In questa pagina prosegue la discussione dal titolo “La Terapeutica di Kremmerz funziona ancora?” – Riflessioni aperte. I lettori interessati possono visionare la prima parte della discussione nella pagina “La Terapeutica di Kremmerz funziona ancora?” – Riflessioni aperte – Parte 1.
- da “Orpheus” a “Tritemio” – Mi dispiace contraddirti Tritemio ma le critiche a Kremmerz circolano da molto più di un anno, forse non hai letto la premessa della discussione. Per esempio questo post già noto si trova in rete da almeno cinque o sei anni, molto prima che entrasse in scena Dorje e Gabbana:
“ noto con certo interesse alcune considerazioni sul suo sito, come ad esempio gli errori di Kremmerz. In verità ce ne sarebbero molti altri, palesi ed occulti. I maggiori li evidenzia egli stesso, specie nelle lettere sia private che ai discepoli: delusione, amarezza, fallimento, critica severa della struttura stessa da egli creata (Myriam ecc.). Gli errori occulti, proprio poiché tali, è bene che ognuno li scopra da sé, sulla propria pelle, specialmente oggi. Interessante la serie dei maestri che hanno subito vicissitudini e disgrazie: si dimentica che anche Caetani ebbe un figlio menomato, poi abbandonato assieme alla prima moglie, ed emigrato in Canada con una soubrette dalla quale avrà la seconda figlia, Sveva; e ci sarebbero tanti altri particolari e nomi da aggiungere alla lista! Ma la conclusione non è appropriata: in QUEL tipo di magia qualcosa non quadra! E chi è un po' più sveglio…ed applica in giusta misura, da vero ERMETISTA, la massima aurea di Kremmerz del "NON CREDERE", mediti attentamente sulle TANTE cose che non quadrano, prima di trovarsi in una palude irreversibile. Mediti sul PERCHE' Kremmerz NON VOLLE lasciare successori, né procuratori, né fiduciari cui lasciare istruzioni PER LA CONTINUITA' DELLA SCHOLA E DELLA FRATELLANZA DI MIRIAM (la puerile scusa del "delegatus non potest delegare", latino maccaronico a parte, è del tutto risibile: Kremmerz non solo poteva, ma DOVEVA responsabilmente lasciare precise disposizioni e lo stesso Benno lo conferma ed ammette). Tutto ciò che è seguito, o che è stato riesumato, dalla morte di Kremmerz in poi vìola palesemente la stessa dignità e volontà di quest'ultimo, che altrettanto palesemente NON VOLEVA CHE L'ORGANISMO DA LUI CREATO CONTINUASSE. Non ha senso né legittimità l'iniziativa personale e peregrina di un ottuagenario e malmesso Benno, il quale, prove serie alla mano, NON ERA IN CONTATTO CON NESSUN ORDINE EGIZIO, e comunque, demolita nei fatti dal rapido rovinoso aborto. Non hanno senso di conseguenza, e tanto meno, le iniziative di CEUR, la cui successione è comunque basata su di una registrazione al magnetofono! Non hanno senso il Circolo Virgiliano, già sciolto a suo tempo, dal mandato limitato e comunque scaduto con la morte del predecessore, né, ancor meno, l'Accademia Pitagora di Bari, già chiusa e defunta anch´essa, ricostruita su basi fittizie ed il cui mandato, comunque, era assolutamente limitato ALLA SOLA ACCADEMIA PITAGORA DI BARI e NON all'intera Myriam. E non parliamo, per pietoso rispetto di ciò che di buono vi fu nel giovanile entusiasmo di Kremmerz, di ciò che è seguito alla morte dei tre capi storici di queste iniziative: della Ceur, del Circolo Virgiliano e dell´Accademia Pitagora! Dalla frammentatio scaturita da questi tre maggiori tronconi infetti di un organismo già degenerato ed in cancrena, sono proliferati gruppi e conventicole di ogni genere e specie, i cui dirigenti, che spiccano per la ferocia con cui si aggrediscono, insultano e minacciano (IL POTERE!), si sono resi troppo spesso colpevoli dei peggiori scandali e turpitudini, nella vita sacra e profana, usando ed abusando del nome di Kremmerz, manipolando ignobilmente i suoi scritti ed i suoi insegnamenti riservati, per nutrire brame immonde di egemonia e potenza, per deviare e prevaricare menti immature ed in buona fede. E fosse solo questo! Ma lasciamoli al loro ruolo di ibernate maschere delle umane miserie. Per il momento fermiamoci qui. Un solo monito indirizzato a chi ancora capace di intendere e di volere, interessato agli studi di Kremmerz, o già affiliato a qualche associazione che ne utilizza l'etichetta come paravento: è bene si sappia CHE NON ESISTE ORDINE EGIZIO DI SORTA, né in Italia né in stati esteri, e che NESSUNA FILIAZIONE SEDICENTE KREMMERZIANA è IN NESSUN MODO collegata con qualsiasiOrdine Egizio di qualsiasi genere.
E se qualcuno o qualcuna dalla facile frottola vi spingesse o inducesse a pensare od a credere il contrario, adducendo giustificazioni di segretezza ed altre seducenti storie che hanno fatto la muffa da troppo tempo, chiedete LA PROVA CERTA, PROVATA ED INCONTROVERTIBILE di ciò che è millantato! Parole ce ne saranno tante, la prova non vi verrà MAI. E soprattutto, se non volete fare la fine dell'anacoreta, ricordatevi della regola del NON CREDERE!
Confortato dalla sostanziale concordanza di vedute su quanto esposto nel primo scritto inviatole, riprendo il discorso. Andiamo a vedere di togliere la coltre di veli fuligginosi del sancta sanctorum kremmerziano: il famigerato ORDINE EGIZIO, o sigle affini, alias Araba Fenice degli errabondi e reietti aspiranti iniziati ed ASSO NELLA MANICA di bari, baroni e baronesse che ne agitano l´insegna e lo spauracchio innanzi all´occhio credulo ed ignaro della beota massa di postulanti, come mistica carota innanzi all´asino della favoletta. E come Araba Fenice, "dove sia nessun il dice, cosa sia nessun lo sa". Da troppi anni, quando si vuole tappare la bocca a qualcuno, o nascondere verità scomode, e per evitare imbarazzanti domande od indagini pericolose, si evoca o si inventa il fantasma dell´Ordine Egizio. E il bello è che si può barare spudoratamente: c´è sempre chi abbocca (e gli sta bene, poiché spinto da diabolica vanità! I poteri! La supremazia sul pecorume volgare! Etc.etc.) e nessuno può controbattere! E´ sufficiente credere, o per meglio dire: abboccare. E ilgioco è fatto. Se poi si vuole "far carriera", è doveroso credere e abboccare.
E come il gioco delle tre carte, chi si crede più furbo è notoriamente quello che rimane debitamente fregato. E il truffatore/prestigiatore vince sempre. Tali sono i meccanismi perversi di certi "ordini" para-iniziatici: IL SEGRETO ERETTO A CARDINE E STRUTTURA DI SISTEMA, la gerarchia a compartimenti stagni, la prevaricazione ed il brainwashing come metodo, col miraggio ed il contentino di riti e "pratiche riservate" come tossica droga quotidiana, tagliata con digiuni, orazioni ed astinenze obbligatori, e quant´altro di utile per bersi il cervello in trepida attesa del "fascicolo segreto", o di "carriera". Il potere! Lo scaltro pusher di turno è quello che muove i fili delle marionette. Anzi, lo crede, perché a sua volte è manovrato da altri, ben più scaltri, che nemmeno immagina. Perché non dire chiaro e tondo che in tanta parte l´intero sistema si appoggia su di un abile BLUFF? Kremmerz non ha mai parlato chiaramente di quest´ordine egizio. Doverosa reticenza? Mah. Facile scappatoia. Che vi fosse invece la necessità di creare ed alimentare il solito mito massonico o simil massonico? Niente di male, se così fosse: ognuno impiega il tempo come può e come vuole, ma è ormai tempo di sapere..
Eccezion fatta per riti egizi, orienti egizi, logge e massonerie egizie, culla e tomba del mito, non esiste ombra di documento storico autentico ascrivibile ad un ordine egizio, QUESTA E´ LA REALTA´. Tutti, e ripetiamo TUTTI i discepoli cosiddetti avanzati di Kremmerz, checché si dica e checché vogliasi favoleggiare circa alcuni nomi, erano "ascritti indiretti" all´ordine, quindi, in soldoni, iscritti da Kremmerz a se stesso: punto e basta. I noti "Statuti dell´Ordine Egizio", atteso non si tratti di falso o di elaborazione adattata allo scopo, possono risalire al più alla fine del 1800 e la tegolatura massonica è comunque in essi evidentissima. E della bella cifra in sterline/oro che l´iniziando doveva sborsare, quale pretesa dote, per essere ammesso all´ordine, ne vogliamo parlare? Si consideri con dovizia di attenzione che tal moneta sonante non è invenzione Ceur, che pure ci s´é rimpinguate le casse, bensì di Kremmerz.
Se, e ripeto SE, tal ordine egizio non fosse mai esistito, in quali tasche finivano codesti quattrini? Mah. Ed il Lebano? Ed Izar? E Caetani? E il poveretto Jesboama? E gli altri? Andiamo per gradi. Lebano: grande erudito e punta di diamante massonica senza dubbio alcuno. Colpito gravemente nella vita e negli affetti più stretti; come Jesboama, per continuare la serie. Maestro o Gran Maestro dell´Ordine Egizio? Nessun documento lo dice né conferma, nessuna carta, nessun appunto, nessun cenno in ogni suo scritto: niente di niente. Gli inesistenti confratelli o superiori, cogniti od incogniti, hanno consentito che il suo archivio personale e riservato finisse fra topi e liquami negli scantinati fatiscenti di Villa Lebano, abbandonata a se stessa come la leggenda dell´ordine… Evento che si ripeterà per l´archivio di Jesboama, la cui vera storia andrebbe fatta raccontare dalla scopritrice per sentirne delle belle. Archivio del cui recupero, alla morte del Jesboama, si occuperà il solo rassegnato Kremmerz, con un´unica lettera inviata al figlio, rimasta per altro senza esito. Izar: si sa a malapena che si chiamava Pasquale de Servis e niente di certo nemmeno sulla data dinascita; che fosse figlio naturale di Francesco I di Borbone, riportato come al solito pure da Esopedia, senza l´ombra di verifiche critiche, è del tutto falso ed inventato a suo tempo dal Gran Maestro della Rosa Croce Aurea, altrimenti noto come Caliel, sedicente Duca d´Oratino, per aggiungere fantasioso cemento ai suoi castelli in aria ed alle sue genealogie astrali. Perfino l´effigie simil-xilografata che circola accreditata per originale, in compagnia di tant´altro materiale, in ambienti di ostentata serietà, è una ricostruzione idealizzata, artisticamente creata dal succitato Caliel. Pare che questo Izar abitasse modestamente in una casa della madre di Kremmerz, Gaetana Argano, che lo nutriva ed accudiva, forse fin troppo. E pare e pare e pare. Solo e soltanto qualche vago accenno di Kremmerz, ed ipotesi e leggende. Fra le quali spicca la sottaciuta malignità dei porticesi, secondo i quali era arcinoto, almeno fino a qualche decennio fa, che lui fosse il vero padre di Ciro, il Formisano, alias Kremmerz, venuto "miracolosamente" al mondo, primo ed unico figlio,dopo più di quindici anni di infruttuosi tentativi da parte del padre anagrafico.
E del gran Caetani? Abbiamo già accennato qualcosa. Dottissimo, anch´egli Iniziato, certamente, al punto che nel mezzo del cammin di propria vita ha capito tutto: pianta in asso la famiglia, gli studi, la vita sociale e politica e i ruderi di una nobiltà decrepita, liquida tutto e se ne fugge in Canada con la bella sciantosa a divertirsi e menar vita di facoltoso spaccalegna fra boschi e prati in fior. Così è se vi pare.
Tanti hanno detto e scritto che fosse lo stesso Ottaviano che firma i più che noti articoli del "Commentarium" di Kremmerz. Forse sì, forse no. Il problema è solo strumentale e risolverlo fatica di Sisifo. Ne parlò apertamente per primo il barone Ricciardelli, meno scemo di quelli che per tale volevano e vorrebbero artatamente farlo passare, fra i quali spiccano i campioni di onestà, "discepoli in alto grado", di Kremmerz, riuniti per l´occasione in associazione a delinquere, che approfittando della buona fede e della cospicua ricchezza del blasonato ermetista, lo raggirarono, rapinandolo letteralmente di svariati milioni dell´epoca. Seguiti da lì a poco in cotale esempio dal nipote di Kremmerz. Tutto ben documentato. Per i nomi e la edificante storia, vedasi il volume "Il processo del Mago", resosi raro per l´incetta che ne fecero i diretti interessati.
L´ipotesi Ottaviano/Caetani è stata confermata nel tempo da molti, ma prove certe ed assolute, ad oggi non ve ne sono. Ancor meno per l´ipotesi ventilata sulla base di un insignificante foglietto volante, che vorrebbe identificare il nome di Ottaviano, il quale allude più che chiaramente, a proposito del "cave canem", ai propri antenati della Roma imperiale, a quello di tal Koch, dal latinissimo cognome e di augusta e romanissima stirpe austriaca, prima descritto come "biondo di Pisa", poi, dopo incontrovertibili smentite pervenuteci dalla viva voce del nipote ancor vivente di tal Koch, divenuto "biondo rossiccio" e via dicendo, in un crescendo rossiniano di struggenti arrampicamenti su specchi frantumati. Ma lasciamo perdere questi pasticci da rotocalco. Ci sono altre cose da vedere. ”
- da “Argonauta” a “Domenico” – Parliamo due lingue diverse Domenico, non ci incontreremo mai su questo piano.
- da “Giva” – (…) Se permettete, vorrei consigliarvi di non soffermarvi troppo su guerre e scaramucce di area kremmerziana di cui non se ne può più, ma di affrontare semmai problemi e domande a sfondo dottrinale, con interpretazioni e chiarimenti sui suoi insegnamenti teorici e pratici. (…)
- da “Elfo” – (…) Si continua a riproporre il solito mantra: Kremmerz intascava 90 sterline, Kremmerz non ha lasciato successori, la truffa del secolo servita al Barone Ricciardelli, ordini egizi inventati a tavolino e fratellanze di Myriam taroccate, Izar, Lebano, Caetani e tutto il Pantheon del mitologismo kremmerzese.
Non c’è qualcosa di più importante di cui parlare?
- da “Orpheus” – Per Giva ed Elfo: senza polemica, se avete qualche domanda o nuovi argomenti più interessanti da proporre fatelo!
- da "Cercatore 83" – Approfitto dell’ultimo post di Orpheus per suggerire un altro argomento di riflessione collegato a Kremmerz, e cioè le figure di Erim di Catenaia e di Del Guercio dei quali si conosce pochissimo. In una recensione di tal Klingsor all’Arcano degli Arcani che risale a qualche anno fa trovo scritto:
…Vogliamo per par condicio toccare ancora due discusse figure citate in questo interessante libro: il Conte Alberti di Catenaia e il prof. Alfonso del Guercio. Il primo, noto con lo jeronimo di Erim, fu il maestro di Paolo Marchetti Virio, autore noto presso i cultori di esoterismo cristiano. Erim fu martinista e, si dice, in contatto con l'Ordine Egizio di Kremmerz. Si favoleggia che ebbero lo stesso iniziatore e che il Kremmerz insidiasse la moglie del condiscepolo, questo per spiegare la ruggine tra i due; ma trattandosi di voci senza sostanza possiamo archiviarle senz'altro tra il gossip esoterico. Sempre come gossip possiamo annoverare le storie dell'Erim affetto da satirismo, per errori compiuti in opere piromagiche, e passioni spiritistiche. Queste dicerie provengono da una lettera scritta da Massimo Scaligero a proposito del cognato (Paolo Virio) e del suo maestro, e bisogna dire che il mal celato livore di quelle righe era probabilmente da attribuire a dissapori tra lo Scaligero e l'Alberti per una mancata trasmissione iniziatica più volte sollecitata dal primo e mai ottenuta. Noi che abbiamo avuto il piacere di visionare il materiale operativo riservato della Scuola Ermetica del conte Alberti dobbiamo ammettere, pur non condividendone l'orientamento cristiano, che la dottrina e le tecniche alchemiche sono molto profonde e degne di nota e mal si adatterebbero ad un satiro o a uno spiritista. Lasciamo ad altri più competenti o più informati di noi il compito di chiarire la querelle Erim-Kremmerz nella quale vennero coinvolte molte persone, alcune, pare, finite in tribunale in processi dai risvolti inquietanti e scandalosi al punto da far sembrare il caso Ricciardelli (su cui vedi nel libro a p. 92) una burla da operetta. E per concludere, riguardo al secondo personaggio, Alfonso del Guercio, matematico e buon amico di Arturo Reghini, occorre qualche puntualizzazione. Dalla lettera di Aniceto del Massa nella quale Del Guercio parla in toni critici di Kremmerz fino alla stesura del programma dell'Ordine del Mantos passano circa 13 anni, tempo sufficiente per cambiare idea, impostare un nuovo percorso, progredire al meglio. Dai documenti del Mantos datati 1944 si intuisce che Del Guercio era già in possesso da tempo di chiavi riservate per operare ed istruire nuovi affiliati in massima indipendenza. Nonostante ciò egli decise di aderire all'iniziativa di Lombardi per poi tirarsi indietro nel ‘49. Secondo i bene informati non avrebbe restituito materiale di pertinenza miriamica affidatogli in precedenza da Lombardi. Altre voci parlano invece di una riappropriazione da parte di Del Guercio di ciò che già gli apparteneva e che aveva temporaneamente concesso in uso alla delegazione di Lombardi per porre in atto le sue iniziative. Ciò che non si è ancora potuto o voluto chiarire è la reale portata della figura di Del Guercio, che a detta di alcuni appare come un semplice comprimario privo di spessore e posto a fianco del Lombardi dopo essere spuntato dal nulla. La realtà, come sempre, sarebbe diversa: Del Guercio avrebbe fatto parte di più strutture iniziatiche, anche a livello internazionale; le sue conoscenze non si limitavano al contatto con l'Ordine Egizio o ai viaggi con Giorgio Albertazzi alla volta della casa di Carl Gustav Jung, pare che ci fossero contatti stretti con una o più strutture magico-ermetiche nel Sudamerica, per tacere dei contatti in Europa. Per avere qualche traccia in più su detti gruppi si può consultare la biografia di A. Reghini Il figlio del sole, a cura di Roberto Sestito, e inoltre Black Sun di N. G. Clarke, pp. 165-166, dove si parla di Ugo Gallo, diplomatico italiano che introdusse lo scrittore Miguel Serrano in un ordine esoterico cileno ove si praticavano tecniche di magia rituale e tantrismo. Lo stesso Ugo Gallo viene citato a pagina 131 dell'opera Collecta dell'ermetista genovese Giammaria, come corrispondente di A. Del Guercio. Ancora Ugo Gallo viene citato nell'opera Dagli atti del Corpo dei Pari del medesimo autore come rappresentante di un centro occultistico cileno. Non dimentichiamo che lo stesso Serrano era in rapporti con Jung. Se con Jung, anch'esso in contatto con gruppi ermetici, si chiude il cerchio, certo non si chiude il discorso sui personaggi che hanno caratterizzato in bene o in male la storia esoterica d'Italia. In attesa di poter riprendere il discorso più avanti chiudiamo con qualche riflessione: spesso, a detta di molti ricercatori, i più reticenti e riservati cultori del segreto sono coloro che nulla hanno da difendere tranne la loro ignoranza. Vecchi palloni gonfiati tronfi dei loro sigilli e delle loro patacche, privi di valore tranne magari per un fondo o un archivio ereditato se non rubato ma mai veramente studiato e men che meno tradotto in pratica. Questi "detentori della tradizione" sono da condannarsi fermamente perché non solo non praticano nulla ma impediscono ad altri meglio disposti di poter progredire, e contribuiscono così al caos spirituale di questa epoca buia.
- da “Skipper” – Un grazie a Orpheus e Cercatore. Le parole di Klingsor si prestano a tante domande. Erim di Catenaia e Alfonso del Guercio sono due personaggi-chiave nella storia esoterica italiana di cui si sa molto poco. Mi associo all’idea di approfondire se possibile questi ad altri nomi rimasti sempre in ombra in tutte le discussioni, anche per capire meglio le loro posizioni, il loro ruolo e forse le loro ragioni. (…)
- da “Orpheus” – Su Erim per il momento ho trovato questo post interessante di Dorje & Gabbana ma conto di pubblicare qualcos’altro presto.
“ Per quanto riguarda la lettera di Erim a Papus essa è autentica. Certamente bisogna considerarla come una testimonianza di lotte tra fratrie ermetiche di indirizzo pagano e cristiane. Il livore di Erim di Catenaia nei confronti di Kremmerz non è molto diverso da quello che correva tra altri esponenti dell'esoterismo francese che prima amici poi si trasformavano in acerrimi nemici. Quindi deve essere inquadrato in tale contesto. Erim di Catenaia aveva frequentato a Napoli la Myriam per tre anni e poi aveva deciso di denunciare al Papus che considerava supremo mentore dell'esoterismo le attività a suo dire nefande del kremmerz.
Ora se dobbiamo inquadrare il tutto in questo contesto (discepoli che poi diventano nemici giurati dei loro maestri quando vengono a scoprire qualcosa che non condividono) non si puo' certo solo su questi basi emettere un giudizio di condanna del Kremmerz, che già si condanna da solo per le molteplici altre indubbie attività simoniache.
Tuttavia, vi sono delle coincidenze che sono forse sfuggite ai piu', ma sulle quali potrebbe essere interessante soffermarsi.
Erim scrive la lettera di denuncia delle attività nefande e criminose a Papus il 12 settembre 1910. la lettera è nota, è stata pubblicata e non la riporto. In un passaggio di una seconda lettera contro Kremmerz del 1912 Erim afferma di essere in possesso di informazioni in grado di mandare il Kremmerz in galera, se fossero pubblicate. Sembra che non lo faccia per il rammarico dello scandalo che ne verrebbe per le vittime delle frodi del Kremmerz ai danni di donne che indica con precisione: Josephine Dorrot, Anna Rodriguez e Andreina Cieli Duca.
Ora se rimane molto difficile accertare cosa il Kremmerz avesse compiuto nei confronti di queste donne, Kremmerz qualcosa di grave (contro le donne sopracitate o meno) per cui temeva le conseguenze penali e l'arresto doveva certamente averlo commesso, per le seguenti ragioni.
Infatti è proprio nel 1912, anno della lettera di Erim che dice di conoscere fatti che manderebbero Kremmerz in galera che questi si trasferisce dall'Italia a Ventimiglia, in Francia a Beasoleil-Montecarlo, abbandonando l'italia per sempre.
Evidentemente la polizia italiana era la corrente di questi fatti, e Kremmerz pensa bene di mettere al sicuro se stesso e la famiglia oltre il confine italiano, visto che a quell'epoca non esistevano rogatorie e una volta al di là del confine nessuno lo avrebbe piu' disturbato.
Queste sono le stranissime "coincidenze sincroniche" che legano le accuse di Erim alla fuga di Kremmerz dall'Italia.
Se gli piaceva il clima mite della estrema punta della costa ligure Kremmerz già viveva a Ventimiglia in Italia vicino al confine con la Francia.
Che bisogno aveva di spostarsi a manco trenta chilometri, ma dall'altra parte del confine, se non per sfuggire all'arresto e mettere al sicuro la famiglia da persecuzioni giudiziarie?
La risposta mi pare evidente”.
- da “Orpheus” – Da una recensione di Klingsor al libro “Riflessi d’iride nell’acqua” con qualche accenno a Del Guercio:
“…Valutare e descrivere i singoli personaggi considerando i loro caratteri, le loro esperienze, i loro sbagli conduce quasi inevitabilmente al giudizio e dunque ad un'alterazione della verità o, se si preferisce, conduce ad una verità alternativa. La storia di un movimento esoterico non è fatta solo di scismi e di carte bollate ma anche di miti, di parole, di vissuto sotterraneo, ovvero occulto. Se si omette questo a che può condurre la ricerca? Non certo a informare. Rileggendo l'opera di Guzzo e Capiferro ci siamo imbattuti in un passaggio a proposito di Del Guercio che fa riflettere. A pag 204, seconda riga dall'alto si legge che il professore fiorentino sarebbe stato esponente di un milieu pseudoiniziatico intriso di fascismo e cattolicesimo fondamentalista. Cosa dire di ciò? Non abbiamo né carte né sigilli per accendere le polveri di altre polemiche inutili ci piace però fare qualche semplice considerazione. È ormai consuetudine, in ambito pagano, quando si vuole offendere e criticare qualcuno, sempre pagano ma in modo diverso, dargli del cattolico, meglio se integralista. Ora ci sembra difficile immaginare un Del Guercio cattolico che frequenta e collabora con personaggi del milieu di Reghini, Gallo, Jung e Serrano ecc., tutti fascisti, razzisti, nazisti, ermetisti, gnostici e quant'altro ma cattolici proprio no. Ci pare una forzatura. Se poi il professore fiorentino ha commesso delle scorrettezze, nulla vieta che vi sia stato spinto da ragioni affatto estranee al cattolicesimo. Possibile che un adepto del calibro di Lombardi si sia fatto prendere in giro? Perché si ha una gran messe di notizie circa i trascorsi iniziatici di un Anglisani, di un Parascandalo, di un Mergè ecc. e di Del Guercio non salta fuori nulla? Se Lombardi scelse il "gran fiorentino" doveva avere i suoi motivi. Nei nostri viaggi per l'Italia, anni orsono, non abbiamo trovato alcuno in grado di parlare chiaramente dei trascorsi di Alfonso del Guercio (contatti, maestri, ecc.). A tal proposito ci piace ricordare che l'8 di marzo ricorre il secondo anniversario della morte dell'avv. Gilberto Gatteschi cultore di ermetica e discepolo di Del Guercio. Una delle poche persone che avrebbe potuto dare qualche risposta a certi interrogativi. Non è da escludere che il suddetto studioso abbia lasciato testimonianze orali o scritte su certi fatti a qualche fortunato seguace. Purtroppo, ahinoi, non basta trovare le persone; bisogna anche saperle rendere loquaci. Oppure si finisce a citazioni di opere segrete e riservate o che sono state distrutte o peggio... mai esistite. “
- da “Angelo” – Salve a tutti,consigliato da amici mi sono appena connesso su questo topic che trovo veramente interessante... Premetto che sono kremmerziano, almeno formalmente nel senso che sono iscritto da poco a un’accademia, ma non mi sono ibernato su questa scelta né sono una di quelle persone che pensa che i kremmerziani si dividano in buoni o cattivi, giusti o sbagliati, ortodossi o eretici ecc., anzi per come la penso io li considero tutti “fratelli”. Infatti trovo insopportabile assistere alle scene rattristanti che si vedono in giro dove i vari “club” kremmerziani si sputtanano, (scusate la parola) a vicenda. Anche io sono molto interessato alla storia e alla dottrina di Kremmerz e della sua scuola, di cui so ancora poco e per il momento grazie solo al “fai da te” ho potuto ampliare le mie scarse conoscenze. Tempo fa ho acquistato, su un sito online, alcuni libri ma ancora non riesco a districarmici al meglio e per questo spero continuerete a fornire informazioni e anche punti di vista diversi per non fissarsi su posizioni scontate. Quello che più mi preme in questo momento è capire se sono sulla via giusta e cosa mi aspetta se proseguo. A proposito di libri accetto volentieri consigli al riguardo… grazie!
- da “Orpheus” – Trovo in rete anche questa domanda e risposta che forse può interessare:
D: Oggi sono molto interessato all'Ermetismo di tipo Kremmerziano (Fratellanza di Miriam) L'etica (dei Buddhisti) dei 10 Comandamenti è considerata da me un'etica universale, una cosa è buona se rispetta queste 10 norme. Sono sostanzialmente un filantropo, sono donatore periodico di sangue, faccio spesso opere di Carità a seconda delle mie possibilità finanziarie e di tempo,mi piace fare del volontariato.
R: Essere “bravi” ma statici, spesso può diventare la stessa cosa.
Il buonismo ideologico, etico e morale non assolvono dall'inerzia che scollega l'essere dal proprio dovere, che è quello di assecondare il progresso interiormente. Perché il “primo membro dell'umanità” che dobbiamo aiutare a crescere siamo noi stessi. Pensa una cosa, chi può aiutare meglio un malato: un volontario o un medico? Il volontario può sollevare il disagio del malato ma il medico può salvargli la vita. Quindi, solo progredendo possiamo aiutare meglio gli altri. Chi sa fa, si dice. Quindi, bene per l'etica e per la morale, ma bisogna impegnare la parte migliore di sé per “crescere”. Primo perché bisogna rispondere innanzitutto al proprio “Karma”, poi, con le energie che restano e dopo aver “assolto bene il proprio lavoro” ci si può dirigere a “soccorrere” il “Karma” altrui.
Per quanto tratta l'essere kremmerziano o altro, posso dire che, a mio avviso, la realtà è Unica anche se le sue interpretazioni sono infinite, perché, nessuno è in grado di “guardarla” direttamente né di concepire la sua unicità. Allora, il “segreto” è tendere all'unicità lavorando alla sintesi di sé stessi.
Le coscienze sono sottoposte a menti piccole e sensitivamente troppo specializzate. Allora si ha bisogno di linguaggi appropriati per interpretare significati che, nella loro forma sintetica, non si è in grado di riconoscere.
Ogni interpretazione confluisce in un linguaggio che gli è proprio, ma nessuno di questi può, né deve essere considerato migliore o più completo di altri.
Alchimia, ermetismo, magismo, religione, devozione, filosofia, yoga e quant'altro l'uomo è stato capace d'immaginare per condiscendere alle proprie modeste capacità, non sono altro che “piccoli sentieri di verità”. Canoni interpretativi, modesti e relativi che, seppure utili per orizzontarsi a ritrovare le proprie capacità, debbono essere abbandonate al più presto per dirigersi verso una strada maestra. Devo dirti che le strade maestre sono davvero poco affollate e trovare qualche compagno di viaggio è davvero un fatto speciale.
Chi ama la compagnia, dunque, resti nei sentieri affollati.
(tratto da Esonet)
Da “Beatrix” – (…) Anche se non sono kremmerziana né particolarmente interessata a questo ramo esoterico mi fa molto piacere che la stimolante e attivissima discussione sul tema iniziata un anno e mezzo fa stia continuando.Mi piace specialmente il fatto che in primo luogo non si sia scivolati sull’offensivo e lo scurrile... e che pian piano sembra che questo tabù di una chiusura mentale e aprioristica verso la pratica si stia rivelando inconsistente da parte di molti... in qualche modo incanalandosi verso una discussione normale... Mi auguro che si prosegua così e che si pubblichino altre testimonianze di esperienze personali. (…)
- da “M.L.” – (…) Vorrei lanciare un appello e chiedere se è possibile vedere una vera storia di Kremmerz scritta con criterio obbiettivo e svincolato da posizioni o preconcetti che ne potrebbero viziare la credibilità. So che non è un’impresa semplice ma sarebbe l’ora che qualcuno ci pensasse. (…)
- da “Hispanico” – (…) Vengo subito al punto. Questa è la mia riflessione: andrei molto cauto nel definire queste discussioni inutili. Gli unici veramente interessati a minimizzarne portata e impatto mediatico sono gli stessi che vogliono chiuderle per proteggere le loro rendite da posizione. Difatti TUTTE le discussioni pubbliche simili comparse negli ultimi dieci anni nei forum sono state prima chiuse senza logiche spiegazioni e poi eliminate dalla rete, tranne rarissimi casi molto ridotti. Una constatazione di questo tipo non dovrebbe far pensare? Per diecine d’anni è mancata finanche l’ipotesi di un’indagine storica seria in questa direzione perché ogni tentativo minimo (vedi Anglisani, Del Guercio, Ricciardelli) si è scontrato contro l’ostracismo delle parti in causa, tant’è che i rispettivi studi erano irreperibili se non alla macchia. Quindi se non fosse stato per queste proposte scaturite dalla volontà di nuove leve interessate a fare chiarezza e grazie al prezioso supporto di internet staremmo ancora a sorbirci le barzellette kremmerziane delle parabole su San Giuliano Kremmerz , dei finti miracoli dell’aureo maestro, degli stornelli sull’ordine egizio e di tutte le sciocchezze che ne sono seguite. C’è stato invece un piano da parte di tutti i kremmerziani incredibilmente uniti e complici in un patto tacito per ottenere lo stesso scopo: creare un nuovo movimento religioso cavalcando l’onda new-age, approfittando dell’arma dell’ ignoranza nella quale gravitavano gli “aspiranti alla luce”.
Per questo se dobbiamo discutere di merito c’è da dire grazie a tutte queste discussioni, Dorie & Gabbana compreso, che hanno demolito le lobby kremmerziane della frode in mano a pochi professionisti del falso che detengono le chiavi delle false carte segrete. Grazie a chi ha demolito questo ripugnante muro di gomma dando modo anche ai più sprovveduti di dubitare almeno di guide e strutture mendaci. E’ solo grazie a queste discussioni che hanno scardinato un progetto criminoso se oggi questi signori e signore della truffa non riusciranno più ad abusare dell’intelligenza altrui. Spero vorrete tener fede all’impegno di pubblicare le libere opinioni di tutti e che questa mia e-mail non venga tagliata o censurata. (…)
- da “Dadhali” a “M.L.” – (…) Mettendo assieme tutte le storie pubblicate in libri e sul web si può assemblare una storia abbastanza obiettiva e realistica di Kremmerz e della Miriam. Non credo ci sia la necessità di una nuova ricostruzione che si troverebbe a fare i conti con l’assenza di dati accertati e perciò a ricalcare le solite notizie mixate e riadattate. Sarebbe un’idea indovinata invece scremare le informazioni sicure dagli aneddoti folcloristici, leggende e fuffa, come quelle sui numeri del lotto ecc., che ridicolizzano la figura magistrale di Kremmerz. (…)
- da “Templare” – Infatti non esiste ancora una storia obiettiva e realistica di Kremmerz e della Mirian, tutte quelle conosciute sono piene di inesattezze e sciocchezze. L’unica un po’ più attendibile è quella di Anglisani per una serie di motivi: primo per la sua onestà intellettuale che lo rende attendibile e lo porta a scrivere cose in contrasto con la gerarchia dell’epoca, infatti per quella biografia fu sonoramente redarguito da Benno-Lombardi, che con un colpo di mano molto discusso e discutibile si era auto-promosso a capo della schola miriamica. Secondo nella sua analisi non è fazioso, perché non doveva rimaneggiare la storia a vantaggio di nessuna consorteria kremmerziana. Terzo disponeva di notizie di prima mano raccolte fra discepoli e conoscenti di Kremmerz a pochissimi anni dal suo decesso e soprattutto dagli stretti famigliari, che gli fornirono anche numerose lettere private.
- da Giò 80 – (…) Seguo da un po’ questo topic soprattutto per leggere le esperienze vissute di chi è stato all’interno di associazioni kremmerziane. La mia si è svolta prevalentemente su un terreno teorico, iniziato con Evola, Reghini, Guènon e altri autori vicini al pensiero tradizionale, con un approccio operativo saltuario e limitato alle tecniche estrapolate dai libri di Introduzione alla Magia del Gruppo di Ur e simili. Di Kremmerz avevo letto alcuni testi in rete senza rimanerne particolarmente attratto, credo a causa della molta teoria occultistica presente nei suoi scritti. Non ero però indifferente alla curiosità per le cosiddette pratiche riservate di cui sapevo assai poco, tranne le versioni controverse sparse on line. Per questo motivo ho accettato l’invito di un ex compagno di studi che mi ha presentato al segretario di un’accademia miriamica alla quale dopo alcuni mesi sono stato iscritto. Questa accademia era formata da sette – otto persone in tutto, alcune assidue frequentatrici delle riunioni, altre saltuarie. L’interessante di questa esperienza è stata la diversificata e per altro impensabile umanità che ho potuto conoscere. Non posso per chiari motivi esporre particolari privati ma posso dire che in quel gruppo era rappresentata una discreta gamma di tipi psicologici. Alcuni con le idee poco chiare e concentrati più che altro a risolvere i propri problemi personali, altri più preparati dottrinalmente ma poco inclini a mettersi in discussione e culturalmente fragili. Il normale confronto di idee era ostacolato in sede accademiale dalla supponenza del preside e degli “anziani” sugli argomenti conosciuti, mentre si glissava velocemente su altri. Le istruzioni che ho avuto sono quelle note e comuni più o meno a tutte le formazioni kremmerziane da quello che posso sapere, quaderni a, b, c e d più un d ampliato, riti di Kons singoli e collettivi cui ho partecipato qualche volta, San Tommaso, alcune istruzioni “riservate” con riti e preghiere e poco altro. Di pratiche Osiridee o di Alchimia neanche a parlarne, non esistevano proprio e se mi dimostravo troppo curioso ero subito rimesso in riga o rimproverato per la “impazienza superficiale”. Secondo loro dovevo ignorare e dimenticare tutto quello che avevo letto di e su Kremmerz in siti e forum, eccettuati i suoi testi canonici. Come in tutte le scuole bisognava passare per le elementari, poi le medie, poi le superiori e poi forse si poteva accedere all’”università”, cioè ne avremmo riparlato forse in capo a tredici anni! Da notare che nei rari incontri con i “superiori” osiridei ne ebbi un’impressione poco piacevole, di persone tutto sommato quasi banali e non proprio in linea col modello iniziatico che mi aspettavo. In occasione di un’agape ricordo poi che ci trovammo coinvolti in un imbarazzante litigio fra loro che mi lasciò sbalordito. Le istruzioni e le risposte orali vertevano tassativamente sul solo insegnamento e sulla Scienza dei Magi di Kremmerz, senza possibilità di estendere domande e ricerche verso altri autori o materie, un limite difficilmente conciliabile col mio carattere. Sono rimasto stupito dell’ignoranza incontrata su temi esoterici diversi di cui discutevamo informalmente fuori dalle riunioni, o su domande che esulavano dal rigido protocollo kremmerziano. Non che mi aspettassi illuminazioni noetiche ma speravo almeno di usufruire di un’interpretazione più estesa e profonda del pensiero kremmerziano. Passati due anni, dopo avere esposto i miei dubbi all’amico che mi aveva presentato e su suo consiglio ho deciso di sciogliermi dal gruppo. Non ho molto da dire, tirando le somme mi è sembrato di partecipare alle lezioncine di un circolo culturale teosofico con forti connotazioni misticheggianti da cui, anche culturalmente, sono uscito come prima, ma con molti più dubbi sul cosiddetto ermetismo kremmerziano. Insomma un’esperienza scialba. Ho avuto per altro la conferma delle incongruenze sulla ritualistica già annotate in altri forum, cioè del sincretismo incomprensibile di un assetto operativo in cui si mischiano nomi egiziani con croci essene, carmi caldei, salmi cristiani, nomi ebraici ecc. che se non provenissero da Kremmerz definirei un minestrone raffazzonato. Mi spiegavano che poi avrei compreso e tutto sarebbe stato chiaro, ma la perplessità rimaneva e rimane. Dopo alcuni giorni dal mio allontanamento ho saputo dall’amico che i “superiori” gli avevano riferito di avere capito subito che non ero maturo per quella via, contraddicendosi con quello che mi si diceva personalmente e che secondo loro risultava dalla mia “astralità”. Non posso emettere un giudizio totalmente negativo perché problemi seri non ne ho avuti, ma certamente mi considero molto deluso sulle aspettative. Più recentemente ho avuto altre proposte, attualmente sto valutando la possibilità di aderire ad una fratria martinista attiva nella mia città, ma deciderò con calma. Vi ringrazio e spero di non avervi annoiato con questo mio resoconto forse non molto interessante. Se qualcuno volesse farmi delle domande sono a disposizione. (…)
- da “Konima-dream” – (…) Anche la testimonianza di Giò 80 suona come una campana a morto sull’esperienza kremmerziana e si aggiunge all’elenco dei delusi e defraudati che già conosciamo. Ma perché non si creino equivoci e strumentalizzazioni bisognerebbe dire chiaro una volta per tutte che Kremmerz in tutte queste brutte storie non centra niente. La vera colpa è dell’orda di discepoli e seguaci, che come i predoni che saccheggiavano le tombe dei faraoni hanno razziato tutto quello che potevano di lui, della sua dottrina e della sua Miriam colpita perfino dall’oltraggio di chi ne ha brevettato il nome. Discredito e fallimenti devono ricadere non su Kremmerz ma solo e soltanto su queste persone, che devono battersi i pugni sul petto e fare mea culpa! (…)
- da “Isolano” – (…) Se mi è concesso vorrei unirmi a chi ha esortato a separare giudizi ed analisi da un Kremmerz, per il quale personalmente nutro grande rispetto, e suoi discepoli ed eredi, di prima e di ora. La critica ha sempre una funzione positiva, ma ogni particolare dovrebbe essere contestualizzato, per non scadere veramente in affermazioni multiuso e qualunquistiche. Inutile e molto rischioso, montare tribunali e processi sommari o affidarsi ciecamente a teoremi generici, sul genere “ l’albero si vede dai frutti “… che possono avere facile presa se si ragiona con la pancia, ma non reggono all’esame coscienzioso. La storia, è dimostrato, è fatta di infinità di chiaroscuri che permettono solo di intravedere una realtà d’insieme e possono ingannare l’occhio e l’interpretazione dei fatti, ancor più se dirottati nella ricerca e nelle conclusioni da convinzioni prestabilite.
Kremmerz ha indicato un cammino ermetico, su questo punto non sussistono dubbi.
Secondo me, e qui concordo con altri, la Via tracciata da Kremmerz, aveva senso e valore ben definiti, finché è rimasto in vita.
Sul “ dopo “, mi scusino gli attuali emuli, ho parecchi dubbi, legittimati dalla mia conoscenza diretta e da una lunga serie di motivi, solo per certa parte dibattuti e sviscerati, che per rispetto alla buona fede di molti preferisco non rendere pubblici. Questo non significa che il metodo non sia valido o che, visti certi frutti sbagliati, l’albero non fosse sano. Alcuni discepoli di Kremmerz deviarono dalla strada maestra per loro scelta, o debolezza, altri continuano a consumare e spargere errori, e questa è la terribile gabella che il cammino, con tutti i suoi ostacoli, pretende da chi cerca di giungere a destinazione. Così è sempre stato e forse sarà sempre, ma attenzione e prudenza… a non confondere gli imbonitori per maestri…e viceversa. Saluti fraterni a tutti.
- da “Templare” – Scusa Isolano, con il rispetto dovuto alla tua scelta, perché non renderci partecipi dei tuoi dubbi? Soprattutto se nuovi e scaturiti da tue conoscenze dirette sul campo potrebbero essere di qualche utilità e contribuire alla discussione.
- da “Dadhali” – Grazie Giò 80 per il tuo post. Vorrei chiederti se puoi dirci o farci capire a quale accademia kremmerziana appartenevi e se il tuo giudizio su Kremmerz dopo quella esperienza è cambiato o no. Sul post di Isolano vorrei dire che ha espresso molto bene quello che è anche in parte il mio pensiero, ma bisogna fare attenzione anche a non confondere fra accademie buone e meno buone, non tutte sono uguali.
- da “Simmetria” – (…) Scusandomi per il lungo preambolo, forse fuori tema, concludo col dire che pur sentendomi profondamente ermetista, non sono e non voglio essere assimilato necessariamente a qualche corrente kremmerziana. Quello che vorrei far capire è che “Ermetismo” non è sinonimo di “kremmerziano”. Kremmerz ha elaborato e indicato una “Via” ermetica, definita kremmerziana perché porta il suo nome. Questa via può essere inserita di diritto nel solco della tradizione ermetica? Non so quanto si può essere sicuri di una risposta nell’uno o nell’altro senso. Ciò che possiamo ritenere per certo è che questa tradizione, molteplice nelle sue manifestazioni, è di gran lunga precedente a Kremmerz, è proseguita parallelamente a Kremmerz e non si è fermata con la sua morte, nonostante i kremmerziani. (…)
- da “Isolano” – Rispondo a Dadhali: condivido la tua osservazione, forse non sono stato chiaro ma non volevo accomunare tutte le accademie in un sommario giudizio negativo. Se leggi bene il mio post, delle accademie non parlo affatto, ma di una parte di discepoli che deviarono e deviano dal suo insegnamento. Sebbene abbia avuto anch’io esperienze deludenti, so bene che esistono gruppi o accademie validi ed altri molto meno, però le colpe maggiori vanno a chi si pavoneggia dietro timbri, carte, superiori incogniti e maestrati di dubbia natura. E’ di questi imbonitori che bisogna diffidare, ma soprattutto i loro errori non devono ricadere sul nome di Kremmerz. (…)
- da “Simplicius” – (…) Se qualcuno oggi volesse cimentarsi nel tentativo gramo di stilare una storia del travagliato tragitto terreno di kremmerz e della Miriam, dovrebbe partire più propriamente dalla sua fine, giacché trattasi di uno dei pochi punti fermi di cui disponiamo.
L’atto di formale conclusione dell’esperienza miriamica risale a più di un secolo fa, e si attua con la famosa lettera di Kremmerz che decreta lo scioglimento della Fratellanza, assieme alle dimissioni di Kremmerz dalla carica di Delegato Generale e dalla Direzione della Miriam.
Di là dai veri motivi che indussero Kremmerz ad assumersi la responsabilità di tale grave decisione, dal 31 Dicembre 1912 la Fratellanza di Miriam cessa di esistere e con essa la sua Segreteria (Lombardi) e tutta l’intelaiatura sulla quale si articolava. Che poi Kremmerz abbia voluto bene o male continuare, come maestro e mentore, a seguire quel poco di singoli e di accademie che rimaneva è tutt’altra cosa. Kremmerz stesso certificherà la bancarotta della Miriam, così come concepita al suo inizio, nel 1929 con il lapidario giudizio espresso esplicitamente nella lettera resa di pubblico dominio dal suo discepolo Vinci Verginelli.
Da quel momento preciso in poi non esiste la più scarna notizia o documento che attesti una qualunque possibilità di ripensamento di Kremmerz, né di sua volontà o desiderio di ripristino o riattivazione della struttura miriamica.
Di là dallo spreco di voli pindarici in cui si sono esibiti i pronipoti illegittimi di Kremmerz dissennatamente incollati alle loro piccole poltrone, a cominciare dalla diatriba sulla scelta di non nominare successori, questi i fatti. È inutile continuare con questa farsa, il Kremmerz non lasciò successori, né prosecutori, né procuratori, né sostituti né altro, non perché non poteva, ma perché non voleva sancire con un suo atto deliberato la continuità di qualcosa che non esisteva più ufficialmente da quasi 20 anni.
La pistola fumante, cioè la prova ineludibile e matematica ci è data dalla testimonianza dei discepoli accorsi prontamente al capezzale del maestro, fra i quali il sopraccitato Verginelli e dei più stretti famigliari, i quali hanno sempre onestamente confermato che Kremmerz non lasciò un rigo di testamento spirituale. Non un rigo di accenno ad eredi spirituali, non un rigo di commiato o abbozzo di istruzioni che potessero genericamente indirizzare i seguaci rimasti orfani senza referenti, verso qualche soluzione.
Il fidato segretario personale, Jean Brennière o Bernier, quello che aveva avuto per tempo il sogno premonitore di Kremmerz nella bara e l’unico che avrebbe potuto pronunciarsi autorevolmente sulla vexata quaestio, si dileguò e rimase trincerato in un silenzio impenetrabile fino alla morte, senza mai sognarsi di rilasciare dichiarazioni verbali o scritte, o tanto meno di ripristinare la scuola e l’insegnamento del maestro, pur essendo rimasto al suo fianco per tutti gli ultimi anni della sua vita. Non è forse realistico pensare che abbia seguito, con la stessa fedeltà con cui aveva notoriamente assistito il maestro, precisi ordini di Kremmerz in merito? Ovviamente anch’egli non disponeva di informazioni o indicazioni su una qualsiasi ipotesi di continuità della Fratellanza e più congruamente semmai sarebbe da considerare un’ipotesi in senso contrario.
Questo è il tavolo decisivo e fondamentale sul quale si deve giocare la partita dell’analisi seria della storia di Kremmerz e della sua scuola miriamica.
Cosa pretendono di inventarsi ancora gli pseudo-successori, già distintisi per i loro funambolismi verbali e le carte taroccate?
Dunque, è falso che Kremmerz abbia rifondato la Fratellanza di Miriam dopo il suo scioglimento ufficiale.
È falso che abbia lasciato disposizioni circa la sua continuità.
È falso che Domenico Benno Lombardi abbia mantenuto la carica di Segretario Generale della Miriam dopo il suo scioglimento, è falso che avesse ricevuto mandato orale di Delegato Generale da Kremmerz (dal 1922 Lombardi non aveva più nemmeno rapporti epistolari con Kremmerz), è falso che avesse avuto contatti da superiori incogniti o delegati dell’ordine Egizio.
È falso che Lombardi avesse autorità o mandato di ricostituzione della Fratellanza di Miriam e ancora più falso che avesse autorità o mandato di concedere istruzioni o consacrazioni di ordine superiore.
È falso che qualsiasi accademia o circolo kremmerziano sopravvissuto alla morte di Kremmerz sia da considerarsi legittimo e regolare dopo il decesso dell’ultimo preside eletto con il Kremmerz ancora in vita.
È falso che si sia mai presentato a chicchessia in forma palese o incognita, qualsiasi delegato, mandatario, emissario o procuratore dell’ordine Egizio, dopo la morte di Kremmerz.
È bene perciò che si sappia e si rifletta attentamente sul dato di fatto che chi si avvicina oggi a “scuole” e insegnamento di sedicenti kremmerziani, potrà forse trastullarsi coi rimasugli di un sistema dottrinale-operativo spurio e già abbandonato da Kremmerz, nella sua espressione migliore definibile esclusivamente virtuale, privo di ogni barlume di legittimità e di crisma anagogico. Con tutto il rischio che la scelta implica e la consapevolezza di aderire ad un progetto sconfessato e sigillato in termini negativi dal giudizio magistrale dello stesso Kremmerz.
E che a nulla vale la buona volontà, essendo certo che di buona fede non si può più parlare, di quei pochi che per ragioni dipendenti da loro gravi scelte e responsabilità si ostinano a trasmettere e tramandare errori ed inganni di chi li ha preceduti e a dibattersi senza giustificazione in un labirinto senza sbocco alcuno, né per loro né per gli ignari seguaci che ivi con essi si avventurano. (…)
Detto questo vorrei solo consigliare a tutti i partecipanti, se fosse possibile avere più notizie specialmente quando si fa riferimenti a degli episodi o nomi non proprio conosciutissimi. Per esempio quando si cita la lettera con cui Kremmerz disciolse le accademie e se ne uscì dimissionario dalla direzione della Miriam, sarebbe apprezzato pubblicare anche la lettera, e così per gli altri particolari. Oppure dare delle indicazioni bibliografiche per potersi documentare. Dico questo perché a tutti sia più facilitata una lettura più agevole dei molti post che si basano su dati e nomi storici e per evitare che altrimenti diventi una discussione “per soli iniziati”. (…)
- da “Dadhali” – Simplicius puntualizza molto bene alcuni dilemmi di storia kremmerziana ma rimane sul vago circa l’evoluzione che questa storia ha avuto negli ultimi tempi. Mi domando se Kremmerz nelle sue decisioni più incresciose abbia dovuto obbedire ad ordini di superiori, oppure se abbia agito in piena capacità e libertà di intendere e di volere. Sarebbe però il caso di non lasciare in sospeso un esame altrettanto minuzioso degli eventi-cardine svoltisi negli ultimi dieci-venti anni, perché anche per quanto leggiamo dall’analisi di Simplicius il conflitto in cui si trovano coinvolte le formazioni kremmerziane non ha ragione di esistere. È innegabile che se non si conosce a fondo la storia passata di un movimento esoterico non si può nemmeno capire il suo presente, ma è proprio sul presente che l’informazione è carente e questo invalida anche la possibilità per un potenziale interessato di indirizzarsi verso una formazione più affidabile, invece di brancolare nel buio. (…)
- da “Templare” – La polemica fra gruppi kremmerziani va avanti da mezzo secolo e non ha ragione di esistere perché Kremmerz non ne voleva più sapere di Miriam, circoli e accademie. Dice bene Simplicius, questi continuano a trastullarsi con cose senza valore iniziatico e perdipiù pericolose. Se credono poi che un marchio depositato equivalga a qualche patente di regolarità, piuttosto che una polizza sul proprio ascenso, stanno freschi!
- da “Argonauta” – Sì, sarebbe interessante leggere una risposta da qualche “kremmerziano preparato” ma il problema è che sono preparati solo in patacche. E già che si siamo vorremmo avere una risposta anche ai seguenti quesiti ancora non pervenuta. Ripropongo il post intero, naturalmente di D. e G.:
“ Quando si parla di Kremmerziani in genere e non di una accademia legata ad un sito web in particolare, in realtà si parla di uno degli ambienti piu' litigiosi del panorama esoterico internazionale dove nessuno risparmia ai "fratelli" di altri raggruppamenti denuncie, tiri mancini bassezze e nefandezze di ogni genere, lettere di avvocati azzeccagarbugli per intimidire i piu' pavidi ed ignoranti del codice di procedura, facendo i forti con i deboli ed i deboli con i forti, pur di mostrare che le proprie patacche sono migliori di quelle degli altri gruppi Kremmerziani.
Ammetto che pero' non ho esperienza diretta di questa accademia pubblicizzata nel sito web indicato, visto il mio scarso interesse per tutto cio' che è Kremmerziano, che mi annoia per i motivi già esposti, e quindi sospendo salomonicamente ogni giudizio in merito sul singolo sito web segnalato, come ovvia autopromozione, lasciando semmai la parola ad altri membri effettivi che lo conoscono per esperienza diretta e che ne sono usciti.
Tornando in topic, come usasi dire nella popolare lingua di Albione, che dire.....
Rimaniamo colpiti dalla capacità rara e sopraffina, di spiegare e argomentare soprattutto un punto sollevato in questo 3d a cui la nostra "Reginella" ha dato una risposta precisa e dettagliata.
Come faceva il Kremmerz a mantenere la numerosa famiglia e le cameriere e servitu' come avrebbe fatto di fatto un ricco borghese e provvedere ai bisogni del figlio psichicamente menomato, come causa del colpo di ritorno e punizione delle stesse entità che lui si ostinava ad evocare senza le qualificazioni e dignità iniziatiche richieste alla bisogna , come accadde sistematicamente agli altri adepti dell'Ordine Egizio?
RISPOSTA: Non pervenuta
Ma il Kremmerz di che […] campava, se non di equivoche alchimie, visto che non aveva un lavoro o praticava una professione onesta, e proveniva da famiglia nè nobile nè ricca, al contrario dei "diversamente onesti" suoi principali discepoli quali il Giacomo Borracci che almeno faceva l'avvocato? Visto che il Kremmerz fuggiva rincorso dai carabinieri Italiani e dalla Regia polizia che gli davano la caccia da un lido all'altro, secondo quanto riportato da diverse fonti?
RISPOSTA: Non pervenuta
Evidentemente l'Ordine Egizio Osirideo era una fabbrichetta che gli rendeva bene e che poteva fornirgli attraverso il tosaggio dei beni degli ingenui discepoli , quanto gli occorreva per vivere ricco felice e spensierato con la prole e servitu' a Montecarlo?
Ringraziando la nostra reginella dei bolli per averci deliziato con le sue precisazioni in merito a questi punti cruciali, mostrando capacità dialettica, argomentatrice ed iniziatica sopraffina, (anche se non pervenuta), ma così fine che a dir il vero manco si legge sul forum, la salutiamo, grati e devoti dedicandole la notissima canzone napoletana di Roberto Murolo "Reginella" che di seguito postiamo invitando a soffermarsi sul senso delle parole, certo che rievocherà nei cuori storici antichi ricordi iniziatici palladi, solo penetrandone l'ermetico ulteriore significato aporrezzio. “
Ma i maestri di patacche e le regine dei cortili non risponderanno mai, perché dopo la batosta presa lo scorso anno nell’altra discussione sono ancora in fibrillazione e forse hanno capito che è meglio evitare nuove figuracce e continuare a razzolare in silenzio.
- da “Guido” – (…) Mi sono letto questa discussione solo per curiosità, perché ormai certe schermaglie non mi riguardano fortunatamente più e purtroppo mi chiedo come possono ancora interessare a qualcuno. Forse ci si dimentica che in tema di Ermetismo la sostanza dovrebbe essere altra cosa. Ho notato che la maggioranza degli interventi è di tono negativo o come minimo molto critico e questo dato solleva in me tante e tali domande che già in passato, quando ero anch’io kremmerziano, mi ero posto senza trovare risposte. Convengo che si può ribattere che tali critiche sono relative, ma devono comunque spingere a meditare, su quel “ qualcosa che non va “ già scaturito da altre lettere. Su tutte le possibili cause di tali o tal’altre disfunzioni di impianto, di metodo, di dottrina ecc.ecc. immagino si sia già parlato abbastanza, quindi sento di non dovere aggiungere altro. Manca però in quasi tutte tali critiche un’approccio costruttivo per un verso, e per l’altro e più grave una volontà di incontro e di soluzione. Per questo sarebbe necessario da entrambe le parti un sacrificio di umiltà, che in sostanza portasse al superamento degli steccati e delle contrapposizioni aggressive per il bene di tutta la famiglia kremmerziana. Se una persona si ammala, assieme alla cura cerca la causa del male e di scongiurare recidive, con un diverso stile di vita. Dopo anni ed anni di problematiche e recidive, che avrebbero aperto gli occhi anche al peggiore dei ciechi, i kremmerziani dovrebbero interrogarsi sui loro sbagli e cercare umilmente un rimedio. Ma non è avvinghiandosi ai paroloni o alle pose autoritarie che si va verso la soluzione. Se ci fosse stata più umiltà ed onestà oggi non saremmo a questo punto e non ci si vergognerebbe di essere kremmerziani. Quando dopo lungo travaglio interiore dovetti rassegnarmi al fatto che il sistema kremmerziano è infetto da un virus che gli impedisce di capire una tale verità elementare, con amarezza me ne andai e ne soffro ancora. Sentivo di dover scrivere queste parole solo per un mio modestissimo concetto di sentimento “ pro salute populi” e spero che in questa veste e non altro saranno accettate. (…)
- da “Dadhali” – Le parole di Guido sono da apprezzare e devono far meditare tutti e specialmente i molti o pochi che si trovano in bilico sulle difficoltà del cammino. Io mi considero kremmerziana e non mi vergogno di esserlo e di ammetterlo anche perché mi sento fuori da queste puerili guerre fra miriamici, a mio modesto parere fonte e causa di tutti i guai. Però capisco bene disagio e delusione di persone come Guido o Angelo. All’umiltà e all’onestà aggiungerei anche la buona volontà e la serietà, solo così si potrebbe sperare di migliorare le cose. Sono consapevole che i difetti sono molti e che davanti a tutte le cose che sono accadute e che accadono non ci si può non indignare, ma le parole e la via tracciata dal Maestro non possono andare dispersi e vilipesi così, ci vuole un atto di coraggio per credere e continuare, malgrado tutto….
- da “Simplicius” – Rispondo cortesemente a Dadhali: preciso che non sono un miriamico, al più potrei essere considerato un ex-miriamico. La causa di tutti i guai come dici tu non è soltanto attribuibile alle guerre fra gruppi miriamici, la mia analisi è decisamente più radicale e le cause sono molto più complesse! (…)
- da “AZA” – (..) Chiedo scusa se rientro in questa discussione con una osservazione o.t., ma volevo soltanto fare notare che sul sito […] che ospitava Dorje & Gabbana, (prima osannato e poi esautorato e da qualcuno rinnegato come succede sempre dove prevale la pochezza di spirito), da quando non c’è più lui ad animare il forum su Esoterismo e Kremmerz tutto langue e le visite si sono ridotte al lumicino…(…) Mi auguro che vorrete pubblicare questo mio post, grazie e saluti a tutti!.
- da “Dadhali” – Grazie Simplicius per la precisazione ma si capiva benissimo dal tuo post che non sei un miriamico e che probabilmente lo sei stato. Quello che voglio dire, senza riferirmi a te in particolare, è che se non ci fosse stata questa lotta assurda, meschina e deplorevole fra kremmerziani tanti problemi potrebbero essere stati risolti. E so quel che dico, perché ogni volta che affronto l’argomento con qualcuno la prima critica che mi viene rivolta è sempre quella. (…)
- da “SAMUEL” – (…) Dadhali, non sarai credo così ingenua da non sapere che la madre di tutte le cause della sporca guerra tra kremmerziani sia stata dichiarata da una parte sola e da sempre isolata contro TUTTE LE ALTRE!! È solo QUELLA parte, diretta da una stregona, che ha aggredito e che ancora cerca di cannibalizzare con il principio che ogni mezzo giustifica il fine, le altre formazioni miriamiche per togliere di mezzo la concorrenza!! Le ALTRE Fratellanze (io faccio parte di una di queste) hanno solo DOVUTO difendersi e questo tutti lo sanno perfettamente!! E si abbia la cortesia di non continuare a dire che tutta questa valanga di critiche è colpa dei kremmerziani!! L’unica e vera colpa ricade e ricadrà sempre sulla testa di quella stessa insana donna, che tanto male ha seminato con i suoi artifici e le sue follie. I kremmerziani onesti e seri forse sono pochi ma ci sono, riservatissimi, non si fanno pubblicità e nemmeno “operazioni d’immagine”, lavorano in silenzio, per un Ascenso non di facciata MA VERO, per la Terapeutica, e per il bene del prossimo. Auguri e saluti Fraterni!
- da “Dadhali” – Ciao Samuel, ho già scritto e ripeto che non voglio e che anzi rifiuto di entrare e di sostenere certe logiche indisponenti e puerili. Io nel mio piccolo come sai cerco di fare opera di coesione e di onestà. Chi sbaglia, se sbaglia, si assumerà le responsabilità del caso, non sta a me giudicare. Cari e fraterni saluti anche da parte mia.
- da “SAMUEL” – Cara Dadhali, queste logiche saranno anche indisponenti e puerili però io stento a capire la tua. Prima scrivi che sul presente della storia kremmerziana la storia è carente e che bisognerebbe fare un’analisi più minuziosa degli ultimi anni, poi però quando si entra in particolari dettagliati e fondamentali di questa storia tiri in ballo le logiche indisponenti! Sai MOLTO BENE che quello che ho scritto è innegabile e rientra perfettamente in una logica di INFORMAZIONE, difficile quanto vogliamo da digerire ma certo non puerile!! La storia di domani dovrà tenere conto che le guerre kremmerziane non fanno parte del DNA kremmerziano, ma dipendono dalla VOLONTA’ PRECISA di una parte contro le altre!! Punto. Sul resto possiamo discutere quanto vuoi come sempre.
- da “Argonauta” – Però!!! dopo lunga assenza rileggevo gli ultimi post. Un kremmerziano dichiarato è già una notizia, se poi è anche onesto e serio la notizia è doppia e se addirittura fosse un intero gruppo onesto e serio è da prima pagina! Senza offesa Samuel e sappi che straquoto quasi tutto il tuo primo post. Su quella “insana donna”… come potremmo chiamarla….Reginalda? Il suo pseudonimo ne è lo specchio: omen nomen! Se lo interpretiamo al modo del gramelot, o ancora meglio dell’argot iniziatico, senza “accalappiarci ai parlari aporrezzi”, ne viene fuori un fonema anglo-tedesco che significa letteralmente “sì all’inferno”! più chiaro di così!...
[Per motivi tecnici si prega di non inserire emoticons nei testi – N.d.R.]
- da Dadhali” – Vedi Samael, io credo che si può fare dell’informazione e della storia anche senza doversi abbassare alle infinite polemiche personali.Queste cose fanno sembrare la scuola kremmerziana un asilo infantile, pieno di piccole gelosie, ripicche e dispetti. A chi giova mettersi su questo piano e scendere allo stesso livello? La gente non è stupida e capirà, ma se rimaniamo impantanati in questo ordine di idee non si fa nessun passo in avanti.
- da “SAMUEL” – Cara Dada, potrei e vorrei dirti molte altre cose ma forse non è questa la sede adatta per continuare il nostro discorso, ne riparleremo a voce se ci vedremo a Marzo. Un fraterno abbraccio. P.s. molto divertente il post di Argonauta!
- da “Lux Chymica” – (…) Non è dileggiando una persona che ha dedicato la sua vita a Kremmerz che risolverai i tuoi problemi Argonauta! Continua a cercare il “vello d’oro” altrove, se ti diverte tanto. Omen nomen! (…)
- da “Argonauta” – A Kremmerz o a se stessa??!!...Ma pensa ai tuoi di problemi che devi averne tanti caro o cara Lux Chymica colpita da black out! È passato il vostro tempo delle belle fette di prosciuttone crudo sugli occhi! Molto meglio cercare il vello d’oro divertendosi, che razzolare coronati fra polli e patacche! :-D
- da “Lux Chymica” – Io non capisco come si possa utilizzare un sito che a parole porta il nome di Kremmerz per gettare fango sul Maestro, sulla sua Scuola e sui suoi discepoli. La contradizione è palese e più contraddittorio è il fatto che il moderatore non interviene per bloccare simili post osceni. Mi domando quale sia lo scopo di un sito come questo. Grazie dell’attenzione anche se sono certa che non pubblicherete questa mail. (…)
- da “Argonauta” – Io invece non capisco, anzi lo capisco eccome, come si possa utilizzare il nome di Kremmerz per nascondere e coprire menzogne, truffe, mistificazioni, invenzioni di ogni tipo e quant’altro di più indecente si può immaginare! Altro che contraddizione! Lo strano è che quando si ripropongono le fatidiche domande che ancora attendono risposte mai pervenute spunta sempre “qualcuno” con l’intenzione di depistare e menare il can per l’aia. A chi legge l’ardua sentenza! ;-D
[In questo sito tutti sono liberi di esprimere le proprie opinioni, negli ovvi limiti del buon senso, e nessuno sarà censurato. L’unico scopo di questo sito è permettere la divulgazione di una informazione indipendente ed estranea a orientamenti pregiudiziali, su temi e figure di rilievo dell’ermetismo e dell’esoterismo. N.d.R.]
- da “Severus” – (…) Il nervosismo è sintomatico spesso di debolezza. Inevitabilmente alcune critiche vanno a toccare i nervi scoperti di certa parte kremmerziana. Ma è giusto definire kremmerziano chi semina odio? Continuerei a tenere fuori categoricamente la discussione da queste involuzioni, respingendo anche le provocazioni e le polemiche dirette. (…)
- da “Templare” – La difesa dell’indifendibile qualche volta è ammirevole se è in buona fede come nel caso di Dadhali. Ciò detto non si può ignorare che le piccole cronache dei gruppi post-kremmerziane dal 1946 in poi si intrecciano per forza di cose con fatti più importanti accaduti all’interno delle fazioni. Si rischia la contraddizione se si vuole registrare con obiettività questa sequenza di fatti nei suoi dettagli senza tenere conto del movente e delle sorgenti causali che hanno innescato la “guerra kremmerziana”. Perciò o si ha la forza morale di guardare in faccia la realtà o si continua a nascondere la polvere sotto il tappeto sperando che nessuno se ne accorga. Ma vogliamo andare avanti con questa filosofia da vizi privati e pubbliche virtù?
- da “Dadhali” – Forse non mi sono spiegata abbastanza bene. Intendevo dire che possiamo certamente parlare dei dettagli di queste storie ma lasciamo stare i pettegolezzi e le polemiche personali, che non fanno bene a nessuno come scrive anche Severus.
- da “Templare” – Nell’altro post Dadhali dici che la gente è in grado di capire e giudicherà, ma come può capire e poi giudicare equamente se non dispone di tutte le informazioni e non solo quelle manipolate di parte? E allora, lasciamo pure stare i pettegolezzi e le polemiche personali, ma che non sia un motivo per distrarre dai fatti anche se indigesti.
- da “Angelo” – (…) Da tutto quello che ho letto fino a qui c’è un punto che più di altri non riesco a capire. Ma allora se qualcuno vuole seguire le dottrine di Kremmerz e riallacciarsi al metodo della sua scuola (che si voglia chiamare Myriam o Scuola Ermetica poco cambia) secondo voi non può farlo oppure sarebbe da condannare? E quali alternative proponete allora? (…)
Non capisco poi niente di tutte le allusioni e le accuse lanciate a mezze parole a destra e a manca senza mai arrivare al dunque. Ma non si potrebbe dire tutto quel che c’è da dire papale papale, da capirlo tutti, e poi non parlarne più? (…)
- da “Templare” – Ognuno può fare quello che vuole e ci mancherebbe pure! In un campo come questo completamente fuori da regole e controlli si può fare e vedere di tutto, basta una panoramica sugli ordini e le arcinconfraternite disseminati sul web, resuscitati o scippati del loro nome con sistemi e tegolature inventati! Per prima cosa mi chiederei però quanto può essere giusto e coerente riprendere ex-novo una scuola già condannata da Kremmerz. Poi come dice Simplicius se uno vuole trastullarsi coi rimasugli di un sistema dottrinale-operativo spurio e sconfessato da chi l’ha ideato, liberissimo! basta che non venga poi a rifilarci pataccacce di ortodossia, regolarità, legittimità e simili altre mostruose balle.
- da “Dadhali” – Anche questo amico Templare credo si sia capito a sufficienza e il concetto immagino sia chiarissimo ormai a tutti. È un tuo punto di vista e come tale lo rispetto, visto che qui molto saggiamente si rispettano tutte le opinioni (ringrazio anzi questo sito per l’encomiabile opportunità che ci viene offerta). Per te per Simplicius e qualche altro sono dei rimasugli spuri e blà blà, per me e qualche altro no ma come dici tu ognuno è libero di trastullarsi come vuole e lo dico senza ironia.
- da “Occultum” – (…) Dopo una riflessione su tutta questa interminabile discussione il mio parere è che se Kremmerz, pover’uomo, avesse mai avuto una visione lucida del futuro che attendeva la sua scuola, non avrebbe potuto fare diversamente da quello che ha fatto. Nondimeno si può giustificare l’ondata di acredine e di stroncature che gli sono rivolte per non essere stato esplicito sulle sue “non decisioni”. Kremmerz ha donato ai posteri un lascito sapienziale di portata incommensurabile che, come egli medesimo ha profetizzato, germinerà in un futuro forse lontano. Non si può negare, perché egli per primo lo afferma, che il tempo per lui e per la sua missione sognata fosse prematuro. Noi che non abbiamo prosciutto sugli occhi diciamo che lo è forse anche oggi, ma se qualcuno ha sbagliato altri hanno accolto i suoi semi con mani aperte e pure e non temo smentite se anche io affermo che non tutti i kremmerziani sono dei prevaricatori o vili trafficanti di patacche. Da noi lungi queste cose immonde. (…)
- da “Dadhali” – Certo, non è possibile negare che non tutti i kremmerziani siano prevaricatori, pataccari e disonesti, quelli che hanno agito male possono avere timbri e carte da bollo quanto vogliono ma non faranno mai parte dell’eredità spirituale del Maestro. Per il male che hanno fatto al suo aureo Nome, auguro loro di vivere in eterno e di non trovare mai specchi ovunque vadano.
- da “Simmetria” – (…) L’ermetista non deve essere necessariamente kremmerziano. Posso attingere e selezionare da Kremmerz e da molto altro della nostra o di altre tradizioni e sentirmi liberamente ermetista. Per spiegarmi, se trovo utili e seguo le tecniche e gli insegnamenti che ritengo ottimi di uno Scaligero, di un Abraza o di un Luce, piuttosto di un Sogyal Rinpoche o di un Norbu, non sono per questo uno scaligeriano, un abraxiano ecc.. Quindi stiamo attenti a non coltivare più confusione di quella di cui già disponiamo. (…)
- da “M.L.” – Si ha un bel dire che la gente non è stupida e può capire da sé! Se non ci fosse stata tutta l’opera meritoria di contro-informazione di questi ultimi anni su Kremmerz e fratellanze di Miriam la gente crederebbe ancora alla terra piatta, perché questa storia antica e moderna è veramente piena di mistificazioni e travisamenti spaventosi. Angelo ha ragione da vendere quando reclama la verità papale papale facendo piazza pulita una volta per tutte degli impostori e dello sterco che hanno lasciato in giro strada facendo! Per quanto riguarda me stesso e quelli come me che hanno scoperto la verità in ritardo posso solo ringraziare e rendere onore agli sforzi delle persone che lavorano per la verità anche su questo forum,che spero continuino fino in fondo. (…)
- da “Dadhali” – Penso che nessuno possa mettere in dubbio le parole di Simmetria, kremmerziano non è sinonimo di ermetista e non credo che qualcuno qui dentro abbia mai detto il contrario, ad eccezione forse di chi può essere iscritto a qualche accademia miriamica. Sull’opinione di M.L. il mio punto di vista rimane quello dei miei post precedenti e non mi sembra il caso di proseguire con questa polemica.
- da “Simmetria” – Non è così scontato Dadhali! Ho sentito dei “kremmerziani” pontificare esattamente il contrario.
- da “Dadhali” – Hai fatto bene a scriverlo fra virgolette Simmetria. Quelli di kremmerziano hanno solo un’etichetta, i fanatici esistono dappertutto purtroppo!
- da “Templare” – Tu Dadhali hai una visione idilliaca molto idealizzata di Kremmerz e C. di tutto rispetto come ho già detto e forse perché con il tuo gruppo sei stata fortunata, ma ci sono cose molto gravi che anche tu conosci bene, a partire dalla triste realtà delle mistificazioni, che non si possono dimenticare né tacere. Certe tue prese di posizione come quella sui fanatici sono apprezzare ma queste frange estreme che si qualificano da sole, sono solo la punta e la parte meno grave del problema. Su tutto il resto cosa potresti dire?
- da “Dadhali” – Scusami Templare ma non capisco, il resto che cosa? Parli di kremmerziani o dei problemi? Elencamene qualcuno.
- da “Per Aspera ad Astra” – (…) Voglio premettere per evitare equivoci che non sono un kremmerziano anche se possiedo una buona conoscenza della materia e dell’ambiente. Vorrei solo domandare ai vari Templare, Argonauti, Simplicius ecc.ecc. se la loro azione demolitrice verso Kremmerz e la Miriam è finalizzata a qualcosa o se è giusto fine a sè stessa. Mi pare che queste polemiche alla fin fine si sostanziano di fatto solo in una raffica di accuse sommarie e basta. Vorrei sapere più che altro se le loro critiche si basano su presupposti esoterici, con un criterio propositivo per intenderci, oppure se il loro attacco è puntato a tutte le discipline esoteriche in generale. Sempre per non equivocare sono il primo a riconoscere le lacune in questo campo ma le critiche devono servire per migliorare non per distruggere. (…)
- da “Templare” – Io posso solo rispondere per quanto riguarda me stesso e sicuramente non ho da difendere alcuna posizione, io. Nessuna volontà demolitrice fine a se stessa da parte mia, ma semmai un tributo alla volontà di chiarezza e di verità dopo decenni di cialtronate. Il fatto è questo: il sistema pseudo-iniziatico kremmerziano era marcio in origine dalla radice ai frutti e così è rimasto e come ogni progetto nato male non poteva che peggiorare crescendo, come tutti i fatti hanno dimostrato. Lo scopo è smascherare truffe e truffatori, chi è dalla parte giusta dell’onestà e della correttezza, chi ha la coscienza pulita non ha nulla da temere da queste critiche che non vogliono fare deserto indiscriminato di tutto, ma intervenire selettivamente su rami secchi, ipocriti e corrotti.
- da “Argonauta” – Non cè bisogno di fare elenchi Dadhali, tutta la discussione parla da sola. Per rispondere poi ad Angelo che invito a rileggersi qualche post precedente, cerco di parlare chiaro per l’ennesima volta. Anche qui dentro la verità papale papale è stata detta più e più volte non solo da me, sei tu che devi rispondere a domande precise, non sono certamente io il millantatore che fa propaganda agli elefanti che volano. Dietro Kremmerz non c’era niente di niente, zero dottrina, zero struttura e zero lignaggio: si è inventato tutto di sana pianta per crearsi e mantenersi un alto tenore di vita ben al di sopra delle proprie reali possibilità, che come nullafacente senza arte né parte erano altrimenti parecchio scarse, soprattutto dopo aver prosciugato le eredità della madre e della moglie. I suoi discepoli hanno imparato bene la lezioni e si sono dimostrati imbattibili anche loro nell’inventarsi di tutto. Nessuno qui o prima di qui è riuscito a ragguagliarci su come campava Kremmerz, a parte le 90 sterline estorte agli iniziandi osiridei, tasse annuali e 33% di pizzo preteso al netto dei guadagni dei discepoli. Presidi e complici indottrinati e allevati alla sua scuola si sono contraddistinti per le più banditesche imprese della storia dell’ermetismo pataccaro. Malgrado ciò gli va riconosciuto il merito di essere riuscito a vendere un’iniziazione falsa e grottesca per 90 sterline d’oro vero. C’è bisogno di elencare di nuovo tutte le prove evidenti di questa colossale contraffazione?
- da “Dadhali” – Da parte mia invece non c’è nessuna volontà di riaprire questa vecchia polemica, tutto sommato inutile perché ogni utente rimane fermo sulle proprie opinioni. Voi avete le vostre, io le mie e ringrazio Kremmerz per l’opera di divulgazione e propaganda che ha compiuto pro salute populi, senza la quale l’ermetismo sarebbe ancora indietro di un secolo.
- da “Argonauta” – Pro salute propria indubbiamente, anche perché poteva camparci di rendita. L’opera di propaganda e divulgazione svolta da Kremmerz è una contraddizione in termini, a conferma che la sua via ermetica inventata a tavolino era un’accozzaglia raffazzonata di pratiche contraffatte e corrotte. I frutti di questa via si vedono benissimo e per l’ermetismo sarebbe stato molto meglio rimanere non solo indietro di un secolo, ma lontanissimo dal porcile volgare in cui è stato gettato. La vera e seria Iniziazione è sempre stata altamente selettiva ed è sempre rimasta nell’ombra, lontanissima dalle fanfaronate pubblicitarie e da operazioni di marketing mediatico, dalla propaganda ingannevole e da tutta la spazzatura dei suoi degni “eredi”. So bene che qualcuno resterà fermo sulle proprie opinioni incollate sugli occhi chiusi dal prosciutto, ma può darsi che qualche pulce riesca a farsi strada almeno nell’orecchio e a lavorare per la verità.
- da “Dadhali” – Caro Argonauta, io non ho fette di prosciutto incollate sugli occhi e di pulci ne ho sentite tante senza per questo modificare sostanzialmente il mio pensiero e la mia posizione. Giriamo ormai intorno ai soliti discorsi con varianti dialettiche e pur essendo profondamente consapevole di errori e carenze resto convinta della necessità di osservarne positivamente le cause per andare oltre, diversamente compromettiamo la validità di cui disponiamo e si corre il rischio di fissarci sul dito puntato perdendo di vista la luna.
- da “Argonauta” – Non so cosa intendi per luna Dadhali ma se attribuisci “la validità di cui disponiamo “a Kremmerz io non riesco a vederne proprio, al contrario della fuffa e delle mistificazioni provate e documentate che abbondano.
- da “B.F.” – (…) Difatti è difficile oggi trovare discussioni che non scadano nel turpiloquio e questo lascia spazio alla possibilità di un dialogo e di un confronto che, se svolti civilmente, hanno sempre una valenza costruttiva. Da che mondo è mondo tutte le storie sono fatte di chiaroscuri, la cui intensità varia fortemente dall’angolazione dell’inquadratura. Per questo motivo le interpretazioni e le mistificazioni si sprecano, dando ragione a chi diffida di una lettura esclusivamente di parte, sempre giocoforza ambigua. Chi cerca di nascondere, eludere o dimenticare le verità compromettenti, purtroppo frequenti anche nella filogenesi kremmerziana, non favorisce il Kremmerz come forse sarebbe indotto a sperare per interesse privato o per cieco amor di patria, ma a dispetto delle intenzioni lo condanna e si auto-condanna alla gogna giustificata della critica, sia avversa che neutrale. Se i partigiani di un Kremmerz sempre dipinto come un santo a tutto tondo si illudono del contrario significa che non hanno capito assolutamente nulla dell’epoca in cui viviamo, che offre immediatamente un volume di informazioni e contatti on line smisurati e non dà scampo ai goffi tentativi di copertura di bugie dalle gambe corte. Più che da libri e riviste è difatti dalla rete che filtrano ininterrottamente le notizie più grate e le più ingrate, quelle che fanno più rumore e lasciano attoniti perché “secretate” per la ragion di stato. Fino a dieci anni fa l’affermazione di un libro era parola scolpita su pietra, oggi è vanificata o smentita, promossa o stroncata in pochi secondi dalla critica impietosa dell’utente che esige schiettezza e pulizia. Ergo, se vogliamo rendere un servizio ineccepibile alla trasparenza di un’indagine storica equa, di modo che il profilo interessante di Kremmerz ne esca obiettivamente credibile e non macchiato di infamie o di correità omertose, bisognerà cambiare rotta accettando e lodandone i lati luminosi senza nascondere i più oscuri. (…)
[Ci dispiace non poter pubblicare le parti del post di B.F. relative a temi politici attuali, interessanti ma estranee all'argomento, che preferiamo lasciare fuori dalla discussione per non innescare ulteriori motivi di polemica non pertinenti – N.d.R.]
- da “Dadhali” – Quello che scrivi B.F. è esattamente ciò che alcune persone di sicura onestà e buona volontà ed io stiamo facendo da alcuni anni, senza grandi propagande invero ma sereni nella nostra coscienza.
- da “Aprile 83” – (…) Una buona cosa di questo sito è inoltre la non necessità di presentazioni che non servono a niente perché ognuno può scrivere quel che vuole di sé nel disinteresse generale. Nell’insieme trovo tutto abbastanza interessante anche se certi post danno l’impressione di un dejà vu di cose trite e ritrite, come le scene pietose delle polemiche interne kremmerziane che non so poi a quanti interessano veramente e che francamente fanno vomitare. Mi associo alle richieste di quelli che richiederebbero di allargare una discussione quasi monocorde a temi più attuali e concreti, e venendo al pratico mi chiedo per esempio: quanto certi paradigmi di una filosofia ermetica sperimentale di un secolo fa possono accordarsi con il sapere di oggi? e come si può dare credito a regole cerimoniali che utilizzano spiriti e formule di retaggio tardo medioevale? Ho anche altre domande nel cassetto ma intanto attendo una risposta a queste. (…)
- da “Ruasch” – (…) Vedo, anche qui, molte domande alle quali non sono state date risposte, lunghi discorsi su accademie buone o cattive, accademie regolari, irregolari, così-così, e via discorrendo. Va da sé che ogni parola di più, suonerebbe giustappunto come un altro dejà vu, quindi io vorrei fare una sola ed unica domanda ai kremmerziani ancora fermi su questo binario morto.
Kremmerz scrisse nel ’29 queste testuali parole, di risposta al discepolo Quadrelli, che di sicuro non era l’ultimo arrivato, in una sua propria lettera autenticata dall’autorevolezza indiscussa di Vinci Verginelli: La vostra idea del circolo o circoli o delle accademie come erano organizzate prima, ha dato risultati molto negativi, che è inutile analizzare. Alla maniera antichissima dei filosofi ci vorrebbe il caposcuola a Roma, circondato da amici e in un luogo comodo; o peripateticamente conversare delle nostre cose senza pose magistrali e senza gesti autoritari; discorrere, ridere, sorridere, magari mangiando fettuccine dalla Sora Felicetta.
Pochi mesi dopo, Kremmerz morì senza avere cambiato idea, quindi queste parole possono valere come testamento.
Mi dite allora, di cosa stiamo parlando? Lui manda a remengo le accademie e schiettamente esorta a discorrere, ridere e sorridere, mentre i suoi sedicenti discendenti miriamici, discorrono rabbiosamente del sesso degli angeli, di timbri e querele, di codicilli e quesiti penosi. Ma non mi interessa discettare di Miriam vere e meno vere, finzioni e non finzioni, truffe o non truffe, Kremmerz sì o Kremmerz no, discepoli bravi o discepoli manigoldi, tutto questo non ha proprio senso. Chiedo sola una risposta logica, a questa elementarissima domanda: perché è stata tradita l’ultima speranza del maestro? Non sarebbe il caso di farsi un bell’esamino di coscienza? (…)
- da “Templare” – La risposta non ti verrà mai Ruasch, come mai è arrivata prima alle stesse domande. Ammettere gli sbagli è da persone intellettualmente oneste non da kremmerziani.
- da “Dadhali” – Non sono chiaramente d’accordo ma questa non sarà una novità, vero Templare? Ruasch ha ragione quando si aggiunge al coro di giustizialisti che reclamano risposte, ma anche se sono rimasta una voce isolata tengo a ribadire che non tutto è così e c’è chi l’esame di coscienza se lo fa tutti i santi giorni con molto scrupolo! Porto ad esempio il mio piccolo gruppo, orgogliosamente kremmerziano, in cui si segue l’insegnamento di Kremmerz e si praticano i suoi riti, anche terapici, umilmente e con molta buona volontà e molta onestà in silenzio e senza farci pubblicità. Non lo chiamiamo nemmeno accademia o circolo, ma semplicemente “gruppo”, non ci sono “maestri” o “presidi”, né passaggi di gradi e meno che mai pose magistrali o gesti autoritari. Non abbiamo una sede fissa ma ci riuniamo mettendo a turno la disponibilità di casa propria e spesso finiamo con una cenetta in allegria. Quindi per parte nostra nesun tradimento delle speranze di Kremmerz ma piena coscienza degli errori che tanti disastri hanno prodotto nella sua Scuola e rispetto delle sue parole, che anche noi consideriamo il suo testamento intellettuale. Se altri hanno scelto di agire diversamente non ci riguarda e non saremo certo noi a sollecitare “guerre interne” kremmerziane che rigettiamo concettualmente. Spero che il mio pensiero sia chiaro.
- da “Templare” – Tanto di cappello Dadhali ma dovrai ammettere spero, che tu col tuo gruppo sarete forse l’uno per cento di tutto il carrozzone kremmerziano e l’eccezione come si sa non fa la regola…!
- da “Ruasch” – (...) Omaggio anch’io, l’onestà e l’eccezionalità del caso unico di Dadhali e del suo gruppo. Non è bello generalizzare, lo so, ma come scrive anche Templare, la regola è ben diversa. Bisognerebbe che i Kremmerziani si decidessero, giustappunto, ad ammettere i loro sbagli e ricominciassero da capo, su tutt’altre basi e finendola di coprirsi di ridicolo, con i loro circoli, accademie, pose magistrali e gesti autoritari. Resto in attesa delle risposte, comunque.
- da “Argonauta” – Talis pater talis filius. L’errore di fondo sta nella testa, i seguaci di Kremmerz di prima, seconda e terza generazione non hanno fatto altro che seguire le orme del loro maestro, con tutti i travagli che hanno marcato la sua vita, diretta conseguenza dei suoi compromessi con una via tenebrosa e dei suoi gravissimi errori, ricaduti su figli, nipoti e discepoli. Senz’arte né parte era lui e senz’arte né parte sono loro, è fatale che un esperimento campato in aria, privo di qualunque dignificazione iniziatica partorisse un mostro condannato alla damnatio memoriae e nelle lettere alla figlia lo ammette a più riprese. Tu Dadhali hai bisogno solo di auguri, la tua ingenuità è commovente come un bambino davanti al prestigiatore, ma poi non è un problema di forme o di buona volontà, è la sostanza e le radici sane che mancano. Discorrere e ridere senza pose magistrali vi aiuterà a passare qualche serata nella beata letizia dei fraticelli francescani magari degustandovi dell’ottimo Frascati Superiore, che vi consiglio di abbinare a delle belle fette di prosciutto crudo, ma non vi porterà più lontano.
- da “Dadhali” – Punti di vista, solo punti di vista Argonauta.
- da “Argonauta” – E risposte non pervenute, solo non pervenute, su fatti accertati e documentati Dadhali.
- da “Solaris” – (…) Arrivato credo per ultimo a questa discussione mi complimento con tutti i partecipanti e con chi l’ha gestita con uno stile equilibrato che fa apprezzare anche le divergenze di opinioni, non così esasperate come ho visto altrove. Trovo anche veramente interessanti le parti inserite sulla magia avatarica. Alcune di esse mi erano completamente sconosciute e credo che sarebbe utile un commento attualizzato. La mia opinione sui temi qui sviscerati da diversi punti di vista sarebbero molte, mi limito al momento all’ultimo post di Argonauta. Al Kremmerz si può rivolgere ogni critica che si vuole ma dire che era senza arte né parte mi sembra veramente troppo brutale e limitativo. La sua Scienza Dei Magi comunque la si voglia giudicare resta sempre un caposaldo del sapere ermetico, a dimostrazione del suo grosso bagaglio di conoscenza teorica e pratica. Questo mi sembra un punto assodato e parlare di via tenebrosa lascia abbastanza attoniti, stona troppo col messaggio di tutta la sua opera. (…)
- da “Dadhali” – Ti do il mio personale benvenuto Solaris, concordo su tutte le tue osservazioni e spero vorrai completare e condividere il tuo pensiero con noi. Ringrazio poi Orpheus per le interessanti parti pubblicate sulla Magia Avatarica, sulla quale anche io vorrei conoscere l’opinione di chi anche fra i presenti, potendolo fare, ancora non si è espresso. Sono rimasta abbastanza colpita dalle risposte di A. nella discussione “Il Pensiero di Kremmerz” che nemmeno io conoscevo, che forse sarebbero da approfondire e chiarire.
- da “Argonatuta” – Rispondo a Solaris unicamente perché chiamato in causa e solo per amor di chiarezza, per dirgli di avere la pazienza di andarsi a rileggere i molti post dettagliati e documentati delle due parti della discussione. Sto pensando seriamente di scriverci un libro, per non dovermi più ripetere. In più lo invito a documentarsi bene su altre discussioni, su riviste e libri che riportano prove inconfutabili e schiaccianti. Ce ne sono, basta che si vogliano leggere senza pregiudizi e senza essere indottrinati dai catechisti kremmerziani, che farebbero e fanno carte false per autoincensarsi e salvarsi il [….]. La volete intendere si o no che la via propugnata dal cacomago Kremmerz e dai suoi accoliti è a voler essere generosi solo orizzontale e impestata di compromessi sulfurei con entità di tenebra? Le cose si sanno su, lui vendette l’anima per 90 sterline belle tintinnanti, moltiplicate per tutti i ferlocchi che iniziò alla sua alchimia osiridea, che dell’alchimia non è neanche lontanissima parente e la vita sua e dei suoi compari sono la conferma di un’opera fallimentare umana, ma soprattutto iniziatica. Ma ditemi uno, uno! fra i kremmerziani che si sia distinto e che abbia dimostrato valore e potestà iniziatiche serie e provate. Tutta la loro storia è marchiata da bassezze indicibili e chi ha abboccato in buona fede alle lusinghe dei poteri facili, se non psicopatico o tarato geneticamente, dopo avere capito a quali fauci oscure si dava in pasto si è dovuto ricredere e scapparsene a gambe levate, testimonianze alla mano. Stracapisco che certe accuse sono molto pesanti da digerire ma se si vuole parlare seriamente di Iniziazione bisogna essere necessariamente spietati e fuggire come la peste ogni possibilità di generare deleterie illusioni in qualsiasi disciplina, altrimenti si rischia di sprecare la vita vagando come pashu o mamozi, o di finire accecati in un baratro. Dadhali replicherà come al suo solito che si tratta di punti di vista, ma ripeto e per l’ultima volta spero, che questa è l’amara Verità e fino a qui di risposte serie non s’è vista manco l’ombra.
- da “Dadhali” – Sicuramente caro Argonauta fra le tue innumerevoli potestà iniziatiche c’è anche quella di leggermi nel pensiero! J
- da “Argonauta” – No, ma io non ce l’ho con te Dadhali, lo sai bene. Tu e presumo il tuo gruppo almeno ci credete veramente e pure se non siamo d’accordo su niente prendo atto della vostra buona fede. C’è gente, e sono quelli veramente pericolosi, che non ci crede nemmeno e sparge il suo veleno coscientemente mascherata da buon samaritano. E anche questo sai molto bene, è vero o no?
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