La castità, come esercizio mentale, più che come fatto di astinenza è considerabile e da considerarsi quale intuizione del principio della Limitazione della Spinta Naturale. Quanto più il Figlio è riassorbito dal Padre (Significato della Resurrezione), tanto più si attutisce, si riduce la Spinta Illimitata, per infine venire affatto meno. Alla obbedienza all'Archetipo si sostituisce la visione dell'Immagine. Naturalmente si determinano fasi intermedie caratterizzate dalla vaga coscienza dell'immagine e dalla sua indiretta visione. L'espressione « castità » ha un valore squisitamente mentale e filosofico, libero essendo il praticante e l'iniziato nei suoi rapporti, giacché nessun effetto ha l'umano adoperarsi ovvero astenersi, nei confronti del piano dell'« amore divino »! Comunque vale il principio che l'iniziato deve rimanere nell'integro possesso e dominio delle proprie facoltà; quindi non castrarsi. Si evidenzia perché l'Opera Alchimica sia opera di creazione completa.