A cura di Akiel
Rito di Sagittario.
Io devo tracciare un programma di prima iniziazione magica ai pochi medii di buona volontà che vorranno penetrare nella tenebrosa e calunniata via della magia — e senza alcun sottinteso, io offro a chi vuole tra essi il mezzo di entrarvi con tutti gli onori delle armi, con un rito di operazione molto semplice, compiuto il quale quelli che avranno fatto sinceramente un progresso troveranno la via di raggrupparsi e riconosceranno tra loro un maestro che li guiderà nella iniziazione alta di tutti i secreti dello spirito umano e dell'invisibile.
Per ora ecco la prescrizione tal quale come se io la dessi ad un allievo mio in particolare. Ognuno che appena appena abbia della sensibilità psichica può tentarla: e quelli che hanno forte e potente la volontà, in maniera che non comincino e poi spezzino il rito, e che vogliono pervenire a qualunque costo, anche che non siano dei medii provati, compiano la pratica tal quale io la do.
Rito da eseguirsi:
Tempo da cominciare Luna Nuova di Novembre—cioè dal 14 al 28 novembre [i tempi devono essere attualizzati all’anno in corso tramite effemeridi o un Lunario].
Chi vuol cominciare a far da sé, si isoli per un periodo di una lunazione dalla vita in comune.
Ventotto giorni di castità, di vita tranquilla, ma non di ozio, s'intende. Ognuno accudisca ai proprii affari.
Chi ha famiglia si procuri per sé, nella stessa casa, una stanza a parte, dove dorma e pensi solo. Se mangia per abitudine in compagnia, preferisca di mangiar solo e mai dopo il tramonto del sole, e sempre moderatamente. Nei ventotto giorni curi molto la nettezza del corpo — cambi spesso di biancheria — faccia delle lavande generali il lunedì e il venerdì — profumi e purifichi la stanza mattina e sera — Pulisca o faccia pulire la stanza lavando il pavimento con acqua di mare, e dove il mare non sia vicino con acqua di una corrente.
Si abbia la pazienza di non discutere con un milione di perché il perché debba preferirsi l’acqua di mare o quella di corrente all’acqua di pozzo o di cisterna: do le regole e prego i medii di buona volontà di eseguire senza discutere: dopo fatto, i perché formeranno oggetto delle loro contemplazioni.
Nei ventotto giorni della luna, pregare col cuore la volontà Intelligente del mondo che vi faccia degno di entrare nello studio delle leggi secrete dello spirito umano e guida a voi stesso sia la vostra intelligenza, che da voi si allontanino tutte le creature spirituali imperfette, tutte le ottenebranti e quelle che influiscono sui vostri sensi.
La vostra preghiera sia detta dopo la lavanda. Pregate a bassa voce, e pronunziate le parole con la bocca e non con la mente.
Il profumo quotidiano sceglietelo nei primi tempi tra gl’incensi: ma di sera, spesso, bruciate qualche foglia del lauro comune.
Pregando rivolgetevi sempre ad oriente — e con le finestre aperte nelle ore mattutine, verso l’alba.
Nel periodo di castità e di preparazione, non accettate nessuna comunicazione per quanto insistente possiate sentirne il bisogno — solo vi sia di guida qualche sogno lucido — il quale non interpreterete mai alla lettera.
Dal 28° giorno, cioè da quando comincia il secondo periodo, aggiungete alla vostra preghiera dei segni che traccerete mattina e sera col pollice destro ritto e volto in giù a mo’ di bastone, nei quattro angoli della stanza e nel mezzo.
Questi segni saranno pubblicati in una tavola alla fine di questo capitolo di pratica iniziazione.
Non riflettete né filosofate sulla poca bellezza calligrafica dei segni e del loro significato; tracciandoli nella prima ora di sole di ciascun giorno e prima di andare a letto ogni sera, cercate di condensarvi su tutta la vostra attenzione per la realizzazione della volontà divina da cui emanano — indi chiedete, ponendovi nel mezzo della stanza in piedi ciò che voi desiderate di sapere della scienza della verità occulta nel mondo spirituale.
Questo farete inappuntabilmente ogni mattina e ogni sera—TACETE E NE VEDRETE GLI EFFETTI.
Appena comincerete a vedere un fil della luce vera non pensate a scriverne sui giornali, né a mandarmi un attestato. Io non ho bisogno che si dica in pubblico, come ai dentisti, che la cosa sia risultata bene; ho bisogno di riuscire veramente utile agli studiosi e desidererei ardentemente che tutti coloro che hanno un qualunque grado di medianità, o che siamo muniti di volontà ferrea si accingessero a fare, diversamente non avrei scritto un libro inutile.
Se cominciate ad esser degni delle vere manifestazioni dell'ignoto non parlate, lavorate in silenzio, tutte le notti di luna crescente — e pregate con fervore. Il giorno in cui io veramente vi possa essere necessario non avete che a desiderarlo o con certezza conoscerete me o chi per me, il luogo dove vederci, e dove stabilire una scuola che non sia né una accademia vana, né una setta. Ma per essere ammessi a questa scuola di scienza bisogna sormontare bene l'operazione che ho dato: i degni senza conoscersi ancora, animati dallo stesso spirito di bene, si troveranno fratelli, tutti por uno o uno per tutti.
Però DEBBO AVVISARE GLI IMPRUDENTI E I PRESUNTUOSI CHE SE NON LAVORERANNO COL SOLO FINE DI BENE AVRANNO PER RISULTATO IL LORO MALE.
Per dimostrare che la magia dei magi non è fantasia di mente malata devo dire ai signori, alle signorine e alle signore, ai medii che cominciano che io do loro i principii della realizzazione, come Dio dette ai primi papà l’albero del bene e del male: se eseguiranno bene avranno grande bene, se vi sono tentati dalla sciocca curiosità di veder far fiasco alla magia avranno conseguenze funeste nella vita reale ed impareranno che se non è pericoloso scrivere dei libri per denigrarla è meglio non tentare quello che vi si nasconde, quando il cuore non è puro e l'ideale del bene non è netto.
Patti chiari, dice un proverbio italiano, tra amici cari. Il male verrà agli imprudenti per fine di bene, per convertirli alla verità.
GIULIANO KREMMERZ
AVVISO AI LETTORI CHE SEGUIRANNO LE OPERAZIONI ASSEGNATE
Per essere chiari:
1.° Dal 14 al 28 novembre, siccome è detto a pag. 426, può cominciare il periodo di preparazione; però io consiglio di cominciare al più presto.
2.° Compiuti i ventotto giorni di preparazione (per chi comincia il 14 p. es. il periodo finisce il giorno 11 dicembre) segue 1’operazione dei segni che ho promessi alla fine del capitolo.
I lettori praticati troveranno questi segni nel fascicolo del venticinque novembre prossimo, chiudendo la nota pratica al capitolo 3 e la prima parte della mia Magia Naturale o Divina.
Raccomando a tutti di eseguire senza interrompere, e di ricordarsi che le quistioni dell'anima umana vanno giudicate con la scienza dell'intelletto, e che non bisogna temere il ridicolo quando l'ideale della ricerca, è la Luce della Verità.
Il rito di Ariete:
Ritorno alla pratica – Desidero che chi vuol ricominciare le pratiche iniziate a Novembre, si riservi di ricominciarle col 21 o 22 Marzo. In Magia tutto è analogico: per analogia hanno le rose virtù di Venere e la camicia del centauro quella di bruciare le carni di Ercole: astronomicamente il nuovo anno comincia – il Sole si trova in Ariete – il vello d’oro delle fatiche giasoniche, è, meno le corna, l’agnello di Dio… Dall’equinozio di autunno all’equinozio di primavera, cioè dalle costellazioni di Sagittario ad Ariete, il regno della materia è uscito dalle tenebre, il calore dal freddo, la terra che era desolata per l’assenza del suo bene (il sole, la coscienza, la scienza), L’Alma Mater diventa la Mater Dolorosa. Nel Capricorno il moto ascendente del Sole sulla sua ellittica, fa celebrare la festa del Natale della Luce: il sole, la luce, ritorna: risorge in cielo (cioè in alto) nell’Ariete, cioè in marzo dopo il 20 – epoca in cui dal concilio di Nicea del 325 fu stabilita la ricorrenza della Pasqua cristiana, la quale deve seguire la luna piena di Marzo…computo astrologicamente non esatto… L’Azione del Caprone o Ariete astronomico è antico della più remota antichità…Ora dal Sagittario, cioè dall’assenza del sole sulla terra, il discepolo inizia il suo ciclo di preparazione: si assonna nell’inverno profondo aspettando la luce e ricomincia in Primavera. Le sue invocazioni per l’avvento della luce si mutano in preghiera alla LUCE TRIONFANTE.
RITO: Do il rito completo per chi lo può eseguire completo – chi no, vi si approssimi il meglio che può – chi, infine, chiaramente intuisce che le forme rituali nascondono una applicazione pratica nei limiti delle idee oneste, giuste e sante, la tenti…3 giorni di preparazione e di purificazione: non toccare cibo qualsiasi di provenienza animale – quindi esclusa la carne, le uova, il burro, i pesci, il formaggio. Lavande o bagni o abluzioni la sera e la mattina – purificazione con suffumigi di sandalo e di belzuino: in mancanza incenso e foglie di mortella. Nelle orazioni la veste del discepolo è la bianca di lino. Il cordone o la fascia alla cintola è bianca. La bacchetta è di rosa. Chi può impugni la spada con l’elsa crociata. Il più potente di tutti gli strumenti è la verga o bacchetta. La quale è propria del mago e non è la sola di nocciolo dei cercatori di sorgenti, ma viceversa è uno strumento di proiezione e di concentrazione di fluido…la verga del mago rappresenta tutta una sintesi di operazioni magiche per se stessa, quindi è grande strumento di realizzazione. Mentre io ho prescritto nel rituale di Novembre l’assoluta separazione del discepolo dalla mensa domestica, in questo rito di Ariete la sola separazione dal letto coniugale è necessaria – ciò che significa pei celibi la castità (la castità noi non l’intendiamo che nella maniera più austera. Purità di intenzione, di parole e di atti). Il discepolo che va a mensa deve prendere il posto di onore e prima di cominciare il pasto lavarsi (seduto a mensa) le dita nell’acqua; indi tracciare col pollice sulla tavola, dopo spezzato il pane, il segno della benedizione ai fanciulli della luce:
Dopo i primi tre giorni di purificazione, tutto il resto dei due settenari in cui le invocazioni durano, non si devono evitare nel pranzo che solo le carni animali (carni macellate, pesci, uccellame) e si può mangiare tutto ciò che proviene da animali vivi: latte, burro, uova, formaggio. Quindi un qualsiasi completo sistema di nutrizione vegetale che, a parte il rito, io consiglio a tutti e specialmente a chi studia e pratica la magia. Il profumo classico di Ariete è il Sandalo – ma il pianeta dominante essendo Marte, i profumi di Marte sono ottimi. (Il profumo deve essere acceso nelle ore di preghiera e nel luogo della preghiera, però chi per suo laboratorio non ha una stanza fuori la casa in cui abita insieme a persone di sua famiglia, si trova costretto di adoperare due suffumicazioni, una per la casa ed una per sé. Alcune persone che devono operare di sera in camere adoperate di giorno ad altro uso e frequentate da persone profane, adoperino lo zolfo come purificante delle esalazioni estranee, e poi nelle operazioni il profumo di rito. Il discepolo usi nelle sue vesti la più grande sobrietà. Il concetto della mondizia nella persona è analogico alla nettezza dello spirito, come il camice bianco alla purità dell’ascesa. Spiegato così il Rito di Ariete, più facile diventa la pratica a chi vuol seguirla, specie nelle condizioni incomode in cui la moderna civiltà costringe gli uomini e le donne di buona volontà. - La vostra preghiera sia detta dopo la lavanda. Pregate a bassa voce e pronunziate le parole con la bocca e non con la mente….Pregando rivolgetevi sempre ad oriente – e con le finestre aperte nelle ore mattutine, verso l’alba. La preghiera è un atto di concreta fluidificazione della volontà. Formulare l’idea e desiderarne la realizzazione è una preghiera. Siccome i miei lettori non hanno bisogno di libri di devozione, sono avvisati che devono ben concretare le loro idee per l’ascesa spirituale, e non tarderanno ad avere degli effetti, perché le idee così concrete, ripetute nella operazione che io ho data, passano attraverso l’aura astrale della terra e sono raccolte da un coppiere ai piedi del trono del Sole. I segni da tracciarsi sono di seguito indicati e da disporsi nel modo indicato.
L’operatore deve suffumicare il luogo: indi tracciare nei siti indicati e rispondenti ai punti cardinali i quattro segni con carbone, poi il quinto innanzi al posto in cui si òra, e dopo tracciato il segno porvi su il recipiente del fuoco e altro profumo.
Indi in piedi con la verga in direzione del carbone o con la spada in direzione del segno, invocare la Forza che fa ritornare il sole in Ariete e che ridona la vita alle creature morte alla luce e che il genio di luce, disperso nel cammino dell’inferno della materia, riappaia. Qui lascio libero il discepolo di seguire qualunque forma di scongiuro più sembri adatta. I cristiani di qualunque chiesa e gli ebrei adoperino i salmi dividici. Per le operazioni di Ariete il salmo 43 (Deus, auribus nostris audivimus, ecc. fino al 21° vers. incluso; finisce con le parole et si expandimus manus nostras ad deum alienum.), indi il 41 (Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum, etc.), indi l’invocazione allo Spirito Santo dei rituali cattolici (L’Angelus recitato dai cattolici è egualmente buono). Altri discepoli che vogliono seguire una formula più esclusivamente imprecatoria magica scongiurino le più vicine invisibili potestà spirituali di permettere il contatto con il proprio genio, cioè con l’intelligenza divina più consona allo stato attuale di purificazione proprio. Io non riproduco qui nessuna formola imprecatoria presa dai rituali classici per le operazioni, perché non desidero circoscrivere l’azione intellettuale del discepolo oltre i limiti della grafica dei nostri geroglifici magici. Però per chi vuol avere un concetto delle imprecazioni e scongiuri magici, ecco un esempio di scongiuro classico preso dall’Eptameron di Pietro d’Abano, il cui sistema è angelico come tutti i rituali medioevali. È quello della domenica.
Scongiuro di Michael: Conjuro et confirmo super vos Angeli fortes Dei, et sancti in nomine Adonay, Eye, Eye, Eye, qui est ille qui fuit est et erit, Eye, Abraye, et in nomine Saday, Cados, Cados, alte sedentis super Cherubin et per nomen magnum ipsius Dei fortis et potentis super omnes ciclos Eye Saraye, plasmatoris saeculorum qui creavit mundum, coelum, terram, mare, et omnia quae in eis sunt in primo Die et sigillavi eo sancto nomine suo Phaa: et per nomina saeculorum angelorum qui dominantur in quarto exercitu et serviunt coram potentissimo Salamia, angelo Magno et Honorato; et per nomen stellae quae est SOL et per signum et per immensum nomen Dei vivi, et per nomina omnia praedicta, conjuro te MICHAEL angele magne, qui es praepositus diei Dominicae et per nomen Adonay, Dei Israel, qui creavit mundum et quod in eo est, quod pro me labores et adimpleas omnem meam petitionem; juxta meum velle et votum meum, etc. etc.
In un modo o nell’altro il discepolo traccia a questo punto con la estremità della spada o della verghetta il pentacolo di Salomone con la punta ad oriente, nello spazio tra il fuoco e i suoi piedi e i caratteri di seguito indicati (i segni si traccino da destra a sinistra); indi a voce alta si chiami sette volte Michael, l’angelo grande del settenario, e si domanda la luce per l’ascesa spirituale rapida e l’intervento di un messaggero divino.
COMMENTI AL RITO
Rito da eseguire dal 21 marzo fino al 27 marzo e poi dall’11 aprile fino al 18. Chi fa coscienziosamente quanto nei due riti è prescritto (sagittario e ariete), più spiccatamente in questo secondo, esaltando la sua mentalità nella purezza massima di un ideale divino, troverà la via per penetrare fuori di quella tale zona ubriacante in cui gli uomini sono immersi e entrerà in contatto del Maestro; chi no, ritenti. Questo rito di magia operante che cosa racchiuda non dirò, conquistarne il valore o intuirlo è opera del discepolo che comincia. Le ore da preferirsi sono le precedenti l’alba, verso le quattro del mattino o poco dopo – Si studi bene la situazione dei cieli: a quell’ora Mercurio è assente, così Venere e Marte; Giove ha varcato il meridiano e il solo Saturno si avvicina ed è debole: il Sole sfolgorante ritorna.
Che fenomeni bisogna aspettarsi? Di grazia che cosa attendete voi a quell’ora in cui tutta la coorte planetaria è passata e il Saturno nefasto è in opposizione neutralizzato dall’ora di trionfo di Ariete? Voi aspettate l’avvento del Sole: avvento materiale di fronte al giorno in cui operate, avvento psichico relativamente all’operazione di magia. Sono sicuro che qualcuno avrebbe maggior desiderio di fenomeni materiali che non di fenomeni di luce psichica, ma la Magia sapiente considera appunto che i fenomeni materiali non sono che piccolissima parte della fenomenologia mentale e preferisce questa a quelli…La Magia con le sue operazioni ed io col mio rito iniziatico non aspettiamo che un sol fenomeno, un grande fenomeno: che il Sole spunti, che all’oriente della psiche addormentata del discepolo si affacci il grande dio della luce mentale e che il giorno sia fatto nell’animo di chi la invoca. Parlo simbolicamente? Non è colpa degli uomini il simbolismo, ma della povertà delle umane favelle. Il simbolo che pare un fuor d’opera è il capodopera invece della intuizione magica. Certe parole la favella comune non le possiede, perché il comune degli uomini non ha l’idea cui si riferisce; a misura che l’umanità cammina allo stato novello della psiche umana, rispondono nuove parole; quando le parole mancano si ricorre alla similitudine e certe percezioni nuove dello stato del proprio animo i poeti adombrano nelle finzioni ritratte dalla vita della natura visibile. Quando si comprenderà che le parole generano le idee, come una inversione generante la causa dall’effetto, si saprà anche quanto siano ignoranti coloro che negano alle parole in magia la proprietà di generare miracoli. Il Sole! Che cosa è questo Sole che la magia aspetta? Forse il ragionamento secondo le regole dei filosofi alla moda? Forse il libero esame di cui fanno pompa tutti i repubblicani della scienza sperimentale? No. Questo Sole non è definibile a priori ad un uomo che non lo ha mai visto. Io ne parlo, gli antichi iniziati non ne volevano neanche sentir parlare tanto chiaramente, perché le idee sante sono come le donne, si sciupano e si prostituiscono parlandone a lungo. In Magia, appena conosciuti i rudimenti teorici, bisogna operare, cioè tentare una qualunque via di realizzazione, diversamente se si parla e non si opera, non si diventa che un cacosofo, un ubriacato di vuote parole, un compassionevole saltimbanco della lingua e così si propagano scismi e menzogne che non hanno fondamento, né capo né coda e traggono nell’errore tutti gli uomini leggeri che seguono coloro che più gridano. Prima di spacciar sentenze si rifletta che l’uomo quando diventa atto a ragionare col senso comune già è deviato dal retto sentiero della natura e delle verità con una lunga suggestione di metodi investigatori e pieni di errori e di incertezze. Cristo amava tanto i bambini perché l’anima loro non ancora era venuta in contatto dello spirito di errore che la società umana suda e respira, alterando le rimembranze delle nostre origini spirituali. Le anime semplici arrivano prima delle deviate, i fanciulli conservano ancora intatta l’irradiazione spirituale e i troppo abituati alla malizia la perdono. Se nella vostra vita vi imbatterete in un uomo veramente superiore allo spirito del secolo, l’animo suo di bambino gli traspirerà perfino dalle vestimenta perché il fango non lo ha macchiato e la malizia non lo ha tentato. Più un uomo brama sentirsi di quelli che non si lasciano trascinare e più le tenebre lo accecano. Gli scienziati dicono che queste anime di bambini sono più facilmente suggestionabili: si disingannino, sulla suggestione la scienza medica non ha detta ancora la sua parola definitiva e non sa dove codesti studi meneranno le future generazioni. Tra la suggestione e l’invocazione della luce ci corre un abisso: ma per invocare il Cristo, il Budda, il sole dell’anima, bisogna desiderare e chiedere con l’animo della prima fanciullezza, ancora olezzante della semplicità spirituale dell’altro mondo. Un fenomeno solo dovete chiedere ed aspettarvi dalla nostra dottrina, la reintegrazione del vostro IO INTELLIGENTE, che lo spirito vostro si rischiari o trovi la Luce e, nella Luce, il Maestro. Il discepolo di Magia deve considerarsi sulla terra come un atomo della Unità-Universo e uno insieme a questa unità: Morgante e Margutte, l’infinitesimo piccolo, l’infinito che nessuno abbraccia. Chi opera, partendo da questo concetto unitario, deve ricordarsi che il suo movimento deve avere la sua azione su tutto il restante di questo corpo senza limite (Universo) – quindi egli può attirare e respingere, aspirare e respirare, trattenere e scagliare il quid creatore che anima i mondi come il pollice della mano può toccare tutte le altre dita. Chi può rendersi atto a tanto è il possessore di tutte le chiavi dei miracoli fisici e intellettuali. Come mettersi sul retto sentiero per ottenere le chiavi desiderate? La magia vi dà i riti per illuminarvi. Coi riti da me dati io vi dico: eseguite, tentate e sperate.
Quando avrete fatto tutto esattamente, scrupolosamente, tacitamente e non sarete riusciti ad aver completa la luce e penetrare oltre la corrente delle anime nella zona dei puri, non dite: ho fatto e praticato invano – perché se avrete fatto fedelmente ed in tempo utile, la mano amica che avete invocato comincerà latente, senza che voi ve ne diate conto a dissipare le vostre tenebre e invisibile, insensibile, il lavorio di reintegrazione nella LUCE BEATRICE non sarà interrotto fino al giorno del trionfo completo dell’intelletto di Verità in voi. Un anno solare, da marzo a marzo, segna un giro completo nelle apparenze cicliche della natura. Tutto ritorna e tutto finisce; la legge fatale dell’eternità nella ellittica solare è una dipintura dovuta all’artefice dell’universo. A Novembre (Sagittario) e in Ariete (Marzo-Aprile) ricominciate: se io sarò in terra o fuori la terra quando voi sarete pronti mi troverete sempre e parleremo il linguaggio delle idee e della verità incomunicabili con la parola umana.
Si badi che il quinto segno dei cinque dell’operazione che comincia il 21 Marzo, è il segno di un animale dello zodiaco e una croce; l’animale potrebbe non trovarsi nel cielo e la croce essere il quarto colore dei tarocchi e può darsi che, dove il fuoco bruci l’incenso e le mortelle, l’olocausto della materia viva possa essere indovinato e compiuto e un grande secreto rivelato. Ave, o discepolo, io ti saluto, ricordati il clama ne cesses di Isaia. Il tempo è propizio.