Dove si parla dei troiani, di un viaggio in Medio Oriente, di un sogno, di Andromaca e della faccia di Achille se avesse affrontato Ettore senza l’aiuto degli dèi del patriarcato.
Prima di dare inizio a un altro interessante capitolo sulle Magiche Coincidenze dell’amico Gabriele, vorrei riportare, quasi a titolo di premessa, un singolare aneddoto che a mio modestissimo parere ben si inserisce in questo misterioso percorso fatto di piccole e grandi “coincidenze”, appunto.
Parlando con lui qualche giorno fa, non ricordo per quale motivo a un certo punto la conversazione è planata sui giochi che ci appassionavano da bambini. E grande è stata la nostra sorpresa nel constatare che entrambi stavamo dalla parte degli “indiani”, nell’epica lotta contro cow-boys e giubbe blu. Così, irrazionalmente, quasi sentimentalmente, eppure con fervore, ci sentivamo “naturalmente” dalla parte di questi fieri guerrieri che difendevano le loro terre e le loro tradizioni, di questo nobile popolo aggredito, massacrato e disperso da usurpatori venuti da lontano. Consapevolmente, per scelta, ma senza sapere esattamente perché, eravamo dalla parte dei perdenti. Ci siamo ritrovati, in un attimo di nostalgia, nella stessa sofferenza e impulso di ribellione, quando nei tanti film western di quegli anni i pellerossa incarnavano sistematicamente il ruolo dei “cattivi”, dei “selvaggi spietati assassini” e via dicendo.