Kremmerz, in un punto dei suoi scritti parla col suo solito linguaggio canzonatorio della Christian Science[1], catena terapeutica nord-americana, sostenendo che i suoi adepti gettano via le medicine dalla finestra,  con risultati spesso disastrosi.

Egli voleva forse, malamente, dire che le medicine vanno integrate nella più ampia visione della Medicina Ermetica. Forse le affermazioni di Kremmerz valevano per i primissimi tempi della iniziativa, ma dopo alcune esperienze tali eccessi vennero abbandonati e la Christian Science divenne vera fraternità nei diversi casi della vita e utile non solo alle cure del corpo; e men che meno hanno preteso gli aderenti dell’associazione di dare di dare l’ostracismo ai medici, con cui anzi collaborano spesso.



[1] Movimento religioso cristiano diffuso in tutto il mondo, fondato nel 1879 negli Stati Uniti d'America da Mary Baker Eddy (1821-1910), che pone alla base della propria missione il ritorno al cristianesimo primitivo e al suo elemento perduto di guarigione. Bisogna dire però che Kremmerz, più che alla Christian Science, si ispirò maggiormente alla catena terapeutica magnetica dell’Ordine Eudiaco di H. Durville (fondato nel 1892), già ampiamente collaudata in Francia, dalla quale elaborò teorie, tecniche e riti [ndc]. 


 

Eppure se Kremmerz avesse meglio studiato i metodi e l’espansione della Christian Science avrebbe trovato delle sorprendenti analogie con la propria iniziativa, con in più una pratica e formidabile organizzazione che dispone di un giornale quotidiano ed influisce anche nella politica.

Il fondamento filosofico della Christian Science sta nell’affermazione elementare: se tutto proviene da Dio, è a lui che dobbiamo rivolgerci per evocare la stessa forza creatrice a beneficio degli uomini.

Nessuna follia ideologica di miracoli dunque, ma azione entro l’ambito di leggi naturali e divine.

Kremmerz aveva istituito dei presidi o capicatena per settori a cui dovevano essere rivolte le domande di interventi. Afferma poi di non avere mai pensato di fondare una religione come la Christian Science: ma la sua tesi laicista cade se si considera che de facto egli pose tutte le premesse per una fede in cui si impongono invocazioni alle deità, credenza nei genii o eoni, fede nella reincarnazione, preghiere e riti.

Che si vuole di più da un punto di vista esteriore? Quel misticismo che Kremmerz gettò dalla porta della sua fratellanza come pece negli occhi dell’ermetista, per paradosso gli rientrò dalla finestra di una Myriam ridotta a setta religiosa, giocoforza fondata su un atto di fede istillato nei discepoli fin dal principio.

Che poi la sua sia stata una filosofia e una scuola (più tentata che realizzata) iniziatica, ciò non scalfisce di un millimetro il nucleo esteriore dell’organizzazione.

Egli di ciò era ben cosciente ed anche in questo si dimostrava contraddittorio come in molti altri punti (e non di poco conto) della sua dottrina. Le sue smentite, ben note a chi scrive, non hanno molto peso. Meglio assai se avesse fondato una setta religiosa, che sarebbe sopravvissuta alla sua esistenza!

Sta di fatto che Myriam e Christian Science convergono su un punto comune e che cioè non v’è dualismo Materia-Spirito: da una parte una materia tribolata e dall’altra uno Spirito da cui essa attende un miracolo in violazione delle sue leggi: bensì un unicum, con gradazioni di azione-reazione reciproche tra materia e spirito. Lo spirito si materializza e la materia si spiritualizza: ma non in quanto entità separate, bensì quali funzioni di un unicum cosmico.

Dove il divario fra Christian Science e Myriam si palesa è nella volontarietà dell’evento guaritivo; volontarietà che è minore per la forma religiosa della Christian Science e maggiore o massima per le catene magiche, allorché di vere catene magiche si tratti.

Veramente anche nella catena della Christian Science evvi una certa volontarietà, poiché la geniale figura del pratictioner indirizza la sua volontà a convogliare l’afflusso di energie di catena.

Nelle altre comuni catene religiose la volontà o desiderio guaritivo è indirettamente spostata sull’immagine della Madonna o del santo invocati. Ciò devia la volontà diretta al malato che è invitato a pregare per proprio conto.

Non  vi è sacerdote che compia gesti o riti che indichino la proiezione di volontà sul malato.

Fanno eccezione gli esorcismi, residuo pagano demonologico prima adattato e ancor oggi tollerato dalla Chiesa Cattolica, ma qui manca la partecipazione di catena, tranne in qualche rito per gli ossessi.

Kremmerz invece incitò alla proiezione diretta sul malato, con speciali riti detti di “messa in catena” del malato, di cui si richiedeva l’intervento: e qui emergeva l’elemento della volontarietà.

I malati, nella concezione kremmerziana, dovrebbero vibrare all’unisono con la catena terapeutica, in vibrazione attiva e cosciente.

L’atteggiamento pietista e lamentevole del malato, riduce le possibilità di intervento di catena, poiché fa emergere, alimentata da codeste suppliche e lamentazioni, la sua propria parte infera, che va ad offuscare il contatto con l’occulto deviando, in parte o interamente, l’azione terapica.

Dal punto di vista ermetico le preci ermetiche sono grezze energie prive di condensato rituale e gli effetti ne sono limitati quantitativamente e qualitativamente.

In sostanza, fra una catena psichica tipo Christian Science o di medicina ermetica e una catena religiosa, la differenza sta nel fatto che quest’ultima è grezza e non specificatamente indirizzata verso una cura, mentre le prime, in grado maggiore o minore, sono catene raffinate con specifico orientamento terapico, e nella Myriam, con una selezione del valore animico dei partecipanti fatta in allora dal suo fondatore.

Non solo, ma tutto il cerimoniale valeva oltre che per sprigionare energia raffinata, comeché proveniente dalla parte più nobile dell’animo di ciascun partecipante, anche per raffinare con l’iniziazione implicita od esplicita del singolo la di lui capacità energetica, che non si esauriva anch’essa nella sola finalità terapica.

Peraltro Kremmerz tentò di modificare la stessa struttura della sua iniziativa da casta di elementi in valenza di massa, ma la sua circolare in cui dava istruzioni ai discepoli venne deliberatamente sabotata da quei tali papetti responsabili di misfatti e deviazioni, di cui già ho accennato in altra parte.

Un’armonica gradazione di energie di oranti, cioè vibranti, ed il potenziamento di medicine, fu la base del pensiero di Kremmerz, e per cui si spiegano le di lui critiche originarie alle prime esagerazioni degli adepti della Christian Science.

La recitazione dei salmi davidici che Kremmerz classificò per virtù terapiche (ma ebbe il torto di tenere riservata una nozione che andava divulgata, e cioè che i salmi non svolgevano il solo effetto terapico, ma andavano assai oltre, per legge sottile di cui chi opera deve essere sempre edotto e cosciente, ciò che con altre essenziali nozioni mancò a molti suoi discepoli che non ne compresero regole e intrinseche potestà trasmutative. E se ne vedono le fatali conseguenze! Kremmerz stesso in più occasioni mi fece partecipe dei suoi dubbi sulla necessità di mettere per iscritto esse regole o chiavi, le sempre occultate clavicole salomoniche di cui anche il Levi dà solo una traccia. [nota autografa apposta a margine del dattiloscritto – ndr]) rappresenta appunto un filo elettrico che attinge forza terapica da un serbatoio accumulato in evi antichissimi da generazioni di operatori magici e lì a disposizione di quegli illuminati che vogliono e possono servirsene.

La Myriam avrebbe potuto sopravvivere come associazione pitagorica, come venne tentato a Roma, senza le gerarchie tipo massonico che essendo esoteriche non potevano ridursi exotericamente senza un iniziato di elevato rango e come tale riconoscibile non da elezioni, tipo capitolo di ordini religiosi, ma da una investitura illuminata.

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