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La castità nell’ermetismo magico – Marco Daffi (R.Ricciardelli)

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La castità, come esercizio mentale, più che come fatto di astinenza è considerabile e da considerarsi quale intuizione del principio della Limitazione della Spinta Naturale. Quanto più il Figlio è riassorbito dal Padre (Significato della Resurrezione), tanto più si attutisce, si riduce la Spinta Illimitata, per infine venire affatto meno. Alla obbedienza all'Archetipo si sostituisce la visione dell'Immagine. Naturalmente si determinano fasi intermedie caratterizzate dalla vaga coscienza dell'immagine e dalla sua indiretta visione. L'espressione « castità » ha un valore squisitamente mentale e filosofico, libero essendo il praticante e l'iniziato nei suoi rapporti, giacché nessun effetto ha l'umano adoperarsi ovvero astenersi, nei confronti del piano dell'« amore divino »! Comunque vale il principio che l'iniziato deve rimanere nell'integro possesso e dominio delle proprie facoltà; quindi non castrarsi. Si evidenzia perché l'Opera Alchimica sia opera di creazione completa. 

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Julius Evola, il Pitagorismo e la scelta delle tradizioni – Giandomenico Casalino

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Nell’Introduzione agli Aurea Carmina, scritti da attribuire presumibilmente ad ambienti medio-pitagorici risalenti ad un periodo che può essere ricondotto tra il I sec. a.C. ed il II d.C., e di natura, peraltro, più moralistico-precettistica che iniziatica,  Julius Evola pone, come è evidente, una quaestio di grandissima rilevanza spirituale: ed è quella della scelta delle Tradizioni!

Ciò assume il significato dello stesso problema del discernimento che è l’anticamera dell’autentica ed inevitabile domanda che si pone colui il quale intraprende un certo Cammino: chi sceglie e che cosa sceglie? Evola non si pone tali quesiti poiché dà per acquisito lo status naturae successivo o, comunque, comprensivo e della Domanda e della risposta. 

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Nuovo numero della rivista di ermetismo Il Cervo Bianco

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Il nuovo numero della rivista d'ermetismo Il Cervo Bianco dell'omonima attivissima associazione di Napoli. Questo numero si presenta davvero prezioso, con saggi di Stefano Mayorca, Daniele LaganàMauro RuggieroFulvio SaggiomoManfredi Aureo Dal PiomboGiuseppe Gaglione ... tutto da leggere!

 

 

 

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Ereticamente intervista la Redazione de ilcervobianco

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a cura di Luca Valentini

1) Dalla grande conferenza del 2013 sulla Tradizione Perenne al Maschio Angioino a Napoli l’Ass. Il Cervo Bianco ha lanciato una sfida di rinnovamento al mondo tradizionalista: dopo altre e riuscite iniziative, potete presentarci un vostro primo bilancio?

- Il nostro bilancio è più che positivo: riscontriamo un interesse importante e delle partecipazioni attive e sentite agli incontri pubblici, inoltre si è dato vita ad una collaborazione tra studiosi di Ermetismo di là dalle naturali differenze di pensiero. Oggi vi è una grande richiesta di spiritualità, ma occorre fare bene attenzione a distinguere l’interesse reale dalla mera curiosità. Molto spesso, infatti, dietro l’interesse per le discipline esoteriche si nasconde solo il desiderio di sfuggire alla noia ed alle preoccupazioni del vivere quotidiano; ciò che si cerca è un supporto esistenziale e non un reale trascendimento della condizione umana. 

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La Coscienza dell'Iniziato - Hahajah

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Una delle prove SPERIMENTALI che l'iniziato consegue dalle Tue pratiche magiche è uno stato speciale del suo essere, o concordanza con l'Uno-Universo, o col suo principio solare, per il quale egli si effonde in una coscienza panica, densa di intuizioni, di conferme, di rivelazioni e di certezze, che l'uomo ordinario è ben lungi dal sospettare e dal realizzare. Non è che egli si trasferisca «su altro piano», o che egli sia «altro» da ciò che è, o che perda la propria identità, per confondersi o fondersi estatico in Intelligenze a lui superiori, o che si dilati in una coscienza cosmica che gli è estranea e che solo momentaneamente gli è consentito sondare. Al contrario: egli soltanto allora si identifica con se stesso, si ritrova, si riconosce per ciò che è, oltre i limiti della coscienza ordinaria, circoscritta ed elementare, a cui per abito di vita si è assuefatto, come volgendo altrove lo sguardo dal Geova creatore, che è lui stesso, disingannato e disincantato dalla propria immagine di creta, idolizzata per tradimento al comandamento divino

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