Autore: Galiano Paolo
Editore: Simmetria, 2016
pp. 96, ill. b/n, € 18,00
Tra gli autori che hanno scritto di Alchimia uno dei meno conosciuti è Frate Elia, compagno di San Francesco e secondo Generale dell’Ordine Francescano: vissuto in pieno XIII secolo, a lui sono attribuiti almeno sette trattati ed alcune composizioni poetiche che racchiudono in poche righe una vera summa dell’Arte. Lo Speculum alchimiae, qui trascritto e tradotto da un manoscritto della fine del XV secolo, costituisce una sintetica esposizione delle operazioni alchimiche e dei tempi del loro svolgimento:
per comprendere il significato del testo, nei limiti di una comprensione mentale (Alchimia è operare, non leggere), l’opera è preceduta da una breve esposizione dei principii alchemici per compiere l’opera di trasmutazione delle tre componenti corporea, animica e spirituale dell’essere umano nella creazione del “corpo di gloria”, Oro perfetto e Androgine coronato della corona rossa.
Al testo dello Speculum fanno seguito sette poesie alchemiche, due attribuite a Frate Elia e cinque anonime, nelle quali la Via alchemica è esposta con frasi spesso oscure ma che nel loro misterioso parlare possono illuminare l’intelligenza - intus legere) di cosa sia veramente Alchimia.
Il libro: L’erede di San Francesco, il famoso Frate Elia, secondo generale dell’Ordine Francescano, è stato, a tutti gli effetti, un alchimista ed un ermetista ben noto ai suoi tempi e nei due secoli successivi alla scomparsa di Francesco. Le composizioni ed i trattati a lui attribuite sono moltissimi e, nel testo di Paolo Galiano viene recuperata una messe veramente importante di manoscritti provenienti dalle più svariate biblioteche del mondo. Ma questo “Speculum Alchimiae" è un’opera “breve” che costituisce una descrizione sintetica ma efficace delle operazioni necessarie al raggiungimento della “pietra filosofale”. Il testo è preceduto da una esposizione elementare dei significati delle fasi alchemiche,descritte in modo “spirituale” e “mentale” e senza entrare nel merito degli omologici corrispettivi spagirici.