La Magia Segreta delle Lune dell’Anno, con le Virtù, le Mansioni, i Sigilli, i Talismani, i Salmi e le Operazioni di Chiamata delle Intelligenze di ogni giorno di tutte le Lune dell’Anno, per ricevere risposte ad ogni Appello e ottenere i Servigi, la Protezione ed il Soccorso degli Spiriti Celesti - Prima edizione integrale di un antico Manoscritto Magico datato 1879 - Con la riproduzione di 360 Sigilli e 360 Talismani inediti di Intelligenze Lunari o Spiriti Celesti.
Stefano Mayorca è un Artista nel senso più classico e completo del termine. Un Artista con la a maiuscola, che esprime con fine talento la vastità proteiforme della propria fantasia e la complessità caleidoscopica e multiforme dei propri mondi interiori, attraverso tecniche elaborate, distillate accuratamente dall’impegno costante e coerente di un’intera esistenza.
Lo conosciamo come attivo, fervente e apprezzato esoterista, scrittore prolifico tradotto in varie lingue, giornalista e conferenziere brillante e appassionato, che riflette nella propria opera divulgativa l’afflato istintuale che coniuga l’umano con il divino nella ricerca di perfezione. È ben noto altresì come pittore di successo, intento ad imprimere sulla tela scenari e soggetti che affiorano da “regioni ignorate” e realtà sconosciute profonde, suggestive, fiabesche, dense di intimo pathos. Ma nel suo esteso e incessante percorso egli non si limita a “interpretare” il “ruolo” dell’artista ordinario, immergendosi nel “personaggio” quando le circostanze lo richiedono: Stefano Mayorca vive e incarna magicamente l’Arte con rara sensibilità, ed è tutt’uno con essa, in quanto autentico Artista nell’anima e dell’anima, in ogni sua forma espressiva.
E in questa sua dimensione misterica unica e totalizzante, caratterizzata e arricchita ulteriormente da valori ideali e sfumature vibranti di limpida e tenace impronta dionisiaca, non poteva mancare la visione arcana del Poeta ispirato, di colui che “esplora l’insondabile” e vede oltre i sensi comuni. E come l’antico Vate, Stefano traduce jeraticamente la parola dell’Hermes, percependo le verità, i sogni e gli incanti di un universo numinoso sconosciuto al quale la sua immaginazione (da in-mago) creativa attinge naturalmente.
E dalla fusione armoniosa di melodie e cromatismi apollinei la luce del suo spirito scaturisce spontanea come pura sorgente e accende il fuoco dell’Atanòr dell’Artista trasmutandosi alchimicamente in quintessenza poetica. In parole alate che come sapienti e sicure pennellate comunicano a chi può comprendere i colori del Sacro, il canto delle Muse e la voce degli Dèi.
Nell’ambito di ciò che rappresentò negli anni ’20 la compagine esoterica del Gruppo Ur, riteniamo che possano interessare ai lettori di Pagine Filosofali una serie di approfondimenti concernenti quella che era la prassi maieutica dello stesso sodalizio, riferendoci documentalmente a quanto è noto pubblicamente, rispettando con doveroso convincimento quanto è giusto che rimanga nella silente riservatezza.
Come appassionato ricercatore di alcuni testi sapienziali del mondo antico, soprattutto in ambito artistico, ho incontrato, inevitabilmente, una verità che ha orientato la mia vita in una direzione nuova o forse ri-trovata: originariamente la conoscenza non era relegata a condizioni sempre fortemente settoriali e disumanizzanti come nell’epoca finale che viviamo oggi, ma abbracciava scienze e conoscenze le più varie, destinate ad allargare l’ampiezza spirituale dell’essere