Come va letto il calendario romano? Esiste solo la dimensione religiosa, oppure - tentando di decifrare l'insegnamento celato nei Fasti di Ovidio - è riscontrabile in esso anche una prospettiva iniziatica?
Siamo in prossimità delle Idi di Maggio. Il 12 il Divo Augusto rese omaggio a Marte Ultore, il 14 si celebrava Marte Invitto, il 15 le Idi erano dedicate a Mercurio. L'ermeneutica arcana della Patria Religio concepisce la potenza di Mercurio, Nume della trasmutazione, come la dynamis che si occulta e poi si manifesta, che ama eroticamente con Venere in Aprile, combatte eroicamente come Ultore (a Marzo, rinnovandosi a Maggio) e vince come Invitto. In ciò il Nume Psicopompo rappresenta l'agente della sublimazione dello status marziale nello status minervale.
"Con potenza vi comando al cospetto di questo sole, per Giove altitonante e per tutti gli altri Dei che puniranno la vostra infingardaggine e il vostro indugio. Credete che gli Dei non si curino di questo? Ecco le lettere sacre agli Dei...Queste sono le cerimonie con cui crediamo di poter mutare le leggi stesse della natura..."
(Giordano Bruno, Cantus Circaeus, N 193, Opere Mnemotecniche)