(Rebis, Viareggio, 2005)
Aldo Busi
(*) Alla nota 164, p. 108, dell’opera L’Arcano degli Arcani leggiamo: «la contro-iniziazione cattolica si sarebbe servita...». A parlare di controiniziazione cattolica si dedurrebbe che esista anche un’iniziazione dello stesso segno. È strano, perché in più decenni di ricerca non ce ne eravamo accorti. Ironia a parte, in un vecchio articolo di Rémy Boyer e G. P. Giudicelli apparso nella rivista L’Originel si fa cenno a una lettera di René Guénon nella quale questi ammetterebbe di essersi sbagliato sul Kremmerz, riconoscendo nel nodo egizio napoletano il baluardo della tradizione occidentale. Se ciò fosse vero, sarebbe ora che certe cose venissero a galla. Quanta gente imprigionata nello schema guénoniano si è castrata convertendosi a forme religiose o pseudoesoteriche convinta di fare l’unica cosa giusta... Si potrebbe dire che la vera controiniziazione nasca con René Guénon, ma è meglio non divagare.
(*) «La morale è suggestione», scriveva G. I. Gurdjeff.
Tutte le fonti però concordano sul fatto che il suddetto Anglisani continuerà imperterrito il suo percorso ermetico approdando all'iniziativa del tanto chiacchierato CEUR (Centro Ermetico Universale Romano), emanazione conseguente della loggia ANKH già fondata nel secondo dopoguerra e, pare, secondo la linea ortodossa Lombardi-Parascandolo-De Cristo, criticata come deviata irregolare, priva di autenticità.
Ma nell'opera di Maddalena Capiferro e Guzzo si parla di uno scritto di Lombardi che avallerebbe l'iniziativa dell'ANKH. Dove sta la verità?
A pagina 70 de La Pietra Angolare, Mario Parascandolo scrive: «... non si può fare altro, senza danneggiare la Schola e gli iscritti, i quali non potrebbero cogliere l'essenza delle nostre controversie e potrebbero scandalizzarsi (giustamente, N.d.A.) come di beghe strane ed inammissibili fra uomini evoluti». Già, ma quanto erano davvero evoluti? Ci limitiamo a porre il quesito, certi che anche presso il "gregge isiaco" non mancheranno anime dotate di senso critico... e si potrebbe andare avanti a scrivere pagine e pagine su questo tono.
Vogliamo per par condicio toccare ancora due discusse figure citate in questo interessante libro: il Conte Alberti di Catenaia e il prof. Alfonso del Guercio. Il primo, noto con lo jeronimo di Erim, fu il maestro di Paolo Marchetti Virio, autore noto presso i cultori di esoterismo cristiano.
Erim fu martinista e, si dice, in contatto con l'Ordine Egizio di Kremmerz. Si favoleggia che ebbero lo stesso iniziatore e che il Kremmerz insidiasse la moglie del condiscepolo, questo per spiegare la ruggine tra i due; ma trattandosi di voci senza sostanza possiamo archiviarle senz'altro tra il gossip esoterico. Sempre come gossip possiamo annoverare le storie dell'Erim affetto da satirismo, per errori compiuti in opere piromagiche, e passioni spiritistiche.
Queste dicerie provengono da una lettera scritta da Massimo Scaligero a proposito del cognato (Paolo Virio) e del suo maestro, e bisogna dire che il mal celato livore di quelle righe era probabilmente da attribuire a dissapori tra lo Scaligero e l'Alberti per una mancata trasmissione iniziatica più volte sollecitata dal primo e mai ottenuta.
Noi che abbiamo avuto il piacere di visionare il materiale operativo riservato della Scuola Ermetica del conte Alberti dobbiamo ammettere, pur non condividendone l'orientamento cristiano, che la dottrina e le tecniche alchemiche sono molto profonde e degne di nota e mal si adatterebbero ad un satiro o a uno spiritista. Lasciamo ad altri più competenti o più informati di noi il compito di chiarire la querelle Erim-Kremmerz nella quale vennero coinvolte molte persone, alcune, pare, finite in tribunale in processi dai risvolti inquietanti e scandalosi al punto da far sembrare il caso Ricciardelli (su cui vedi nel libro a p. 92) una burla da operetta.
E per concludere, riguardo al secondo personaggio, Alfonso del Guercio, matematico e buon amico di Arturo Reghini, occorre qualche puntualizzazione. Dalla lettera di Aniceto del Massa nella quale Del Guercio parla in toni critici di Kremmerz fino alla stesura del programma dell'Ordine del Mantos passano circa 13 anni, tempo sufficiente per cambiare idea, impostare un nuovo percorso, progredire al meglio. Dai documenti del Mantos datati 1944 si intuisce che Del Guercio era già in possesso da tempo di chiavi riservate per operare ed istruire nuovi affiliati in massima indipendenza. Nonostante ciò egli decise di aderire all'iniziativa di Lombardi per poi tirarsi indietro nel ‘49.
Secondo i bene informati non avrebbe restituito materiale di pertinenza miriamica affidatogli in precedenza da Lombardi.
Altre voci parlano invece di una riappropriazione da parte di Del Guercio di ciò che già gli apparteneva e che aveva temporaneamente concesso in uso alla delegazione di Lombardi per porre in atto le sue iniziative
Ciò che non si è ancora potuto o voluto chiarire è la reale portata della
figura di Del Guercio, che a detta di alcuni appare come un semplice
comprimario privo di spessore e posto a fianco del Lombardi dopo essere spuntato
dal nulla.
La realtà, come sempre, sarebbe diversa: Del Guercio avrebbe fatto parte di più strutture iniziatiche, anche a livello internazionale; le sue conoscenze non si limitavano al contatto con l'Ordine Egizio o ai viaggi con Giorgio Albertazzi alla volta della casa di Carl Gustav Jung, pare che ci fossero contatti stretti con una o più strutture magico-ermetiche nel Sudamerica, per tacere dei contatti in Europa. Per avere qualche traccia in più su detti gruppi si può consultare la biografia di A. Reghini Il figlio del sole, a cura di Roberto Sestito, e inoltre Black Sun di N. G. Clarke, pp. 165-166, dove si parla di Ugo Gallo, diplomatico italiano che introdusse lo scrittore Miguel Serrano in un ordine esoterico cileno ove si praticavano tecniche di magia rituale e tantrismo. Lo stesso Ugo Gallo viene citato a pagina 131 dell'opera Collecta dell'ermetista genovese Giammaria, come corrispondente di A. Del Guercio. Ancora Ugo Gallo viene citato nell'opera Dagli atti del Corpo dei Pari del medesimo autore come rappresentante di un centro occultistico cileno. Non dimentichiamo che lo stesso Serrano era in rapporti con Jung.
Se con Jung, anch'esso in contatto con gruppi ermetici, si
chiude il cerchio, certo non si chiude il discorso sui personaggi che hanno
caratterizzato in bene o in male la storia esoterica d'Italia.
In attesa di poter riprendere il discorso più avanti chiudiamo con qualche
riflessione: spesso, a detta di molti ricercatori, i più reticenti e riservati
cultori del segreto sono coloro che nulla hanno da difendere tranne la loro
ignoranza. Vecchi palloni gonfiati tronfi dei loro sigilli e delle loro
patacche, privi di valore tranne magari per un fondo o un archivio ereditato se
non rubato ma mai veramente studiato e men che meno tradotto in pratica.
Questi "detentori della tradizione" sono da condannarsi fermamente perché non solo non praticano nulla ma impediscono ad altri meglio disposti di poter progredire, e contribuiscono così al caos spirituale di questa epoca buia.
Auguriamoci che il fato, come il sole che dirada le tenebre, abbia presto ragione di simili bieche figure, e che possa iniziare una nuova stagione per la Schola Italica (*).
(*) Una cosa che ci ha stupito dell'opera di Guzzo e Maddalena Capiferro è l'assenza di qualunque riferimento alla figura di Salvatore Mergè e al suo percorso. Pare che un suo nipote stia continuando l'opera all'interno di un'accademia, pare ortodossa. Perché non parlarne?
[da www.superzeko.net Novembre 2005]