È un dato storicamente acclarato che alla sua morte verificatasi il 7 maggio del 1930, Giuliano Kremmerz non abbia lasciato mandato alcuno per la prosecuzione della propria Schola iniziatica. Perciò, tutti i tentativi messi in atto al fine di perpetuarne gli insegnamenti, rappresentano iniziative personali - nobili e meno nobili - che mostrano relativi addentellati con i reali intendimenti del Mago di Portici. Coloro che affermano il contrario, o sono cattivi conoscitori delle vicende storiche della S.P.H.C.I., oppure aderiscono ad una visione tesa ad evocare fantasmagorie afilologiche che, in quanto tali, appartengono al ‘visionarismo’ della magia, per altro lontanissimo dagli intenti di chi scrive. Nella celebre lettera del 1929 indirizzata al prof. Ercole Quadrelli, il Kremmerz auspicava, del resto, una profonda riforma della Myriam che transitasse per una ricostruzione, in senso pitagorico, delle accademie. Il Maestro dovette verosimilmente profondmente meditare sull’insuccesso di una scuola esoterica, il cui ingresso ai gradi inferiori poteva essere garantita a tutti.