizia una serie di pratiche che consistono nella recitazione quotidiana di salmi in latino, nell'evocazione di un "genio complementare" che ha l'obiettivo di rettificare le tendenze sbilanciate (per karma, nascita, condizionamenti atavici e recenti) del novizio, in digiuni (totali e/o parziali) periodici, associati ad abluzioni/lavacri rituali, alla castità e alla recitazione di riti ad hoc, e soprattutto da una condotta di vita di stampo cattolico che Kremmerz riassume nel "buoni pensieri, buone parole, buone opere" e che consiste anche in una vita morigerata dal punto di vista morale, sessuale, alimentare.
Tutto ciò va sotto il nome di "purificazione": ovvero un processo che dovrebbe sgrossare la mentalità ordinaria e acuire la sensibilità del praticante fino a condurlo ad un primo grado di "ascenso" (evoluzione), alla "neutralità ermetica": uno stato di equilibrio e di silenzio interiore che
lo porti a percepire un secondo essere che vive in lui.

Tale "entità" viene definita da Kremmerz "uomo storico", "uomo antico", "anima antica" o tout court "Ermete", per spiegarlo a chi legge, cita il demone socratico.
"Storico" in quanto prodotto dalla serie di "reincarnazioni" che lo hanno condotto all'incarnazione presente.
Un Essere di gran lunga migliore e più evoluto del praticante, che diventa una sorta di "maestro interiore" che lo guiderà nei passi successivi del percorso.”

Secondo me, Krememrz fa parecchia confusione tra anima antica ed Ermete. In quanto spesso confonde stati evolutivi molto diversi: se può essere accettabile per un iniziato di alto grado e di antica storia animica che gli si risvegli un Ente parlante (frutto del lavoro di altre vite) assimilabile ad Ermete (spirito elevatissimo, alato, mobilissimo, messaggero degli Dei), risulta meno credibile che un praticante ordinario possa entrare in contatto con la propria Anima Antica, nei modi e nelle forme da lui descritte. Ammesso e non concesso che tale "anima" esista, ovvero che possieda un'identità. Sarebbe auspicabile un po' d'ordine e chiarezza su questi punti.

Considero acquisito quanto su questo forum è emerso sul "mago di Portici”.

Quindi l'obiettivo di questa proposta di discussione, non è quello di valutare la bontà o l'efficacia di quanto scritto sopra, il che mi pare scontato. Ma - al contrario - assumendo per assurdo, esclusivamente ai fini della discussione, che il Kremmerz fosse in buona fede (...) mi interessa molto il parere e la valutazione degli addetti ai lavori sul percorso descritto e sul concetto di Uomo Storico/Ermete.
Grazie mille e saluti a tutti.

 - Voladores: Dovresti porre la domanda a chi si è cimentato nelle pratiche kremmerziane e soprattutto quelle del Corpus quali risultati ha conseguito.

 - Der Suchende: giusto. solo che non ne conosco. ecco perchè chiedevo il parere degli Ermetisti circa

quel programma operativo. Inoltre in rete ho trovato quest'altro brano di un kremmerziano:
CITAZIONE:

[...] Le possibilità di una vera trasmutazione secondo la tradizione solare sono in pratica talmente esigue, da potersi considerare nulle. Con ciò non intendiamo sottovalutare gli insegnamenti degli antichi alchimisti: si tratta tuttavia di una materia molto spinosa e più volte rivelata, perché non possa venire decifrata che da coloro che sono veramente degni.

Nell’antichità si narrava che solo i grandi Rabbini conoscessero l’esatta pronuncia del nome di Dio, la cui giusta traslitterazione faceva letteralmente esplodere il cervello dell’uomo pio, risvegliando subitamente in lui poteri sconosciuti ed aprendolo all’illuminazione.

Immagini dunque il lettore che il cosiddetto Segreto Alchemico consista nella traslitterazione di un Nome segreto, inciso profondamente nell’anima dell’iniziato. In questo semplice esempio sono contenuti tre assiomi fondamentali, sui quali invito il lettore a meditare attentamente:
-1°: L’Alchimia spirituale è riservata solo ai predestinati, ossia ad anime evolute giunte al termine del loro ciclo reincarnativo e pronte per la loro sublimazione finale.

-2°: Il Nome segreto deve essere scoperto direttamente dall’iniziato attraverso un lungo tragitto isiaco, strada di purificazione e di progressivo disvelamento della propria interiorità storica.

-3°: La vera traslitterazione del Nome, che conclude il processo trasmutativo, viene rivelata all’iniziato nel corso delle pratiche purificatorie e non può venire conosciuta, svelata o attuata senza l’intervento di Forze trascendenti. Neanche il Maestro visibile, a meno che non sia un vero Realizzato, ha il diritto e il potere di penetrare così profondamente nell’anima del discepolo.
Per quanto riguarda il primo punto, può sembrare a prima vista che si tratti di una sorta di preclusione, di un serio ostacolo ad ogni legittima e sincera aspirazione all’ascesi. Predestinato però non vuol significare secondo noi prescelto da un dato Maestro (o da un Ordine visibile), ma che il discepolo è intrinsecamente maturo per un percorso diverso dal tragitto naturale, al quale sono destinati la maggior parte degli uomini in questa fase storica dell’umanità.
Non si senta amareggiato il nostro lettore: anzi il nostro incoraggiamento, a chi se la sente, è sempre e comunque di intraprendere il proprio viaggio all’interno di se stessi, al fine di verificare se esistano o meno le premesse per un tragitto superiore o di tipo solare.
La maturazione cui ci riferiamo [...] Riguarda invece l’evoluzione interiore (o animica) e la maturazione avvenute nel corso del complesso e misterioso processo reincarnativo.
[...] Vita dopo vita, esperienza dopo esperienza, tal nocciolo si arricchisce di contenuti, divenendo vieppiù maturo e predisponendosi alla germinazione. Tale germinazione corrisponde agli albori dell’autocoscienza. Una volta iniziato il processo di germinazione, l’essere interiore cessa di essere un semplice coagulo di energia inconscia, risvegliandosi lentamente alla vita psicologica e corporea e divenendo consapevole del proprio ambiente.

In quel preciso momento noi diciamo che l’anima inizia a risvegliarsi.

[...] da quel momento in poi condurrà un’esistenza separata, ma consapevole, all’interno della sua controparte materiale.

Procedendo nelle molteplici esperienze incarnative, l’Essere interiore (Uomo Storico) compie ulteriori passi avanti in senso maturativo. Dapprima in grado solo di influire inconsciamente sulla psiche umana, poco per volta si fa strada nella coscienza, divenendo capace di interloquire con la mente in maniera più o meno perfetta e intelligibile. A tal punto l’individuo è pronto per l’ulteriore percorso.
Le Strade Isiache si pongono l’obiettivo di accelerare, nei limiti del possibile, l’iter maturativo del discepolo secondo quanto abbiamo spiegato, conducendolo allo stato di Ermete (ossia di anima loquente): il che può avvenire o attraverso il linguaggio pensato (Demone Socratico) o tramite intuizioni e sogni lucidi.

Quando il Kremmerz parla di risvegliare l’Ermete, si riferisce fondamentalmente a ciò. Questo Ermete è del tutto cosciente delle sue passate esperienze, conoscendo le profonde ragioni karmiche che lo hanno condotto in quel dato corpo ed il carattere fondamentale secondo cui dovrà avvenire la sua ulteriore trasformazione […]

Ora, come si diceva, a meno che il Maestro visibile non sia un Realizzato, è molto difficile che il Nome segreto possa essere rivelato al discepolo. Al contrario è lo stesso iniziato che, giunto allo stato di Ermete, deve scoprirlo dentro di sè. Ma questo potrà avvenire solo quando, completato il risveglio interiore e sviluppata una sensibilità mistica, egli entrerà in rapporto con l’Invisibile e con le Intelligenze Maestre che appartengono alla sua Tradizione. In tal senso l’Ermetismo, nelle sue fasi più avanzate, è una scienza divina mai profanabile, a meno di non voler cadere fatalmente nell’illusione.[...]
Sull'ascesi ermetica parte I – Amonosis

 - Dorje e Gabbana: Si tratta di imprecisioni grossolane. Il Kremmerziano/autore del brano confonde in modo becero i supremi livelli della teurgia dove viene richiesta la conoscenza "dei nomi supremi/del nome supremo", come era nelle potestà del primo sacerdote ebraico del lignaggio Levita proveniente da Aronne. Esso proferito una volta l'anno nel sancta sacntorum poteva assicurare l'imperium sulle forze sottili nel resto dell'anno in corso, a condizione dello stuato di purezza sacerdotale secondo la Regola levitica stessa.

Altra cosa sono le vie alchimiche dove i nomi non bastano e che si basano su "conoscenze operative" superiori

CITAZIONE:

Secondo me, Kremmerz fa parecchia confusione tra anima antica ed Ermete.

In realtà faceva confusione anche su molte altre cose, a livello magico, teurgico ed alchimico

- Voladores: E per quanto ne so io tra i differenti kremmerziani odierni nessuno ha ottenuto i poteri millantati dal Corpus...quindi , perché non renderlo pubblico, se é ancora valido, forse qualche individuo dotato potrà sperimentare le capacità promesse dalla tradizione kremmerziana.

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(da Maika): Vi ringrazio della risposta e delle informazioni, che almeno mi hanno chiarito alcuni punti rimasti in sospeso. Spero che anche altri partecipino con le loro impressioni e meglio ancora se ci informano circa le loro esperienze. (…)

 

(da De Sulphure): (…) È positivo che si possa discutere finalmente anche di questo libro tabù. Per quanto ne so io, cioè per la mia esperienza, di esso non si sa quasi nulla di certo. Giorni fa ne ho parlato ad un incontro buddista con due vecchi kremmerziani che hanno ammesso di non averci mai capito nulla e che non avevano mai conosciuto qualcuno che avesse ottenuto qualche risultato. La mia domanda è questa: i kremmerziani seri, se ce ne sono, non dovrebbero sentire il dovere di parlare di questi e di altri risultati mancati o di quelli ottenuti? Ma che non si trovino le solite scappatoie. (…)

 

(da G.C.): Ho notato che in un post viene citato lo “scomparso” Dorie e Gabbana, il tanto celebrato Dorje e Gabbana che in tanti osannavano ed applaudivano con cori da stadio ad ogni sua esternazione. Poi dopo il ribaltone c’è chi si è dileguato, chi si è pentito e chi ha pensato bene di lavarsi la coscienza rovesciando su di lui accuse ed immondizia. Non discuto chi lo ha sempre criticato a viso aperto ma di chi prima lo incensava e poi lo ha tradito. Ma bravi! Il tipico voltafaccia all’italiana e senza che nemmeno abbia potuto difendersi. Io non sono mai stato né pro’ né contro ma seguivo con molto interesse i suoi interventi in molti casi centrati e mi piacerebbe molto se leggesse questo appello, sperando vogliate pubblicarlo, per sentire la sua anche su questo argomento, grazie. (…)

 

(da Pietro M.): (…) Sinceramente rimango molto scettico leggendo questo genere di discussioni, che una volta sedimentate e rilette a distanza lasciano il tempo che trovano e poco o niente aggiungono a ciò che già è risaputo. Ma non vorrei essere frainteso: non rifiuto pregiudizialmente la possibilità che da esse si acquisiscano notizie, ipotesi o dettagli di un qualche interesse, ma per non rimanere incagliati nel verbalismo superficiale suggerirei maggiori attenzione alle fonti storiche e bibliografiche, aggiungendo i necessari riferimenti quando si producono citazioni in tal senso. Per non soffocare le informazioni utili, eviterei per esempio l’aneddotica indimostrabile, le poco serie citazioni di fonti anonime, del genere “un amico mi ha detto, ho sentito dire, pare che, ecc.” o frasi ed episodi attribuiti a persone scomparse che non possono più confermare o smentire, metodo ancor meno serio, a meno che ci si assuma la responsabilità di ciò che si scrive con nome e cognome. Questo vale sia per la storia dell’ermetismo, già particolarmente intricata e controversa per note ragioni, che per le discussioni che intendono far luce su questo o quel punto, come per lo stesso “Corpus”. Visti i deludenti precedenti, sarebbe auspicabile che anche nelle discussioni si operasse un salto di qualità, contribuendo in tal modo a colmare le eccessive lacune documentali che paralizzano la ricerca seria. Vi ringrazio dell’attenzione e saluto tutti cordialmente. 

(da Maika): Visto che la discussione si à abbastanza sviluppata vi invio per completezza anche le parti che non avevo inserito nel mio post precedente. Vorrei chiedere inoltre se vi risulta pubblicato in rete il corpus dell’Agape, grazie. (…):

“AmArAntha: Alcuni testi riferiti al kremmerz, nella pratica osiridea, parlano di un procedimento di alchimia che permetterebbe già dalla vita terrena sperimentare le capacità del corpo astrale. Alla base del sistema c'è l'assimilazione del proprio sperma, o del sangue mestruale, in particolari giorni dell'anno, seguendo una dieta particolare, ecc. Lo stesso Israel Regardie, accennava che durante la "messa gnostica" i fluidi del "cinabro" dovevano poi essere ingeriti. Ho letto che esiste anche una tradizione che si trova in India, nelle pratiche a volte ributtanti di Aghori e Kapalika, l'ala estrema del movimento tantrico. Qua il fine è tuttavia diverso, in parole povere si tratta di ricongiungersi con l'Assoluto a differenza di Kremmerz, infatti nei suoi scritti sulla paternità di tali dottrine vige una turbolenta querelle. Si dice che queste pratiche dovrebbero garantire la creazione dell'immortale corpo di Luce. L'opera rispettivamente al nero, al rosso e al bianco corrisponderebbe a tre pratiche di magia sessuale cui è possibile risalire senza essere troppo espliciti... Inoltre si aggiunge la pratica della spermatofagia. Cosa potete dirmi a riguardo?

Solpetra: Che il kremmerz non ci ha capito un' acca di Alchimia e specialmente di cinabro.

Comunque sono in tanti gli asini che lavorano su ‘ste robe credendo di arrivare da qualche parte. 

Jdana: Apparte che tutte le info sulle pratiche sessuali attribuite al Kremmerz non sono state scritte o dette da lui. Di queste pratiche si parla nel "Corpus" che i Kremmerziani definiscono "PORCUS"... Non ho mai sentito parlare di Aghori che praticano spermatofagia, semmai praticano, oltre ad altre 1000 pratiche, la saprofagia (si dice così?) ovvero mangiano resti umani per dissolvere il loro Ego e raggiungere la beatitutdine. Cosa c'entra il Cinabro e le messe gnostiche... Bha...

Zoe: Non ci hanno capito nulla. Per esempio il lavoro con i fluidi sessuali non è di fagia (che schifo!!) ma di sublimazione fisica attraverso meditazioni e pratiche specifiche, che trasmutano questi fluidi facendoli salire fino allo shivanetra. In india poi vagli a dire che ti mangi il tuo sangue mestruale, quando è considerato qualcosa di "impuro" visto che è il prodotto che la donna elimina durante i suoi giorni di purificazione. Rimettiglielo dentro, così ha fatto tanto lavoro inutile. La gente parla e scrive tanto facilmente di fluidi sessuali e pratiche sessuali senza saperne nulla. Senza sapere cosa sono realmente, senza sapere che prima di fare certi lavori devi già aver risvegliato e avere un certo controllo su kundalini, senza sapere che sono pratiche che vanno seguite da un guru in determinati ambienti precisi accompagnati da rituali precisi e complessi...

Se poi in qualche tradizione esistono effettivamente pratiche tantriche (non necessariamente sessuali) che corrispondono al nero, al bianco e al rosso non lo sò, ma sinceramente detta così mi fa solo dubitare parecchio in quanto non avrebbe senso. Il nero, il bianco e il rosso sono fasi del processo alchemico beh definite da determinate trasformazioni della materia. Fasi che nell'alchimia interna si ripropongono nel tuo corpo. Per far si che avvengano queste fasi dubito fortemente che ci sia una tecnica specifica che le accende come un accendino...

Lee: Non è alchimia. Non è Kapalika ed Aghori. Non è spiritualità. Ma come si è arrivati a questo?

La storia è facile...Quando nelle tecniche di tantrismo si usa una qualsiasi pratica che concerne la sessualità, l'energia deve essere sublimata e non espulsa. Fra le tante pratiche che ci sono, è richiesta anche una componente fisica... ed è il vajroli, la ritenzione dello sperma. Ossia portare anche i fluidi corporei verso l'alto e non disperderli fuori. Premesso che questa pratica è solo UNA PICCOLISSIMA PARTE DI UN INTERO SISTEMA, andiamo a vedere cosa è successo:
Pratica tantrica elevata -> necessità di accompagnare alla pratica alcune componenti fisiche -> ritenzione dello sperma. Problema 1: Non ho capito un c(…) del sistema indiano, per me è solo una scopata. Problema 2: Non so fare la ritenzione (dato che è difficilissima) e quindi invece di sublimare i fluidi (e l'energia) come dovrei, mi trovo a spargere tutto al di fuori di me sprecando e gettando via. Soluzione: Me lo rimangio... ovvio, no? Ed ecco che la gente pastrocchia con sto sperma... (…).

AlessandrO:  Il problema coi “corpi” kremmerziani è che non si sa quali siano originali.

Si sa che alcuni sono fake terrifici (il famoso sputo della luna), mentre altri sono stati "occultati" da allievi del kremmerz in quanto ritenuti incomprensibili per la maggior parte degli allievi. Se sia vero o no, se sia materiale valido o no, non posso saperlo. Però so che è detenuto da allievi diretti di Kremmerz che NON militano tra i kremmerziani, anzi. Già sto fatto secondo me attribuisce una maggiore "buona fede" a tali scritti. Ad ogni modo, il problema sostanziale del sesso nel campo "spirituale" è in realtà di una ovvietà assurda, soprattutto dal punto di vista tantrico, siamo noi occidentali che lo rendiamo complesso. Innanzi tutto, erriamo nell'attribuzione o meglio equazione tantra=sesso. I tantra sono in realtà sistemi di realizzazione (con parti pratiche e teoriche e teologiche) che a me piace definire "integrati". Mirano cioè a "reintegrare nel divino" l'intera compagine umana, senza esclusione alcuna. Questa "senza esclusione" necessariamente comporta l'integrazione anche di aspetti (come il sesso) spesso "censurati" da altre vie.
Ma non solo del sesso. Quindi il sesso è una componente delle vie tantriche, si, ma ne è una componente al pari di molte altre (il rapporto con la morte ad esempio, con la famiglia, con le divinità, con la società, etc.). Per ognuno di questi aspetti, i tantra hanno sviluppato "strumenti" atti a sublimare ogni azione sul piano spirituale. Talvolta, attraverso pratiche che ne realizzano l'interiorizzazione, altre volte ponendo al contrario il divino nell'azione (sacralizzazione del proprio operato).
Esistono come ha già ben detto lee in due post pratiche sessuali o comunque "strumenti" che se applicati al "sesso" possono aiutare nel cammino tantrico. Tuttavia sono strumenti che possono tranquillamente disintegrare l'iniziando, anche fisicamente. Faccio l'esempio citato da lee del Vajroli, che si può trovare in varie pratiche in tre differenti diciamo "versioni":
- il blocco fisico del perineo, che inibisce l'eiaculazione e aiuterebbe l'iniziando a "spingere" l'orgasmo verso la base della spina dorsale, a fare da "combustibile" a kundalini.
- il blocco respiratorio del perineo/eiaculazione, senza l'aiuto fisico come nel caso precedente.
- il blocco esclusivamente eterico dell'eiaculazione. In questo caso c'è l'eiaculazione si, ma in quanto "operazione di spurgo" nella materialità del seme, mentre la parte eterica va comunque a fare da combustibile come sopra. Dico solo che il Vajroli, soprattutto fisico, se non coadiuvato da purificazioni ed esercizi vari e se abusato, può creare SERISSIMI problemi alla prostata, tanto per dirne una. Senza menzionare il fatto che le tecniche sessuali - parlo per esperienza - generano corto circuiti, traumi interni, che sono si alla base di un percorso di crescita....ma se non si hanno gli strumenti e la tempra, beh si fa una finaccia. Ci si trasmuta in animali e null'altro.
Discorso sperma e quant'altro: non mi è purtroppo possibile determinare con certezza l'assenza dai rituali kashmiri/kaula dell'utilizzo di tali sostanze. Per il semplice fatto che gli autori usano spesso i medesimi termini sanscriti per diversi concetti, tra i quali anche quello dei liquidi fisici. Per me rimarrà un mistero, anche perché non è che sia particolarmente interessato a sperimentare LOL.
Personalmente mi allineo con Lee comunque nel sostenere che nell'ambito occidentale moderno non si è semplicemente capito nulla in merito e si è andati nel paradosso se non nel ridicolo.
Alla base, la solita necessità da complesso di estremizzare ogni cosa.”

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Un utente che desidera rimanere anonimo ci segnala questo post (da Yahoo-groups):

"- Invitato a parlare rispondo. Per quanto riguarda gli aspetti "storici" del corpus, credo che non ci sia molto da aggiungere. Si parla di un corpus di insegnamenti trasmutatori (e non di "magia sessuale", intesa come utilizzo della forza scatenata dal sesso per creare le cause di un evento che modifichi il continuum spazio-temporale che chiamiamo realtà), che propiziavano la separazione dei corpi "sottili" (i quali non sono "parti" divise dell'uomo, che è e resta uno, ma si tratta di diverse modalità dell'essere), e dunque la formazione di un qualcosa che sopravvivesse alla morte fisica...

Tale scritto fu profanato una prima volta nel 1916 (venduto ai Gesuiti, dacchè il rimettere da parte del Kremmerz del suo impegno con le accademie miriamiche e i discepoli osiridei).
In epoca successiva si dice (e al riguardo è stato portato avanti un interessante studio sulla ml di yahoo "gruppo di ur", intitolato "Nuovi dialoghi sull'ermetismo") che qualcuno abbia prodotto un falso corpus (corrispondente al testo di 3 libri pubblicato, e quindi profanato nuovamente, da Agape nel 1988-89) in cui inserì, tra l'altro, il parlare "in chiaro" di pratiche spermatofagiche o menstruofagiche. Questo qualcuno viene fatto coincidere con A. Del Guercio, che avrebbe agito per screditare la via kremmerziana, a vantaggio dei tradizionalisti cattolici. A riprova delle probabili inserzioni, vi è anche il fatto che Kremmerz non parlò mai "in chiaro" nei suoi scritti, pubblici o privati che fossero, se non mantenendo l'allusione al simbolo, senza mai togliere il velo (prova ne sono gli scritti privati riservati ai propri discepoli osiridei, oramai anche quelli di dominio pubblico: "Lettera sulla castità" e "La via ermetica monomiale"). Inoltre, a suffragio dell'infondatezza delle pratiche aggiunte allo pseudocorpus, vi sono le monografie di Abraxa contenute nell' "Introduzione alla magia quale scienza dell'Io", ove l'osirideo dipendente dal Kremmerz descrive ne "La magia dei congiungimenti" come la via da cavalcare in quest'insegnamento sia piuttosto quella della ritenzione, di cui parla anche Evola ne "La metafisica del sesso", essendo l'emissione del seme già un fluire della forza sessuale "verso il basso". Questo in teoria, poi sta a ciascuno che voglia lo sperimentare.
Quanto ai 4 successivi libri (che porterebbero a 7 il novero dei totali), pubblicati dall'edizione chiamata "Lo sputo della luna", essi sarebbero spurii, sebbene possano esser stati composti sempre basandosi su dottrine ermetiche tradizionali, ma volutamente o meno malcomprese.
Essi poco hanno a che fare con la dottrina di cui il Kremmerz si fece portatore. Dottrina che è bene ricordare, perchè si eviti di creare una nuova religione chiamata "kremmerzianesimo" (mentre invece il maestro di Portici stesso invitava sempre a non aver "fede" in nessuno, ma sperimentare in sè e per sè), non fu creata da lui, ma gli derivava da varie tradizioni sapienzali occidentali.
Anche gli autentici documenti indirizzati dal Kremmerz ai suoi discepoli (v. "Lettera sulla castità", "La via ermetica monomiale") sono riportati in tale edizione in modo non completo. E per quanto riguarda la cosidetta "magia avatarica", il Formisano in realtà non lasciò a riguardo che pochissimi accenni, portandosi forse con sè anche quest'ulteriore segreto quando ci lasciò... (a riguardo uno studio è stato fatto sulla rivista "Elixir" n°1). Quello che, a mio avviso è poco chiaro, è se sia vero o meno che le pratiche dello pseudocorpus abbiano preso piede nell'ambito Ceur (cioè una delle ultime derivazioni dell'insegnamento kremmerziano), oppure se tale gruppo, il cui primo avallatore Hahajah (Parascandalo) era tra l'altro in ottimi rapporti con Harahel (De Cristo) dell'Accademia Pitagora (i cui continuatori sono proprio coloro i quali oggi rivendicano l'ortodossia, e che quindi si dicono possessori delle vere istruzioni della scuola kremmerziana), possedesse anch'esso le vere chiavi per i discepoli avanzati. In tal caso il sussurrare che in tale gruppo si praticasse lo pseudocorpus potrebbe essere un modo per screditarlo, nella corsa ad accaparrarsi gli ultimi scampoli del maestro. Al di là di queste note storiche, è un po' avvilente che quando un maestro si degna di diffondere sapienza a piene mani, tutto quello che resta dopo la di lui dipartita, siano degli uomini, troppo umani e poco divini, che strappano a pezzi i brandelli delle sue vesti, per farne reliquie o attestati di credibilità e legittimità. Pertanto, credo che chi sia veramente interessato all'insegnamento kremmerziano, faccia meglio a leggere le sue opere pubbliche, ed a faticare un bel po' per spolverare la sua anima dalle incrostazioni di finta personalità...è già tanto difficile imparare ad amare nel modo giusto, che per molti è prematuro pensare alle pratiche del...corpus!
A riguardo, dopo aver detto quanto sopra, invito, anche sull'argomento della sessualità a consultare quanto di sicuro è attribuibile al Kremmerz. Per esempio ne "La porta ermetica" viene delineata, tra l'altro con un'ironia ed un equilibrio invidiabile, con rapidi tratti la via da percorrere per iniziare.
Ne riporto un breve passo, ove parla del rapporto con il sesso, che noi occidentali, per via del cristianesimo, abbiamo vissuto prima con scarsa, ed ora, per reazione, con troppa, forse, libertà...
Oggidì si preferisce la quantità (e si fa "sesso", cioè un atto ginnico che non unisce magicamente i due ginnasti che lo praticano) alla qualità (che vorrebbe dire fare...l' Amore, che magicamente mette gli amanti in uno stato particolare di unione). "...l'iniziatura ad una scienza reintegrativa non è a confondersi con le teosofie e le religioni che vogliono mutare l'uomo in un angelo che suona il liuto in­nanzi al trono divino (facendogli ripudiare il corpo, suo primo laboratorio portatile); ma più modestamente aspira a che la bestia intelligente uomo si sviluppi fino alla purezza dei suoi poteri, sovrano del suo destino e libero e giusto padrone delle forze latenti e note che natura gli ha dato.
Così l'ipotesi religiosa ha dato per risultato tanti soggetti da manicomio che poi furono santificati per ammirazione delle nevropatie di tutte le forme nella storia della fede. 
Giuliano l'Apostata, che fu iniziato ai veri, non concepiva perché il paganesimo integro ed esuberante della iniziatura ro­mana dovesse sostituirsi con una eresia antimagica, che prepa­rava alla morte e non alla vita e che si chiamava cristianesimo appunto per un simbolo di morte.
La mente umana deve disporre del corpo fisico e non la­sciarsi soggiogare da esso, senza riparo e per fatalità, e il pri­mo potere che sviluppa la mentalità è quello di comandare, alle forze che prevaricano, di arrestarsi. Questo, lo stato della civiltà sociale odierno, già lo da ai migliori educati, poiché educazione pratica è quella di non lasciarsi trascinare dalla prepotenza degli istinti.
Ma voi, uomini di vita e di acume, non crederete che chi appare cosi, sia così.
Oggi l'educazione più che di reale predominio della mente sul corpo è di ipocrisia, che nasconde abilmente l'intemperanza degli uomini che più appaiono fortemente armati alla lotta.
Invece, per l'uomo che vuoi evolvete dallo stato animale allo stato integrale, il potere inibitorio della mente sui sensi deve essere reale, non apparente. Colui il quale, viceversa, si fa dominatore dei sensi per spegnerne le funzioni fino al punto che il giorno in cui se ne vuoi servire li trova atrofici, è semplicemente un nevrastenico in felicissimo. Da qui vedete quale abisso separa le due cose, magia e religione. L'asceta e l'iniziato si spogliano entrambi della necessità di amare. Il primo si rende incapace, il secondo volontariamente astemio. Se arriviamo a spogliarci delle passioni, ci avviciniamo al­la verità. Con le passioni che ci tormentano è inutile pensarci.
Con un regime sobrio di vita, senza eccessi, il corpo si fortifica. Se siete ammalati, digiunate. Rivolgete questo regime alle passioni e ai desiderii. Le passioni (da passio) sono sofferenze per desiderii non conseguiti o non soddisfatti abbastanza. Desiderate sobriamente e, quando il desiderio eccede, astenetevi. Questa ginnastica vi rende padroni di voi. Cosi potrete acquistare l'abito della sincerità e dire a voi stessi: io sono un uomo debole e devo correggermi - o io sono un pigro e devo essere solerte - o io mi sento un satiro e voglio di­ventare un uomo. Quest'ultimo esempio vi indichi che ciò che più ci allon­tana dalla integrazione dei poteri umani, il peccato peggiore, è il desiderio della voluttà, la cupidigia del possesso sessuale. È la cosa che fa scendere l'uomo civile al livello dei mandrilli. Dunque, mi domanderete, bisogna essere della scuola di S. Antonio Abate e casti come anacoreti per pervenire? No, miei cari amici, bisogna non prostituirsi mai, perché l'uomo e la donna si prostituiscono e scendono dal piedistallo umano quando si danno per la carne. È come il vizio della go­la. Il bisogno di vivere ci deve provvedere il cibo che ci ap­petisce, ma, senza il bisogno già soddisfatto, se mangiamo per sentire il sapore delle vivande, siamo dei maiali con l'apparenza umana.
Analogicamente è la prostituzione dell'uomo, nel quale non è l'insaziabile appetito prettamente fisico che lo deve determinare ad una soddisfazione degli istinti; mai un desiderio impuro turbi la vostra carne, e sempre impuro considerate ogni desiderio ses­suale in cui la respirazione della materia più grave vi chiama al sacrificio della vostra dignità di uomo o di donna.
Considerate però la cupidigia non come i cristiani cattolici, ma come gli uomini più evoluti.
Una delle cose più aristocratiche della vita umana è la pro­pria donazione intera, in un attimo di oblio dell'universo, per­ché in quell'attimo tutto l'universo sfavilla e vibra in noi.
È aristocratico e divino quando un amore vero, profondo, inten­so, che è comprensione, è luce, è manifestazione di un mondo nascosto agli occhi delle bestie, ci domanda il sacrificio dell'at­to nella sua nobiltà di pensiero e d'immagine. È la più sozza delle cose quando l'amore vero e immenso è assente e la la­scivia dell'ozio e del sangue ci infanga. ...E conchiudo: Per essere uomo aspirante alla integralità ideale, che è la conoscenza delle forze latenti in noi, delle leggi di armonia che ci legano alla natura universa...padronanza di tutte le forme di manifestazioni in noi dell'Ermete, bisogna che la mente do­mini in maniera assoluta l'animale e ne disponga a suo piaci­mento.
Per questo bisogna assolutamente allontanarsi dalle forme religiose in cui l'entità mentale e morale dell'uomo mira a li­berarsi della tirannia del corpo fisico, per realizzare una mo­struosità ipotetica di uomo-spirito senza corpo materiale pesante. ...Pare poco, è vero, il tanto che ho detto."
PARE POCO, E' VERO, IL TANTO CHE HA DETTO! Cordiali saluti."

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(da G.L. - Isernia) (…) L’argomento della discussione è veramente interessante ma conoscendo molto bene la storia kremmerziana dubito anch’io possano affacciarsi novità importanti. Il problema è che nessuno, Kremmerz compreso, ha mai parlato chiaro sul Corpus, sempre per altro coperto dall’obbligo del segreto e dal divieto di parlarne fra kremmerziani e dalla mancanza di informazioni fruibili da fonti terze. Sono anni che circolano serie domande su questo libro, ma perché chi avrebbe la possibilità di rispondere tace? Ormai non si può più parlare di obbligo di mantenere un segreto che segreto non è più, quindi è la volontà di fare chiarezza che manca? Oppure si teme portando alla luce del sole certi problemi di ammettere responsabilità e fallimenti che già a suo tempo misero alle corde anche Kremmerz? Cosa sappiamo in fin dei conti con certezza di esso? Poco o niente e quel poco è pieno di dubbi e di versioni contrastanti. Si sa forse con certezza quando è stato scritto? Si conoscono commenti autorevoli su di esso? I kremmerziani sono reticenti su questi e molti altri argomenti non per fedeltà al silenzio ma perché loro stessi non ne sanno o capiscono niente. Fra i tanti “si dice” circola la voce che i Gesuiti ne acquistarono una copia nel 1916, ma sarà poi vero oppure si tratta di una delle manovre evasive di Kremmerz per sganciarsi da responsabilità e pressioni che non poteva più sostenere? E poi ancora siamo sicuri che quel Corpus corrisponde veramente a quello che noi conosciamo, o come qualcuno afferma è tutt’altra cosa? Mi trova d’accordo chi scrive che non si conoscono testi olografi di Kremmerz per cui possiamo ritenere di provenienza certa solo le opere pubblicate quando era ancora in vita. Sul resto e sulla vera origine di pratiche interne e più riservate personalmente nutro molti dubbi. (…)

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- Da “Maika” riceviamo quest’ulteriore contributo:

“Giustiniano Lebano, fu dignitario della massoneria del Grande Oriente, della Società Teosofica, del rito di Memphis di Pessina e poi del Rito di Memphis e Misraim unificato da Garibaldi. Raccolse una grande biblioteca di rari e antichi testi iniziatici e alchemici dove riceveva occultisti di tutta Europa. Commentò, in polemica con la Chiesa Romana, rimasta "a rappresentare l’ignoranza, l’oscurantismo, e la superstizione"il "Cantico dei Cantici", dove il problema dell’Inferno e la discesa agli inferi vennero interpretati come allegorie delle antiche iniziazioni. Il 25 ottobre 1910, sulla rivista esoterica kremmerziana "Commentarium", un personaggio che si firmava "Ottaviano", invitava i lettori interessati agli argomenti iniziatici a leggere il volume di Lebano sull’inferno. Sembra certo che "Ottaviano" fosse Leone Caetani (1869-1935), principe di Teano e duca di Sermoneta. Egli rimandava a Lebano, segnalando come l’ambiente iniziatico-paganeggiante romano e quello esoterico-egizio partenopeo fossero entrati in contatto: in effetti Caetani e Lebano facevano parte dell’Ordine Egizio, insieme al citato Pasquale de Servis. De Servis abitava a Portici nella casa di proprietà della signora Gaetana Argano. Il figlio della signora Argano era Ciro Formisano (1861-1930), noto alla storia della magia con il nome di Giuliano Kremmerz (o Kremm-Erz) che, attraverso De Servis, entrò in contatto con Lebano e con Leone Caetani. Nel 1894 moriva de Servis. Nel 1897 Kremmerz iniziò la pubblicazione della rivista "II Mondo Secreto", e, due anni dopo, del bollettino "La Medicina Ermetica". Dopo la pubblicazione di altri importanti scritti fra cui "La Porta Ermetica", negli anni 1910-11 farà uscire a Bari la nuova rivista, "Commentarium". Già nel 1896 Kremmerz, sotto gli auspici del "Grande Oriente Egiziano" (emanazione di quell’"Ordine Egizio" che continuava la tradizione magico-egiziana napoletana), fondava la "S+P+H+C+I+" o "Fratellanza Terapeutica di Myriam" (F+Tm+di Myriam) che si manifestò con uno statuto del 22 dicembre 1909 dove si dichiarava voler riattivare una "fratellanza ad esempio delle antichissime sacerdotali isiache egiziane, di cui più recente e nota imitazione è la Rosa+Croce". Lo statuto, nei suoi sessanta commi, afferma che la Fratellanza dovrà occuparsi solo di medicina ermetica, di terapeutica magica, di psicurgia e taumaturgia al fine, quindi, di guarire o alleviare le sofferenze e le malattie. Myriam (Maria) è l’Iside, l’anima umana perfetta che, attraverso la Concezione Immacolata partorisce il Kristos, ma è anche la "Minerva medica" che è terapeutica. Il Kremmerz va ben oltre il magnetismo mesmeriano quando afferma che la Fratellanza costituisce con la sua catena di volontà pure e benefiche, la grande Myriam e che intorno ad essa si richiamano gruppi e falangi delle antichissime scuole iniziatiche isiache, "i Geni della medicina ermetica, della vita e della salute, gli Eoni più terribili della giustizia sacerdotale dei Templi. Si illuderebbe chi nel suo cuore nascondesse propositi diversi, non retti o incoffessabili. La scienza è del bene e del male, ma la nostra scuola è di solo bene". E’ chiaro, dunque, che le operazioni di magia isiaca, finalizzate alle guarigioni, sono di origini antichissime, egiziane e caldee. La ritualità prevede anche l’uso di alcuni Salmi effettivamente ritenuti curativi ed energetici. Nei riti terapeutici come il Rito del Kons-Sin-Dar o in quello dello Zike, sono usati alcuni Carmi, di origine caldeo-egizia, giunti fino ad oggi, attraverso la tradizione orale, come parole che non appartengono a nessuna lingua, destinati all’evocazione di "forze magnetiche" e che funzionano quasi meccanicamente per il suono che si emette pronunciandoli. I carmi erano stati fatti e costituiti con delle precise regole foniche: ciascuna articolazione corrisponde ad una vibrazione. Dunque i Carmi hanno una virtù anzitutto fisica perché, oltre alla ritualità, "le parole scandite, le sillabe, i suoni generatori, le vibrazioni di quel tale campo astrale della natura umana e terrestre, a prescindere dal lato iperfisico, diventano attivi in maniera concreta, matematica, precisa". I rituali della F+Tm+ di Myriam costituivano quella parte relativa alla magia isiaca del corpus che comprendeva i tre gradi relativi agli "Arcana Arcanorum" omaestrati osiridei in cui la Myriam, attraverso la Concezione Immacolata, partorisce il Kristos: e di che cosa questo significhi viene data più di una traccia, benché in modo sibillino, nelle pubblicazioni di Kremmerz. E’ per questo motivo che nel 1910 "Ottaviano" (Leone Caetani) prende congedo dalla rivista "Commentarium" imputando al Kremmerz di avere incautamente divulgato segreti magici sia pure per ragioni "umanitarie".

Passando all’esame del "Corpus Philosophorum totius magiae" del Kremmerz, ovvero ai gradi segreti degli "Arcana Arcanorum", si apprende come il culmine della magia "osiridea" consista nella "pratica del separando", una operazione alchemica interna e di trasmutazione in cui l’elemento solare dell’uomo viene progressivamente separato dagli elementi saturno, luna, mercurio. Se, durante le operazioni, la parte inferiore del lunare estende se stessa, se, in altre parole, si accresce la sua positività inferiore per ampliamento delle vibrazioni saturniane con predominio animale il vaso achimico si rompe e si genera uno stato uguale in potenza al saturniano, si genera cioè la Lilith. Se, invece, si estende la parte superiore negativa del lunare, per predominio di vita spirituale, si ha la Evè, compagna non più soggiogata al saturniano. Questa Evè, dice Kremmerz, "deve dormire quando la dolce incantagione ci pervade". Deve dormire, o meglio, essere neutra e immobile, mentre è viva l’intelligenza che la penetra e la comprende. Allora, come il serpe attorcigliato al bastone di mercurio, viene immobilizzata e neutralizzata e genera la Maria. Così la parte più densa del mercuriale e quella più eterea del lunare, formano una sintesi mercurio-luna. Questa sintesi o quintessenza è il figlio dell’essere unitario uomo, più forte dei genitori perché li lega. Il padre putativo è Giuseppe (apparato celebro-spinale) il quale lo accumula, la madre è Maria, ossia il lunare, come prima descritto, e nasce per opera e virtù dello Spirito Santo, ovvero del corpo mercuriale puro, o principio di vita, in congiungimento col lunare. E’ Genio, generato e generante, quando è piccolo è minacciato da Erode (Eros) perché può degradarsi alla corrente generativa, perdendo così la sua parte più sublime. La chiave di questa alchimia, porterà alla realizzazione del corpo di gloria, che dà poteri particolari, liberazione dalle reincarnazioni o di continuarle con la capacità di controllarle, è una forma di magia trasmutatoria. La quinta proposizione dell’egiziaca "Tavola di Smeraldo" (Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Esso sale al Cielo e nuovamente discende in Terra forte delle cose superiori e inferiori) sia pure in termini ermetici lascia intendere il tipo di operatività. Sulla rivista "Ibis", nel 1950 si parla più esplicitamente di "un serpente di soffiato di Murano che si mangia la coda" da utilizzare come Atanor alchemico. Per intendere il senso delle pratiche osiridee si deve tenere conto di tutta l’antropologia e la cosmologia propria del sacerdozio Egizio: le varie fasi del separando alchimico permettono la disgiunzione graduale degli elementi più elevati contenuti nella materia prima, da quelli più bassi. Per meglio rendere i concetti espressi, sottopongo alla vostra attenzione un brevissimo stralcio del Corpus del Maestro Giuliano Kremmerz, dove gli "Arcana Arcanorum" vengono dispiegati e svelate le pratiche per ottenere il separando alchimico.

Il separando.

"A questo punto dovrei scrivere le parole mistiche del tempio antico, gli eletti soli mi intenderanno e presuppongo che queste carte non capitino nelle mani dei perversi e di coloro che vogliono rapire il fuoco ai cieli per fini volgari. Dunque entro risolutamente nell’argomento e nella brevità più assoluta dirò tutto ciò che conviene dire, lasciando la pratica dell’arcano alla iniziativa di colui che mi intenderà pienamente e profondamente. Esiste un secreto che praticato con accorta sagacia e sottile intendimento rigenera la natura volgare dell’uomo e ne rinforza o ne dispone delle potenzialità angeliche o spirituali mobili. Questo secreto, di cui mi accingo a dare senza veli gli elementi indispensabili alla sua pratica, è antico quanto il diluvio. Ne custodirono gelosamente la trasmissione gli antichi sacerdoti. Tutti i libri sacri ne parlano. La Genesi, che tutti leggono inizialmente come uno schema tradizionale della creazione del tutto, rivela questo secreto nella descrizione del Paradiso Terrestre, nell’Albero del Bene e del Male, nella manifestazione del serpente ad Eva. L’Albero del Bene e del Male è il fusto che l’Ercole della mitologia greca adoperò per clava, e questo albero, si badi bene, è comunissimo nel mondo degli uomini. Attorno al suo tronco è avviluppato un serpente, il serpente degli antichi braccialetti egizi e che gli orafi pompeiani modellavano tanto finemente. Questo albero produce un frutto che è la cosa più grande ed eccellente che la natura ci presenti. Nessuno lo mangia. Esso si stacca dall’albero che lo genera per cadere sulla terra. Se entra in terreno fertile dà la vita ad un novello albero: è frutto ed è seme. La Bibbia non dice che questo sia l’Albero della Vita e della Morte; lo chiama invece del Bene e del Male, cioè di Ormuzd e di Ahriman. Ma se io lavoro questo seme aurifero, posso dargli, per la mia preparazione una potenza concentrante, una moltiplicazione non solamente rapida, ma di potenzialità illimitata nella sua riproduzione. Questo germe di tutte le cose, seme vegetale, animale o metallico, per l’unità di essenza di tutto l’Universo, in una sua parte occulta (nella parte, cioè, che racchiude la virtù generativa o vitale) è sempre identico a sé stesso. In altri termini, il principio di vita, l’essenza virtuale della generazione è contenuto nel seme di tutte le cose: questo principio di vita unico è il mercurio degli alchimisti. Questo principio mercuriale è contenuto in identica potenzialità in tutti i mercurii specifici, solamente varia per una aggiuntiva composizione di mezzo. L’alchimia concepisce una prima operazione sottile o ermetica di separare il mercurio composto come ce lo appresta la natura, in una quintessenza o spirito di vita, e in uno spirito di forma, di cui l’alchimista tende a sbarazzarsi. Il dissolvente per eccellenza che separa lo spirito vitale dalle forme o mercurio specifico, è la tinctura solis o Alkaest. Il mercurio composto è, nella determinazione delle forme, il più potente fissatore e ritenitore delle immagini proiettate. Esso ritiene e fissa le forme imposte, purché si trovi il modo sicuro di imporre al mercurio stesso l’immagine desiderata. Si rifletta su questo caposaldo del laboratorio alchemico che contiene in sé un germe, perciò non perdere parola, di quanto io scrivo, copiando dal libro di magia del pontefice dei maghi di Ur, Izar, e bada che io misuro le parole col compasso astrologico, e i non degni di comprendere non comprenderanno le mie parole chiare ed esplicite alla luce solare".

Ovviamente non posso divulgare altro relativamente agli "Arcana Arcanorum, credo che questo sia il primo convegno, non riservato ai soli iniziati, nel quale si siano affrontati tali temi. Se quanto detto è stato ben inteso e non frainteso, certamente altri incontri ci saranno. Ricordiamo che lo scopo unico di ciò è il miglioramento di noi stessi, al fine di iniziare a percorrere la Via della reintegrazione dell’uomo nei suoi originari poteri, virtù, potenze. Le defezioni, gli spergiuri, le calunnie, le ironie, le carceri ed i roghi di ogni tempo, non riusciranno mai a svilire il tesoro di questa Arte, poiché essa è come il cilindro dal quale il mago fa uscire nulla di più di quanto prima vi aveva messo dentro: così chi già possiede l’Oro dei Saggi, produrrà Oro; chi non possiede che vanità, voglia di prevaricare, stupidità, non produrrà altro che lo sterco del diavolo.” (Tratto da “Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraim”) 

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(da Melkizedek) – (…) Per ciò che riguarda il mio “curriculum” sono stato kremmerziano all’incirca per 15 anni fino al 1999. Ho frequentato da iscritto due diverse diramazioni più una fratria gnostico – martinista che assieme ad altro materiale proprio aveva adottato e distribuiva tutta la rituaria kremmerziana. Mi sento quindi di poterne parlare a ragion veduta anche se potrò omettere qualche particolare meno importante. Il Corpus ricevuto da tutti e tre questi rami era grosso modo identico, nel primo caso la copia che veniva data all’iscritto per la copiatura era dattiloscritta, nell’altro caso era un manoscritto e nell’ultimo una fotocopia di un’altra copia manoscritta. In due casi ho ricevuto poi delle istruzioni scritte da seguire dopo la copiatura e qualche spiegazione a voce. Nell’altro caso il Corpus mi fu dato “senza responsabilità da parte dei superiori” lasciandomi libero di muovermi come meglio credevo nella teoria e nella pratica, seguendo quello che la “mia Intelligenza o Hermes” mi dettava. In un solo caso ho ricevuto dopo la copiatura del Corpus una specie di investitura osiridea di “discepolo ammonio”, o ciò che mi è stato fatto credere esserlo, con anello e pergamena di consacrazione completa di timbri, nome cabalistico, cifra ammonia ecc. Evito di riferire del periodo che ne è seguito per chiari motivi e soprattutto perché da molti anni non frequento più ambienti kremmerziani. Mi colpisce però che a parte qualche accenno, a poco chiari patti di sangue, in nessuna discussione o forum o pubblicazione sia mai stato menzionato un particolare che reputo importante. Nel momento dell’investitura osiridea e solo in quella circostanza, mi si disse che la prassi rituale canonica prevedeva un prelievo di sangue, cosa che fu fatta senza fornirmi altre spiegazioni con mia forte e comprensibile perplessità. Nella seconda circostanza invece il rito fu molto più breve, mi fu praticata una piccola incisione nel palmo della mano e subito dopo con altro rito una goccia di sangue fu versata su un lembo di pergamena, dicendomi che faceva parte della “tradizione simbolica”. Nessuno mai sul momento né dopo mi ha saputo o voluto dare altre spiegazioni per questo particolare che mi turbò parecchio e che ancora mi fa pensare. Vorrei chiedere a voi o ad altri che potrebbero avere avuto la mia stessa esperienza se possono parlarne e possibilmente aiutarmi a chiarire i dubbi che ancora ho su questo punto per me ancora del tutto oscuro. (…)

(da Giondi): (…) se quei “continuatori i quali oggi rivendicano l'ortodossia, e che quindi si dicono possessori delle vere istruzioni della scuola kremmerziana” sono gli stessi che ho conosciuto io che hanno per capo la maestra del pollaio i risultati allora fanno veramente ridere. Quel poco o nulla che ha rubato o inventato lo usa solo per reclutare altri polli. Possono prendere in giro qualche mammalucco ma per una persona normalmente senziente ci vuole poco a capire che sono una manica di farabutti. E se loro rappresentano l’ortodossia del kremmerzianesimo allora chissà il resto! (…)

(Da Luciano B. - Milano): (…) Molti anni fa mi dedicai all’ermetismo kremmerziano frequentando in periodi diversi due gruppi dei quali uno asseriva essere erede ortodosso e legittimo della sua scuola. I fatti mi convinsero poi che si trattava dell’esatto opposto. Ma questo ormai conta poco perché quelle esperienze disastrose sono state abbondantemente superate. Per fortuita combinazione mi sono imbattuto in questo sito che mi ha molto incuriosito perché a differenza degli altri siti kremmerziani parla apertamente dei fatti scomodi e delle verità taciute accettando anche le critiche. Questo topic mi ha colpito più di altri per motivi personali che non sto a raccontare ma molto importanti e chi come me ha creduto ingenuamente insieme a tutto il resto che il corpus fosse il libro dei libri della magia kremmerziana può capire. Al culmine della mia prima esperienza ricevetti dalle mani di Gino Muciaccia di Milano il manoscritto di detto corpus che era la copia esatta di quello consegnatogli da Kremmerz e che a mia volta ricopiai a mano. Muciaccia era discepolo osirideo di Kremmerz e da lui iniziato a Montecarlo insieme al fraterno amico Vinci Verginelli nel 1926. Anni dopo ebbi modo di confrontare il mio corpus con altro di ex-affiliato alla CEUR di Roma e con quello stampato da Agape e posso affermare e confermare con certezza che virgola più virgola meno erano identici con l’eccezione di qualche minimo errore di copiatura. Dico questo in piena coscienza perché mi sento in dovere di smentire quei lestofanti matricolati che vogliono fare ancora credere il contrario ai postulanti in buona fede. Come ho udito dalla loro bocca essi proclamavano di possedere solo loro il vero corpus ma questo non è vero e non temo smentite. Quando chiesi di poter fare insieme ad essi un confronto ebbi per tutta risposta una risata ironica e le peggiori calunnie su Muciaccia e Verginelli. Tralascio il seguito perché rasenta l'ncredibile. Spero che vorrete pubblicare questa mia se la ritenete di qualche utilità come credo (…)    

 

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