Lo stato magnetico che sottende ai processi inconsci, volti a mettere in moto i meccanismi deputati alla trasmutazione interna, è simile ad un’opera alchimica. Opera capace di sovvertire gli squilibri generati dalla personalità profana o stato materico inferiore. Questa condizione legata ad una naturale negatività, sottende a quegli strati involuti che compongono la struttura eterica dell’uomo che non ha ancora raggiunto uno stato superiore. Nell’Induismo e in altre forme mistiche e religiose orientali, tale mutazione dell’essere è chiamata Nirvana. Si tratta del raggiungimento dell’Unità che congiunge l’individuo esteriore e ancora imperfetto con quella parte superna, sostanza primeva originaria non ancora inquinata dall’incarnazione, che mena alla consapevolezza, autentico risveglio. In quelle regioni spirituali arde incessante un fuoco che sgorga dalle profondità dello spirito, fiamma che riluce nel buio della coscienza annebbiata dalla parte più greve della materia o stato inconsapevole.
Nel contesto dell’Opus o lavoro alchimico, questa fase evolutiva è conosciuta come Stato di Mag e si discosta dalla visione d’Oriente per una particolare forma di veglia che consente, nonostante la profonda concentrazione, di rimanere vigili, mentre nell’altro caso la passività espone a gravi rischi l‘operatore, poiché si genera una perdita di coscienza. Tale inconveniente trasforma la psiche in una porta attraverso la quale penetrano nella mente energie di vario ordine, soprattutto quelle oscure e nefaste. Così mentre si crede di avere intrapreso la via dell’illuminazione, in realtà si diventa preda di larve, simili nature o spiriti elementari. Del resto non tutti sono degli Avatar che hanno conseguito uno sviluppo fuori dal comune che li mette in sicurezza. I maestri in questione sono lontani da forme passive e la visione mistica è supportata da un grande equilibrio (elemento razionale). Stiamo parlando del discernimento che opera una autentica selezione tra bene e male, tra autoinganno e realtà. La capacità di distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è, è parte integrante del percorso alchimico interno. La mancanza di un vero equilibrio da vita a quelle visioni o meglio a delle immagini falsate che provengono dal corpo fenomenico (corpo lunare). Il superamento di queste alterazioni fantasmatiche è fondamentale per concretare quella crescita di cui abbiamo parlato al principio dell’articolo. In tal modo il veicolo materiale (corpo umano) viene purgato da tutte le creazioni che orbitano nella coscienza, regione ancora inesplorata dove dimorano gli spettri dell’inconscio che devono essere dissolti attraverso il dominio del corpo fenomenico. Superata questa fase, peraltro complessa e difficile da raggiungere, si determina lo stato di Mag da noi descritto, fase piromagica o fuoco sapienziale. È in tale contesto che si palesa l’unificazione con la Sorgente universale, crogiolo di tutte le forme di matrice magnetica-elettrica. Stiamo parlando di una sentimentalità che trascende il semplice sentire umano, un Amore che travalica la materia intesa corporalmente. Amore che è spirito e al contempo materia di ordine sottile, quasi impercettibile. Possiamo definire tale stato come una sorta di estasi, di parto, in cui l’intero essere diviene uno. La parte visibile e quella invisibile si sposano attraverso un matrimonio, un’unione che viene accostata allo stato di androginia. Assistiamo così ad una vera e propria trasmutazione che determina una trasformazione animica, una mutazione quasi radicale della psiche, che anche a livello percettivo subisce un balzo in avanti e allarga i suoi confini. Non più costretta in un ambito ristretto, la mente spazia nell’Infinito, viaggia nell’Assoluto e supera le normali limitazioni del veicolo carneo (corpo). Ecco la vera illuminazione, che non è solo un qualcosa di simbolico, al contrario è molto reale. Il cambiamento in questione non può essere in seguito eliminato, non si torna indietro. Naturalmente il ribaltamento delle consuetudini quotidiane a favore di una rinascenza va nutrito, coltivato una volta raggiunto, altrimenti pur se presente in maniera latente, si affievolisce, tuttavia non scompare mai del tutto. Per accedere all’universo interiore come è facile comprendere, necessitano un allenamento e una tenacia accompagnati da un’intima convinzione, una vocazione che aneli alla trasmutazione e alla trasformazione dell’intero tempio umano, laboratorio deputato a concretare il risveglio del dio interno. A ciò va aggiunta una forma di lucidità che poco a poco consente di vedere la realtà circostante come essa appare nel reale, senza filtri o schermi che ne occultano la vera immagine. In questo modo la crescita interiore procede in maniera corretta, esente da qualsivoglia ostacolo di ordine fantastico (visioni astrali alterate, immagini morte di origine lunare, suggestioni) volto a deviare il cammino. Il potenziamento delle facoltà psichiche, dunque, al di là delle possibili implicazioni fenomeniche, deve pervenire alla conquista della Conoscenza, sapere che conduce verso le vette dell’illuminazione. Ad essa si aggiunge quella condizione marziale indispensabile per evitare le trappole che il subcosciente escogita. La marzialità è Forza, energia, potere. Le potestà divine che dimorano nell’essere umano evoluto, attendono di essere ridestate e rese attive, affinché la Luce possa spazzare via il buio che risiede nell’animo donando la trasformazione, la rinascenza, una nuova esistenza vissuta all’insegna della libertà. Una sensazione di dominio del Sé che proietta oltre l’umano si impossesserà di voi. La fase trasmutante ora è completa e l’anima in fiore si libra lontano, al di là delle consuetudini profane.