LA TRADIZIONE HERMETICA

Giuliano Kremmerz e la Schola Italica

SITO INDIPENDENTE DEDICATO ALLA RICERCA E ALLA CONOSCENZA DISINTERESSATE DELLA VERITA' INIZIATICA

LA TRADIZIONE HERMETICA

IL TEMPIO ERMETICO - di Stefano Mayorca

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Le Vie dell’Iniziazione  da Leonardo da Vinci a Giuliano Kremmerz

Introduzione di Francesco Perricelli

Un nuovo libro di Stefano Mayorca, autore di decine di  opere sull’esoterismo e sul paranormale, tradotte nei  maggiori paesi del mondo e collaboratore delle più importanti  riviste specializzate del settore, costituisce sempre  un evento di rilievo in ambito editoriale ed è quindi con  particolare piacere che proponiamo ai nostri Lettori questo  suo nuovo testo, carico di tematiche originali estremamente  avvincenti e di grandissimo interesse attuale, che  non mancheranno di suscitare l’entusiasmo e il coinvolgimento  di ogni esigente ricercatore e appassionato.

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Nuovo numero della rivista di ermetismo Il Cervo Bianco

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Il nuovo numero della rivista d'ermetismo Il Cervo Bianco dell'omonima attivissima associazione di Napoli. Questo numero si presenta davvero prezioso, con saggi di Stefano Mayorca, Daniele LaganàMauro RuggieroFulvio SaggiomoManfredi Aureo Dal PiomboGiuseppe Gaglione ... tutto da leggere!

 

 

 

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La Coscienza dell'Iniziato - Hahajah

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Una delle prove SPERIMENTALI che l'iniziato consegue dalle Tue pratiche magiche è uno stato speciale del suo essere, o concordanza con l'Uno-Universo, o col suo principio solare, per il quale egli si effonde in una coscienza panica, densa di intuizioni, di conferme, di rivelazioni e di certezze, che l'uomo ordinario è ben lungi dal sospettare e dal realizzare. Non è che egli si trasferisca «su altro piano», o che egli sia «altro» da ciò che è, o che perda la propria identità, per confondersi o fondersi estatico in Intelligenze a lui superiori, o che si dilati in una coscienza cosmica che gli è estranea e che solo momentaneamente gli è consentito sondare. Al contrario: egli soltanto allora si identifica con se stesso, si ritrova, si riconosce per ciò che è, oltre i limiti della coscienza ordinaria, circoscritta ed elementare, a cui per abito di vita si è assuefatto, come volgendo altrove lo sguardo dal Geova creatore, che è lui stesso, disingannato e disincantato dalla propria immagine di creta, idolizzata per tradimento al comandamento divino

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La Preparazione, la Volontà e la Purificazione del Mago, di Eliphas Levi – a cura di Orpheus

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Ogni intenzione, che non si manifesta per mezzo di atti, è una vana intenzione, e la parola che la esprime una parola inutile; è l'azione che dà la prova della vita ed è pure l'azione che prova e dimostra la volontà. Si dice per questo nei libri simbolici e sacri che gli uomini saranno giudicati non secondo le loro idee ma secondo le loro azioni. Per essere si deve operare. Dovremo ora iniziare a trattare della questione grande e terribile delle opere magiche. Non si tratterà più qui di teorie o di astrazioni; giungeremo alla realizzazione, metteremo fra le mani dell'adepto la bacchetta dei miracoli dicendogli: «Non ti basare solo sulle nostre parole; ma per conto tuo agisci.» Si tratta qui di opere di una relativa onnipotenza, e del mezzo di impossessarsi dei maggiori segreti della natura e di farli servire ad una volontà illuminata ed inflessibile. La maggior parte dei rituali magici conosciuti sono delle mistificazioni o degli enigmi, e noi, per la prima volta, stiamo dopo tanti secoli per squarciare il velo dell'occulto santuario. Rivelare la santità dei misteri significa porre un rimedio alla loro profanazione. Tale è il pensiero che sostiene il nostro coraggio e ci induce ad affrontare serenamente tutti i pericoli di quest'opera che forse è la più ardita che mai mente umana abbia concepito o compiuto. 

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L’ATANOR – Arturo Reghini. A cura di Orpheus

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Secondo Albert Poisson (Théories et symbolés des Alchimistes, pag. 106), «il vero ATANOR... è una specie di fornello a riverbero che si può Smontare in tre parti. La parte inferiore contiene il fuoco: essa è bucherellata per permettere l'accesso all'aria e presenta una porta. La parte media, pure cilindrica, offre tre sporgenze disposte a triangolo su cui riposa la scodella contenente l'uovo. Questa parte è bucata, secondo uno dei diametri, da due buchi opposti, chiusi da dei dischi di cristallo, il che permetteva di vedere cosa succedeva nell'uovo. Infine la parte superiore, piena sferica, costituiva una cupola o riflettore, che riverberava il calore; tale era l'atanor generalmente usato». 

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