1 - Lei è conosciuto ed apprezzato dal grande pubblico e dagli specialisti come un esperto filologo grecista e come valente interprete del teatro iniziatico. Nelle sue opere sulla Sapienza antica è, però, sempre presente un continuo riferimento a Giorgio Colli: quanto la sua personalità ed i suoi insegnamenti hanno influenzato la sua formazione interiore e filosofica?
Giorgio Colli è stato uno degli incontri fondamentali della mia vita, e mi ha iniziato alla consapevolezza che il mondo è espressione di qualcosa di nascosto. Inoltre mi ha introdotto a una lettura in chiave mistica dei Sapienti greci, ben diversa da quella intellettualistica e riduttiva propria delle varie vulgate accademiche in voga negli anni Settanta (marxismo, strutturalismo eccetera); a partire da questa visione ho sviluppato le mie ricerche approfondendo in particolare il rapporto tra Sapienza greca, sciamanesimo eurasiatico e sapienza orientale. Colli era inoltre un esempio di assoluta noncuranza nei confronti dei cerimoniali conformistici del mondo culturale: io mi sono mosso in maniera ancora più radicale.