Nell'Ottantesimo Anniversario della morte di Giuliano Kremmerz
I Dialoghi sull'Ermetismo - speciale edizione integrale numerata fuori commercio tratta fedelmente dalle edizioni originali del 1929 e del 1931.
Giuliano Kremmerz nasce l'8 aprile 1861 a Portici e muore il 7 maggio 1930 a Beausoleil. E proprio in questo maggio 2010 la Casa editrice Rebis, che ha l'onore di avere già pubblicato la maggior parte delle opere originali di G.Kremmerz, ha deciso di dare vita a un'idea accarezzata da tempo: commemorarne gli 80 anni dalla scomparsa, in forma semplice e riservata ma significativa e concreta, ripubblicando questo libro di grande valore ermetico, in una speciale edizione integrale fuori commercio, che non sarà mai posta in vendita.
Con questa iniziativa totalmente disinteressata intendiamo unicamente rendere omaggio al nome di Kremmerz e alla sua memoria, al di fuori e al di sopra di qualunque altro scopo. E soprattutto rispettarne l'esplicita volontà, già formulata ai discepoli curatori del volume in occasione della prima edizione del 1929.
N.B.: il volume è stato realizzato in tiratura limitata e in forma privata, con l'intento iniziale di riservarne la diffusione assolutamente gratuita a una cerchia ristretta di amici e seguaci dell'Opera del Kremmerz. Solo successivamente la distribuzione è stata allargata in via eccezionale a coloro che ne avessero fatto richiesta citando l'annuncio del prof. Gabriele La Porta, fino ovviamente ad esaurimento delle copie disponibili. Il testo è stato pubblicato agli inizi di maggio, e tra gli esemplari già offerti in dono e le numerosissime richieste pervenute in luglio tramite il suddetto blog, il libro si è purtroppo rapidamente esaurito, al punto che l'Editore sta pensando a una nuova ristampa, appena i programmi editoriali lo consentiranno.
Egli infatti desiderava che questi suoi scritti non fossero assolutamente posti in vendita e al riguardo il suo pensiero è limpido e netto, tanto nella prefazione al testo originale, quanto in alcune lettere, compresa l'ormai notissima, detta "di Sora Felicetta", scritte al discepolo E.Quadrelli (l'"Abraxa" del Gruppo di Ur), nelle quali afferma apertamente:
"Parendomi cosa poco dignitosa mettere il libro in commercio, perché chi compra un libro vuol leggere più che valga il danaro speso, ho pregato di darlo in dono a chi lo chiede; chi vuol contribuire, dia quanto crede; chi non lo stima meritevole d'incoraggiamento, lo legga gratuitamente. Quando si dovrà saldare il conto allo stampatore, se quattrini non ve ne saranno, accenderò un piccolo fornello, farò liquefare in qualche vecchia casseruola un pezzo di piombo e dello stagno, vi lascerò cadere un pizzico di polvere di proiezione, e muterò casseruola piombo e stagno in oro finissimo. Lo stampatore farà la ricevuta: pagamento senza contare, in oro alchimico." (Dalla prefazione)
"Bisogna innanzitutto che voi sappiate che alla Scuola la mia intenzione è di dare un assetto definitivo ed a questo scopo lavoro per arrivare ad una conclusione completa. Tra un mesetto i nostri amici pubblicheranno un primo volume dei miei Dialoghi Ermetici. Sono i primi sette. Tra cinque o sei mesi sarà pubblicato il secondo volume. Questi libri non sono messi nel commercio librario e sono riservati a dare la fisionomia propria al carattere della nostra Scuola." (Dalla lettera del 18 febbraio 1929)
"La pubblicazione di questi Dialoghi, che voi mi lasciate supporre di avere già letti, ha lo scopo di esporre le idee fondamentali dell'ermetismo in maniera chiara e concisa. Anche scrivendo chiaramente, comprendo quali strani commenti, immaginosi e fantastici e strampalati possono generare le mie parole, perché il semplice, anzi il semplicissimo, è proprio quello che il lettore non adatta alla sua comprensione. L'Avviamento alla Scienza dei Magi, che fu compiuto con diversa finalità in tempo di questo assai più imbrogliato, contiene una esposizione cabalistica, che si presta (e si deve prestare) a commenti difficili; questo libro qui dei Dialoghi invece è troppo aperto alla intelligenza comune e la sua semplicità lo renderà difficile solo a quelli che per proprio conto vogliono vedervi nel fondo cose non dette. Io non ho il mezzo di impedire che questo avvenga. Nonpertanto, trovando giusta la vostra osservazione, nella breve introduzione richiamerò il lettore a non confondere le sue investigazioni con le semplici cose che espongo io.
Ho pregato i miei amici a non mettere in vendita il libro e di non commerciarlo. Chi lo desideri lo domandi e lo avrà; chi vuol concorrere alle spese regali quello che creda. Come speculazione libraria sarebbe un'impresa sbagliata.
La vostra idea del circolo o circoli o delle accademie come erano organizzate prima, ha dato risultati molto relativi, che è inutile analizzare. Alla maniera antichissima dei filosofi ci vorrebbe il caposcuola a Roma, circondato da amici e in un luogo comodo; o peripateticamente conversare delle nostre cose senza pose magistrali e senza gesti autoritari; discorrere, ridere, sorridere, magari mangiando fettuccine dalla Sora Felicetta.
Ognuno dei discepoli intelligenti, dopo un periodo di pratica, partire in missione apostolica per qualche altro centro e fare lo stesso. Così si servirebbe Ermete in letizia. Per fare questo il caposcuola oggi dovrebbe avere quaranta anni di meno e nessuna necessità pecuniaria, perché, anche se egli fosse ricco, non dovrebbe accudire alle sue ricchezze. Perciò i filosofi furono poveri per destino della cosa da fare; si contentavano di pane e formaggio e di una botte vuota per ostello. Non so se mi spiego.
La vostra idea è mia in senso più radicale.
Conclusione: facciamo il meglio relativo.
Quando Mamo-Rosar-Amru ritornerà, tutto sarà possibile, perché sulle ceneri e i lapilli di Pompei sboccerà il germoglio di una nuova flora." (Dalla lettera del 26 febbraio1929)
Se si escludono le due classiche edizioni originali, apparse entrambe a Spoleto, nel 1929 la prima e nel 1931 la seconda, e l'edizione privata curata negli anni '80 del secolo scorso dal compianto amico Vinci Verginelli
[1] ultimo discepolo diretto del Kremmerz nonché ultima e insigne guida spirituale del
Circolo Virgiliano di Roma dal 1971 al 1987, tutte le altre ufficialmente conosciute sono sempre state rigorosamente destinate alla vendita, ignorando dunque le inequivocabili parole del maestro: dalla prima ristampa del 1948, priva tuttavia dell’introduzione del Kremmerz, dell’Editore Spartaco Giovene di Milano (un esoterista kremmerziano iscritto a un’Accademia milanese legata al Manzi di Napoli), alla successiva inserita nella sontuosa “Opera Omnia” realizzata a Roma negli anni 1951-57 per encomiabile iniziativa di Carlo Coraggia, con la collaborazione di Arduino Anglisani e altri esponenti della C.E.U.R. (La medesima “Opera Omnia” fu in seguito riproposta dal 1974 in poi con il titolo “La Scienza dei Magi” dalle Ed.Mediterranee, promossa in questa circostanza da P.Fenili coadiuvato da P.Procesi e U.Cisaria, quest’ultimo autore di un quarto volume sul “Dizionario dei termini”, mentre nel 1987 apparve in un’edizione pressoché identica in tre volumi, con il titolo “La Sapienza dei Magi”, dai “Fratelli Melita Editori” e da “I Dioscuri” di Genova), fino alle ultime, in ordine cronologico, pubblicate dai successori di Verginelli alla conduzione del
Circolo Virgiliano e dalla “Editrice Miriamica”, il testo risulta sempre e soltanto commercializzato. Con buona pace delle raccomandazioni e delle aspettative dell’ermetista di Portici. Che poi sia stato posto in vendita “al prezzo di costo”, come qualcuno si è affrettato a specificare, o a una cifra “contenuta” (21.000 lire nel 1991!), può anche risultare un ottimo alibi, ma la sostanza, rispetto alla palese, inequivocabile volontà del Kremmerz, non cambia affatto. Alcune riflessioni mirate si renderebbero a questo punto necessarie, ma non vogliamo entrare, in questa sede, nel merito di scelte di coerenza e di coscienza che non ci riguardano, né interessano.
L’intelligente lettore saprà trarre da solo le debite conclusioni.
Da parte nostra, con la presente nuova edizione dei Dialoghi sull'Ermetismo [2] , possiamo solo sperare di avere celebrato la ricorrenza nel modo più decoroso e adeguato possibili, a puro e serio vantaggio di coloro che in buonafede e umiltà credono ancora negli ideali, nell'insegnamento e nel messaggio del "massimo maestro contemporaneo di Ermetismo e fra i più grandi di ogni tempo", come scrisse Verginelli. Con questo atto di modestissima riconoscenza e doverosa correttezza nei suoi confronti, siamo certi tuttavia di aver restituito quantomeno il genuino carattere, la fisionomia originaria e la giusta dignità al suo progetto iniziale e alle speranze coltivate, proprio nell'ultimo periodo della sua vita, in merito a quest'opera straordinaria. Nobili speranze e propositi troppo spesso, come abbiamo visto, disattesi o traditi.
Questo è per noi ciò che conta. Il resto sono e saranno solo chiacchiere al vento.
Pier Luca Pierini R., aprile 2010.
N.B. = Un ringraziamento particolare ai numerosi Amici, soprattutto a quelli riuniti attorno al gruppo di Elixir, per il loro continuo e insostituibile sostegno, senza i quali quest'opera, alla quale teniamo in modo particolare, non avrebbe potuto vedere la luce.
[1] Il richiamo d'obbligo al prof. Verginelli mi permette di riferire un aneddoto interessante e inedito di bibliografia e, per certi aspetti, storia minima kremmerziana. Più volte è stato scritto infatti che "Il Mondo Secreto" fu ristampato nell'ormai lontano 1982 dalle Ed.Rebis su iniziativa dello stesso Verginelli, ma l'affermazione, se vogliamo essere precisi, corrisponde a realtà solo parzialmente e dato che chi scrive, oltre che contemporaneo e vivente, è stato necessariamente coprotagonista di quel bellissimo evento editoriale, può risultare utile chiarirne alcuni punti presumibilmente importanti:
l'idea nacque esattamente nel 1979, quando poco più che ventenne, pur facendo parte da anni della CEUR di Roma coltivavo, assieme ad altri coetanei, sereni contatti e normalissimi rapporti di amicizia con iscritti al Circolo Virgiliano di Roma e all'Accademia Pitagora di Bari. Tra innumerevoli difficoltà, soprattutto di ordine finanziario, data la mole dei volumi e le tecniche di stampa particolarmente onerose in quegli anni, il progetto iniziò a decollare l'anno successivo. Mancandomi tuttavia in quel periodo un solo fascicolo originale per completare la collezione e quindi procedere alla pubblicazione dell'opera in forma anastatica, mi rivolsi con fiducia, in seguito all'interessamento di comuni amici, al prof. Verginelli, il quale mi accolse con straordinaria cordialità e si dimostrò immediatamente e totalmente disponibile, mettendomi a completa disposizione con entusiasmo la parte del testo mancante e prodigandosi incessantemente in numerosi, preziosi consigli. Quei primi incontri nel suo suggestivo appartamento romano si trasformarono ben presto in un saldo e sincero sodalizio che proseguì fino alla sua scomparsa e che mi consentì di rivederlo per l'ultima volta nell'estate del 1986, poco prima che mancasse, quando in occasione di una sua breve vacanza in Versilia, volle generosamente offrirmi in omaggio, arricchita da una stupenda dedica, una copia della sua "Biblioteca Hermetica", appena pubblicata dall'amico Nardini di Firenze (tra gli altri suoi carissimi doni, ebbi la fortuna di ricevere alcune pratiche kremmerziane, vari dattiloscritti e una magnifica lettera autografa del Kremmerz). Fu così che nella primavera del 1982 uscì finalmente "dal torchio" la prima fedele ristampa del Mondo Secreto, realizzando in questo modo un piccolo "miracolo" kremmerziano: l'intera operazione vide infatti felicemente uniti, forse per la prima volta, esponenti della CEUR, del Circolo Virgiliano e dell'Accademia Pitagora, in un intento costruttivo teso soltanto a onorare con lo stesso spirito collaborativo il comune maestro. Ricordo benissimo che in quei fervidi anni noi tutti pensavamo convinti, che i "ragazzi" della nostra generazione avrebbero potuto e dovuto prefiggersi come "missione" la riunificazione delle varie filiazioni in una sola e unica compagine kremmerziana in nome dell'Amore e degli Ideali propugnati da Giuliano Kremmerz, facendo tabula rasa delle mummificate e inutili diatribe di parte, che ritenevamo "problemi" ormai superati, di esclusiva appartenenza e pertinenza di "vertici" cristallizzati su posizioni anacronistiche. Altri tempi...
[2] - Nota bibliografica: il testo fu pubblicato originariamente a Spoleto, presso le Arti Grafiche Panetto & Petrelli nel 1929 in prima edizione, limitata a soli sette Dialoghi e nel 1931 in una seconda edizione, comprendente, oltre i nove Dialoghi completi, la seguente premessa dei Curatori: "Al lettore - La prima edizione "fuori commercio" dei Sette Dialoghi dell'amatissimo Kremmerz, è già esaurita. Avendo avuto facoltà dalla famiglia del compianto Maestro di stampare gli altri due Dialoghi rinvenuti fra le sue carte, abbiamo ceduto di far cosa gradita ai suoi discepoli ed ammiratori di ristampare i primi sette dialoghi unitamente alla stampa degli altri due nuovi, aggiungendovi un sommario generale di quanto è contenuto in ognuno di essi. E come la prima volta, abbiamo creduto di farne anche ora un'edizione fuori commercio, visto che le materie trattate da Kremmerz non si prestano alla facile circolazione. Ottobre 1931 - IX. E. F. Alcuni discepoli."
I Dialoghi sull'Ermetismo sono stati considerati da alcuni il "testamento spirituale" e l'ultima opera scritta dal maestro, il che, anche in questo caso, è vero solo in parte. In realtà, come ha ampiamente dimostrato R. Ricciardelli nella sua interessante Biografia di Kremmerz, risulta più verosimile ipotizzare che il testo sia stato scritto nell'arco del suo ultimo decennio di vita. Riportiamo quanto scrive in proposito lo stesso Ricciardelli: "Elemento intrinseco circa la futura durata della ulteriore stesura dei Dialoghi si può desumere dal tempo occorso a lui per scrivere i primi 7 Dialoghi. Nel Dialogo III° dom. 6° [pag. 91 delle edizioni originali - n.d.c.], si parla dell'Institut Mètapsychique International di Parigi e dei suoi componenti e scrive: ‘...di cui fanno parte il dr. Geley...'. Ora, nei miei conversari secolui del 1929, io ebbi ad osservargli come il dr. Geley fosse morto fin dal 1925 in una catastrofe aviatoria; e io sapevo questo perché ero assiduo lettore e abbonato delle pubblicazioni dell'Istituto francese di Metapsichica. Il Kremmerz (non saprei dire perché, mostrandosi lievemente infastidito dalla mia domanda) mi rispose che quel Dialogo, il 3°, era stato scritto verso il 1923, quando cioè il Geley era ancora vivente." ("Il Sole Arcano", Ed. Rebis).