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GIULIANO KREMMERZ ED IL MONDO SECRETO - G.M.Capiferro e C.Guzzo

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1- Gli Esordi

Giuliano Kremmerz (alias Ciro Formisano) doveva avere una predilezione particolare per Nizza. Fu, infatti, quasi certamente dalla ridente cittadina della Costa Azzurra, nella quale era ancora vivo il ricordo della passata dominazione sabauda, che nel 1896, egli compilò la regola di primo grado della costituenda Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam.[1] E fu nel gennaio del 1897, nuovamente presso Nizza, che il celebre mago di Portici elaborò l’introduzione di avviamento alla pubblicazione della sua rivista di ermetismo, denominata Mondo Secreto. Un’introduzione audace che manifestava la necessità di raccogliere l’attenzione dei pochi eletti sulle scienze morte al mondo moderno, sulla magia, l’Arte Sacerdotale e Regia, poiché è il mago che diviene Sacerdote della Verità o Sovrano delle grandi forze che governano il creato.[2] Il Kremmerz era perfettamente consapevole del fatto che propagandare le dottrine iniziatiche, così tanto di moda nella Francia a lui contemporanea e decisamente avversate in Italia, a causa della presenza della Chiesa Cattolica, gli avrebbe attirato lo scherno e l’incomprensione di coloro i quali, reputando la magia solo un cumulo di superstiziose fandonie, lo avrebbero lapidato, come un adultero del senso comune e della modernità nella scienza e nell’arte.[3]

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LA TERAPEUTICA DI KREMMERZ FUNZIONA ANCORA? - Thread originale 2012/13 - Parte quinta

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A seguito della pubblicazione delle prime quattro parti di questa discussione abbiamo ricevuto più di sessanta messaggi, la stragrande maggioranza dei quali di netta approvazione dell'iniziativa, assieme ad altri critici o relativi a esperienze, testimonianze e domande personali. Ringraziando sentitamente tutti gli utenti che ci hanno scritto, comunichiamo che una selezione dei messaggi sarà pubblicata in futuro, dopo l'ultima parte del thread. 

Parte quinta:

Morg. 12/10: La linea di trasmissione che faceva capo a Nebo invece proveniva dal Martinismo Papus-Napoletano e era andato a farsi iniziare direttamente in Francia iniziando un altro ramo parallelo del Martinismo italiano?

 Vol. 12/X: Bellissima discussione, hai accennato all' umbanda , al Brasile, terra di magia e sincretismo religioso. Sei entrato in contatto anche con la quimbanda e il catimbo? O quale è il tuo giudizio. Molti rituali e l' operatività dell’ HBL sono stati resi pubblici, ad esempio il testo delle edizioni mediterranee, possiedono ancora una validità operativa ?

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Il Fuoco Ardente della Memoria – Limes Romae

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"Noi desideriamo la vista massime per questo fine di sapere; e non quell’altra;

Noi desideriamo tra gli altri sensi massime la vista per sapere”

(Giordano Bruno, Spaccio de la Bestia Trionfante, Dialogo Secondo)

Nella ricorrenza dell’eccidio inquisitorio di Giordano Bruno non staremo qui, in queste sintetiche riflessioni, a perder tempo nell’inutile disputa tra credenti, laicisti e difensori del libero pensiero, bensì vorremo richiamare l’attenzione sul fulcro della Sapienza che il Nolano volle rappresentare con la sua vita e le sue opere, null’altro essendo realmente di nostro interesse. Rileggendo Bruno spesso ci sovviene alla mente Il Discorso Segreto sulla Montagna tra Ermete e il figlio Tat, piccola ma preziosa sintesi di quelle che sono le componenti essenziali e indispensabili della rigenerazione ermetica, in un cui verso reperiamo utili indicazioni (legate indissolubilmente ai Versi d’Oro di Pitagora), seminate in una espressione lasciata lì, sotto la cenere, accesa sotto la cenere, che può risplendere magicamente. 

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Misteri e Arcani della Magia Etrusca - Stefano Mayorca

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La dottrina segreta di Larthe

Un mistero insoluto, permeato da arcane memorie, è alla base dell’autentica ritualità magica officiata da un popolo ancora oggi sconosciuto, gli Etruschi. La densa nebbia dei secoli ha occultato le magiche dottrine dell’Etruria segreta e secretata, riflesso speculare di un’aurea ragione e di ermetiche cerimonie. Gli archeologi prima e gli storici dopo, hanno reso ancora più incomprensibile il volto rifulgente della cultualità operativa che animava sacramentalmente la classe sacerdotale-magica dei Lucumoni (termine che deriva da Lucus = bosco). Senza contare le tante farneticazioni di presunti esperti che, attraverso teorie fantastiche e deliranti, si sono avventurati nel campo minato delle allucinazioni ufologiche più assurde, connesse con extraterrestri e civiltà non meglio identificate provenienti da altri sistemi solari, legate alla progenie etrusca. 

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Il Nolano e la natura magica del Divino – Luca Valentini

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“La natura non è altro che Dio nelle cose”

(Spaccio della Bestia Trionfante)

Disquisire sulla concezione del Divino presente nelle opere di Giordano Bruno rappresenta un impegno al quanto gravoso, sia per la complessità dell’approccio ermetico che vi si presenta, sia per la vastità delle fonti di riferimento. E’ d’uopo, comunque, sin dal principio, evidenziare come la dottrina bruniana si innesti perfettamente nel solco della più pura e platonica tradizione iniziatica d’Occidente, per l’idea, che già è possibile ritrovare nell’intera ecumene greco-romana – da Empedocle a Nonno di Panapoli, passando per Platone, Cicerone, Varrone e tutti i neoplatonici – che non sussista reale separazione nell’Universo e che lo stesso sia analogicamente e magicamente presente nella complessa fisiologia occulta dell’Uomo. Ciò ci induce, pertanto, a considerare la dottrina bruniana di pura natura magica, cioè altamente identificativa, che non contempla dualità alcuna, tra Uomo e Natura, tra Divino e Natura e soprattutto tra Uomo e Divino:

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