IL SEGRETO DEL CONTE ALCHIMISTA

Seconda parte

La figura di questo sapiente, quasi inconsistente e impalpabile, accorpa attorno a sé ogni tipo di peculiarità. Si racconta che egli fosse un fisico e un chimico dalle straordinarie qualità e capacità. Sembra conoscesse il segreto di saldare assieme i diamanti senza che si potesse scorgere alcuna traccia del lavoro eseguito. Era in grado di epurare le pietre preziose, riuscendo in tal modo ad accrescere il valore delle gemme più imperfette e di quelle comuni. Abile musicista, conoscitore di diverse lingue, pittore (come già detto) e produttore di portentosi cosmetici. Uomo eclettico viene citato nelle memorie di personaggi celebri quali Giacomo Casanova e  Voltaire. Mozart (massone e iniziato ai Misteri), Cagliostro e Madame de Pampadour invece lo conobbero personalmente.

La leggenda - o forse una verità non ben compresa - vuole che egli avesse facoltà di sparire improvvisamente e di riapparire simultaneamente in più luoghi. Per tale ragione si è supposto che non si trattava di un unico individuo, ma di un gruppo di persone che avevano il medesimo aspetto e la stessa identità, ed erano introdotte nelle corti europee. Questa versione è un po’ romanzata e sembra una forzatura, ma fa risaltare la popolarità di Germain. Si racconta anche che avesse scoperto il segreto dell’Elisir di lunga vita e fosse riuscito a fabbricare la famosa Pietra Filosofale. Si vociferava all’epoca che il Conte dei misteri fosse un iniziato noto con il nome di Altotas… Levi ci dice che non era molto alto, era bruno e riccamente vestito. Secondo altre versioni, viceversa, era di media statura, aveva la fronte spaziosa e gli occhi penetranti. Ancora Levi dichiara che Germain poteva cambiare aspetto a suo piacimento assumendo di volta in volta la fisionomia di un vecchio, di un giovane e altre maschere ancora. La cosa potrebbe essere posta in relazione con le mutazioni sciamaniche operate per mezzo del Mediatore Plastico (Corpo Lunare) dagli autentici sciamani, come riportato anche da Castaneda nei suoi libri. Non a caso, in base ad alcune opinioni Saint Germain conosceva e praticava lo sciamanesimo. Realtà e mistero si fondono, dando vita ad una ridda di ipotesi che difficilmente possono essere dipanate. Tuttavia, le valenze sapienziali che riguardano Il Conte alchimista delineano un quadro interessante circa le cognizioni basilari che egli possedeva, le conoscenze e la preparazione in campo alchimico ed ermetico. Non si trattava di un volgare soffiatore di vetro,ma di un valente iniziato e sperimentatore, su questo non possono sussistere dubbi. Come rilevato precedentemente, le accuse di frode lo accomunano alle alterne vicende connesse con la vita di Cagliostro; ma a differenza di Giuseppe Balsamo che fu rinchiuso nella famigerata Rocca di San Leo per il resto della vita, Germain ebbe risparmiata un sorte tanto assurda e triste.  Uno strano caso quest’ultimo, visto che Cagliostro veniva considerato un innocuo imbroglione. In effetti non si comprende il motivo per cui venne imprigionato a vita. Evidentemente non era un ciarlatano e risultava un personaggio assai scomodo per il potere ecclesiastico che aveva riservato la stessa fine al Borri (l’alchimista amico del marchese di Palombara), confinandolo nelle segrete di Castel Sant’Angelo. Anche la morte di San Germano è densa di ombre e misteri, e in alcune opere a lui dedicate si sostiene che perì nel 1784 (altri sostengono nel 1795) a Eckernforde (ducato di Holstein) nel castello del Principe Carlo di Assia-Cassel, un rosicruciano. Si narra in merito che dopo un viaggio, a una settimana di distanza dalla scomparsa dell’alchimista, il Principe fece ritorno al castello e decise di fare aprire la tomba per decretare un ultimo saluto al suo illustre ospite. La salma di Saint Germain non fu rinvenuta. In ogni caso fu visto vivo e vegeto l’anno seguente, notevolmente ringiovanito, ad un convivio massonico tenutosi a Wilhelmsbad. Ma non è tutto. Nei diari di Maria Antonietta si legge che nel periodo in cui la Rivoluzione Francese era alle porte, le tornarono in mente le parole profetiche proferite dall’alchimista connesse con eventi che la riguardavano da vicino. Tali rivelazioni concernevano le sciagure future che l’avrebbero colpita. Nei suoi scritti la Regina si rammaricava di non avergli creduto e di non aver approfondito la questione. La fama del sapiente crebbe a dismisura, tant’è che Napoleone III fece svolgere delle indagini ufficiali sul suo conto. La sua enorme bravura in ambito chimico lo portò ad elaborare procedimenti industriali per la tintura delle sete, del cuoio e per la preparazioni di oli ed essenze. Il mito, la leggenda e tutto quanto orbitava attorno al grande mago condensano una infinità di possibilità e di interrogativi che ancora oggi attendono risposte esaurienti. Forse non è così determinante capire, basterebbe avere coscienza del fatto che la sua opera ancora oggi è attuale e interagente con la sapienza occulta, celata e custodita gelosamente in ambiti segretissimi. Il volgo pensa erroneamente che le antiche dottrine siano scomparse, solo perché apparentemente non vi è traccia della loro presenza. In realtà esse sono operative ma occultate. La Via che conduce all’immortalità è irta di ostacoli e di trappole, sta all’iniziato cercare il passaggio che porta verso le regioni arcane dove risplende la fiamma sapienziale. Questi viaggiatori del tempo cosmico, nomi che rifulgono di luce, ci hanno lasciato in eredità preziose perle di ermetica conoscenza. Saint Germain non sfugge a questa regola e sembra sorridere dalle propaggini dei secoli, perché la sua opera continua a dispensare insegnamenti a coloro che guardano oltre le apparenze dell’umana natura. L’aspetto più puro dell’alchimia, della trasmutazione che ne consegue e di più trasmutazioni, trova il suo centro e cuore in quelle dinamiche organicheche sottendono alla trasformazione della materia pesante che compone ogni singolo elemento sottile deputato al cambiamento. Oltre le facili considerazioni che serpeggiano tra le menti profane si erge maestoso il gran portale dei Misteri, la soglia del Solve et Coagula. Qui l’eterno Sole Invictus della Tradizione sparge i semi fecondi che dal parto occulto porteranno alla luce l’autentica essenza, l’altro che deve crescere in noi dopo lunga gestazione. Il Maestro dormiente lentamente si ridesta dal letargo, schiude la sua corrente permeando l’involucro occultato, e sprigiona l’Oro secretato che determina la grande mutazione interiore. Al di là della materia, le correnti vibrazionali si muovono e conferiscono il magico ascenso che tutto trasforma rinnovandosi, e rinnovando ogni più piccola parcella dell’animo e di quel Lunare che deve concretarsi e animarsi consolidandosi, allo scopo di trascendere l’umana ragione e la vile materia, così come Saint Germain  fece, riuscendo a compiere la mirabile e irraggiungibile Grande Opera.

 

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