Nota introduttiva all’opera
“Il Libro Magico dei 72 Angeli di Salomone”
Esplorando nei meandri sconfinati e sempre sorprendenti della letteratura ermetica ci siamo spesso imbattuti in ricerche particolarmente impegnative, specialmente in quel campo estremamente suggestivo e interessante, quanto poco conosciuto, che risponde al nome di Cabala Operativa o Magia Divina e Angelica. Un settore dell’ermetismo tradizionale e della magia cerimoniale e talismanica prevalentemente incentrato su pratiche invocatorie rivolte ad alte entità angeliche associate ai valori esoterici dei salmi e dei relativi versetti, secondo regole e dinamiche stabilite sulla base di complesse corrispondenze cabalistiche e rituali.
Non ci soffermeremo in questa sede sulle anamnesi storiografiche e sui peculiari aspetti operativi che hanno caratterizzato origini, evoluzione e applicazioni di questa avvincente materia, scaturita dal patrimonio sapienziale esoterico ebraico – ancorché probabilmente precedente ad esso nella sua architettura essenziale – nel quale si sono innestati in epoca tardo medievale importanti elementi sincretici e contributi di diversa estrazione, dando luogo a un elaborato e raffinato sistema rituario che ha assunto nel tempo un’impronta sempre più marcata di chiara matrice e identità cristiano-cabalistica, come i non rari riferimenti al Cristo, ai santi e alla Vergine dimostrerebbero. Per questi e ulteriori approfondimenti mirati, rimandiamo il Lettore eventualmente interessato agli altri libri che in passato abbiamo realizzato su questo argomento[1].
Di rilievo e interesse maggiori potrebbe invece risultare una più ampia ricerca sulle cause relative alla marcata riservatezza, se non addirittura segretezza, che ha contraddistinto per secoli questo genere specifico di opere, in massima parte manoscritte, realizzate, per quanto ci risulta, principalmente dal XVI al XIX secolo[2], considerando tuttavia che gli esemplari appartenenti a quest’ultimo periodo (fino alla prima metà del Novecento) si rivelano in molti casi sostanzialmente copie e trascrizioni di originali redatti in epoche precedenti. Possiamo in effetti constatare che mentre ad altri testi di fondamentale importanza, quali Le Clavicole di Salomone e titoli affini o ad esse riconducibili, nonostante la sistematica distruzione operata per lungo tempo dall’efficiente apparato repressivo della “santa” Inquisizione, è stata riservata una sorte migliore, forse perché dotati di fama e notorietà maggiori e quindi di più estesa diffusione[3], i manoscritti di magia divina e angelica risultano invece di gran lunga più rari, per non dire quasi introvabili, sia nelle biblioteche pubbliche e private, sia nei circuiti antiquari e persino nel settore librario specializzato.
Al di là di ogni ragionevole dubbio, riteniamo attendibile l’ipotesi secondo cui questi documenti particolarissimi, agli autori dei quali non è possibile nemmeno attribuire un nome poiché costantemente e comprensibilmente anonimi o firmati da curiosi pseudonimi, si sarebbero tramandati quasi esclusivamente attraverso canali molto riservati all’interno di cenacoli e organismi esoterici, in particolare dai secoli XVII e XVIII in poi, e trasmessi con il vincolo del giuramento e l’obbligo del silenzio, direttamente da iniziatore a iniziato, come sottolinea una nota bibliografica inserita in un esemplare del 1761. Questo materiale avrebbe tratto in seguito un relativo ma sensibile impulso e un’accentuata attenzione da quel consistente risveglio d’interesse per l’Occulto che dagli inizi del XIX secolo, sull’onda imponente del notevole successo riscosso dai libri di Sibly Ebenezer, Francis Barrett, E. B. Lytton in Gran Bretagna prima, ed Eliphas Levi e seguaci in Francia e altri paesi poi, vide fiorire e proliferare numerosissimi gruppi, strutture e ordini di esplicite finalità e chiari indirizzi iniziatici.
Presenze significative di opere di cabala operativa, o divina e angelica, di evidente comune origine ancorché caratterizzate da varianti specifiche di una certa rilevanza, più segnatamente nei titoli, nelle formule, nel modus operandi e sovente anche nei nomi[4] e nelle cifre o caratteri grafici delle Intelligenze angeliche, si riscontrano infatti ampiamente[5] all’interno dei vari corpus dottrinari e cerimoniali appartenenti a organizzazioni iniziatiche martiniste, kremmerziane, gnostiche, massoniche ed eudiache, solo per citarne alcune tra le più rappresentative. La circolazione più che discreta tra esponenti di livello elevato di queste strutture, ha consentito dunque da un lato che simili documenti, o almeno una parte di essi, fossero preservati dal rischio dell’oblio e della dispersione, mentre dall’altro ne ha inevitabilmente limitato la diffusione e la conoscenza entro aree e ambienti estremamente circoscritti, determinandone sovente addirittura la perdita o l’eliminazione, allorché adepti isolati in condizioni critiche di salute o in previsione della propria scomparsa, o per altri svariati motivi, si sono trovati nell’impossibilità di trasmettere o affidare a discepoli fidati, o restituire a superiori o affiliati di pari grado, il proprio corredo operativo segreto, optando per la sua distruzione o per l’abbandono a un destino incerto[6].
Nonostante le oggettive difficoltà di un percorso tortuoso e accidentato, fatalmente comune a tante opere di scienze occulte, possiamo comunque affermare che un apprezzabile numero di manoscritti di magia divina e angelica è quasi miracolosamente sopravvissuto alle imprevedibili insidie del tempo e approdato fino a noi, offrendoci la possibilità di attingere direttamente a insegnamenti sostanzialmente incontaminati e pressoché inediti e di un recupero insperato di conoscenze e istruzioni rituarie non comuni, di rilevante interesse ermetico.
A questo proposito, possiamo aggiungere che in questo determinato settore le versioni date alle stampe risultano ugualmente assai rare, e le riproduzioni fedeli di opere originali si possono effettivamente contare sulle dita di una mano. Dobbiamo infatti risalire almeno alla fine del XIX secolo per rintracciare un chiaro esempio di testi analoghi o complementari alla magia divina e angelica, molto verosimilmente provenienti, recuperati o trafugati dagli archivi di qualche ordine ermetico, sfuggiti misteriosamente alla logica della segretezza e altrettanto misteriosamente pubblicati, come accaduto per “La Magia Suprema di David” o “Il Libro del Potere”[7], apparsi rispettivamente a Napoli e Milano intorno ai primi anni del ‘900, in forma anonima e inseriti in una collana di grimoires molto popolari e richiesti all’epoca.
Per la compilazione del volume che presentiamo[8] sono stati utilizzati vari manoscritti originali dell’archivio Rebis: dalla “Cabale Divine” del Lenain ed altri testi omonimi dei secoli XVIII e XIX, ad altri importanti manoscritti redatti in latino e in italiano, quali il “Formulario delli Salmi del Profeta David nelli quali si esprimono le virtù dei medesimi, appropriati per la salute dell’anima et del corpo”, il “Compendio dei Salmi per la Invocazione secondo i propri bisogni”, “La santa Scienza dei 72 Angeli di Salomone con la vera Virtù dei Salmi di David”, “Scimus te Elim – Vera Virtù dei Salmi di David Re d’Israello estratta dagli antichi Cabalisti”, “Compendio di Cabala Divina e Angelica”, “La Cabala Mosaica Divina e Angelica”, “Il Formulario di Thebe o delle Intelligenze Arcane”, “La Sainte Cabale des Anges de Mosè, David et Salomon avec les vraies virtues des Psaumes et leur clavicules”, “Les 150 versets des psaumes de David avec le nom de chaque Intelligence et son Caracterre”, “La Clef des Psaumes de Fuinard”, “Clavicule de Salomon ou la vraie Cabbale misterieuse et divine”, oltre ad alcuni altri documenti minori.
Naturalmente la trascrizione[9] comprende soltanto una parte, certamente importante e ricca di elementi rituari inediti, della cospicua mole di materiale disponibile raccolto e confrontato. Spiccano a esempio alcune descrizioni delle virtù o “potestà” degli angeli, utili per ampliare la scarsa documentazione reperibile sul tema specifico, le indicazioni relative agli angeli dei segni zodiacali e ai rispettivi talismani, oltre l’intera struttura operativa, alquanto articolata e impegnativa ma indubbiamente valida e interessante[10]. Ci proponiamo tuttavia di proseguire in futuro la pubblicazione di altre copie originali in nostro possesso, in modo da poter integrare l’opera iniziata con questo primo volume e rendere disponibile al ricercatore una serie di testi che potranno tradursi in un punto di riferimento di straordinario valore documentale.
Questo libro si inserisce dunque in una raccolta di scritti unici, realizzati in origine per creare un ponte simbolico tra il divino e l’umano e destinati a perpetuare e testimoniare l’ingegno e la conoscenza di antichi maestri di magia. Perle di un tesoro occulto che hanno attraversato il tempo e che oggi costituiscono la preziosa eredità di ermetisti e cabalisti appartenenti a un lontano passato, i quali, nonostante gli estremi limiti e i rischi non indifferenti dei periodi storici in cui vivevano, hanno sfidato pregiudizi, ignoranza, ostilità e intolleranza in nome della libertà dello Spirito e degli ideali in cui credevano, affidando a queste pagine arcane, scritte rigorosamente a mano, a lume di candela nel silenzio di lunghe notti, il distillato di una sapienza nascosta e remota mai estintasi, affinché altri adepti e iniziati potessero un giorno trarne tangibili benefici, “per la salute dell’anima et del corpo”.
[1] In particolare, “Il Potere Segreto della Preghiera”, “Sepher Elohim”, “La Magia Astrale dei Salmi”, “Invocazioni e Preghiere agli Angeli”, “La Magia Astrale degli Angeli”, “I Talismani Supremi degli Angeli” e “Il Libro dei Salmi, con il testo completo dei 150 Salmi Divini” (Ed.Rebis).
[2] Le date disponibili ci forniscono eloquenti indicazioni e se si escludono frammenti e riferimenti parziali di imprecisabile origine e datazione, i manoscritti che abbiamo potuto analizzare, in latino, italiano, francese e inglese, non appaiono anteriori alla fine del XVI secolo, sviluppandosi poi in termini quantitativi e qualitativi (nel numero delle pagine e nelle istruzioni rituali), soprattutto dalla seconda metà del XVIII secolo fino a tutto il XIX.
[3] Della celeberrima Clavicula Salomonis e di altri grimoires del ciclo salomonico si trovano numerose copie nelle biblioteche pubbliche e private più importanti d’Europa e ancora oggi, benché sempre più raramente, è possibile reperirne qualche prezioso esemplare sul mercato antiquario. Una raccolta di alcune versioni tra le più interessanti di questo celebre trattato è stata pubblicata nel quinto volume dell’opera “Magia Segreta” (Ed.Rebis).
[4] Come nell’opera presente, nella quale alcuni nomi delle entità angeliche appaiono alquanto differenti rispetto ai medesimi tramandati da altre tradizioni.
[5] Grossomodo almeno fino alla metà del ‘900.
[6] Come verificatosi in effetti per gli archivi di non pochi iniziati del passato. Basti pensare, tanto per ricordare i nomi più noti, a Eliphas Levi, Stanislao de Guaita e Papus per la Francia, e a G. Lebano e altri casi più recenti per l’Italia.
[7] Entrambi ristampati dalle Ed. Rebis.
[8] “Il Libro Magico dei 72 Angeli di Salomone” – Tratto da antichi manoscritti di Magia Divina e Angelica (Ed. Rebis, 2013).
[9] L’intera trascrizione dei testi è stata eseguita fedelmente a mano per rispettare e valorizzare la forma e il carattere particolari dei manoscritti originali.
[10] Singolare appare altresì il richiamo frequente all’autorevole figura di Salomone, inesauribile fonte ispiratrice e, secondo una tradizione consolidata, mitico “autore” dei più gloriosi e leggendari trattati di magia.