Contemporaneamente alla discussione “La Terapeutica di Kremmerz funziona ancora?”, si è svolta sul sito, tramite contatti e risposte privati, una serie di altri dibattiti paralleli, tra i quali in particolare spicca per interesse quello incentrato sulla cosiddetta “Magia Avatarica”. Per contribuire ad un ampliamento dell’argomento e soddisfare le numerose richieste in questo senso, abbiamo affidato al nostro collaboratore “Orpheus” il compito di reperire e riunire testi interessanti e significativi sul tema, proponendoli in questa pagina del sito. Potranno naturalmente essere aggiunti interventi e libere opinioni di chiunque desideri esplicitare il proprio pensiero in proposito e partecipare pubblicamente alla discussione, con il proprio nome o uno pseudonimo, nel totale rispetto della privacy.
Dalla discussione “Il pensiero di Kremmerz” – forum del sito Saturnia-Tellus (2008):
(…) - A.: L. ha scritto: “Per esempio, c'è qualcuno che può esprimere una sua riflessione sulla famigerata “ Magia Avatarica “ ? Saluti”
Bell’argomento! Il Kremmerz ne accenna in due scritti, senza tuttavia risolvere il mistero.
Nel “Settimo dialogo”, con quell’aria sornione e disincantata che accompagna tutta la stesura di quest’opera, così scriveva:
“Egli sorrideva, sorrideva, la faccia illuminata da una calma intelligenza, e istigato da me, rispondeva : Peccato originale il mio, perché vidi la luce molti secoli fa, quando i tempi non erano questi ma la verità era la stessa. D'allora non sono morto mai definitivamente, e posso dire, come Ermete, che io sono come fui e sarò, non nascendo da un utero di donna, ma cangiando di corpo, rinascendo per mutare il corpo, nascondendo gelosamente la mia persona antica, la mia identità, e, pur conservandomi lo stesso, cangiando approssimativamente la figura esterna e non dicendo mai al profano quello che fui, che cosa pensai, ciò che penso, che cosa feci, se sono compreso tra i nomi della storia della umanità, se mi vollero, ricoperto di pece bruciar vivo, se mi gridarono osanna. Vedete che la mia esperienza è più lunga della vostra, non perché voi siate anima nuova, tutti voi siete persone di vecchia conoscenza mia, ma ad ogni rinascita siete discesi prima nell'inferno oscurissimo di un utero materno e poi rivenuti alla luce traverso l'oblioso Lete, senza memoria del vostro passato, senso la coscienza di quel che foste, risultando istintivamente tendenti a una fattività antica che si perpetua in voi per sola simpatia o per attitudine a vita già vissuta….
Poi son restato interrogando me stesso: e se Tommaso d'Aquino, e se Pico della Mirandola, e se il Borri, il Filalete, il Rupescissa, il Trevisano, l'autore della Turba philosophorum furono alchimisti, non dovettero aver rinvenuto un secreto impensato, un Grande Arcano che permette all'uomo di eternarsi per Avatar, come dicono gli Indiani, cioè cambiando organismo fisico solamente, con l'entrare nel corpo più giovane di un adolescente ? E se, al contrario, queste fossero tutte frottole di cervelli romantici che vivono di una fede tanto profonda da credere realtà viva un sogno straordinariamente incredibile?”
Ne “La Morte”, invece:
“Tu, o Morte, sei la soluzione dell'enigma spirituale nell'uomo vivente e nella profonda custodia della sua anima ignorata.
Sei il simbolo della grande alchimia, sei il triplo Mercurio e il Mercurio morto, sei l'Azot, SINE VITA, sei l'ala profondamente scura del corvo, sei il sonno preparante il risveglio, il dolore tremendo che prepara la nascita del più luminoso figliuolo, dopo l'avatar, la metempsicosi dell'antica e lorda anima nella VITA NOVA.”
Sull’argomento “scabroso”, dal quel poco che ho letto, si è scatenata la fantasia di molti Autori, con interpretazioni più o meno originali e altrettanto fantastiche.
Non volendo entrare in merito alle varie concezioni che ognuno può liberamente formarsi, io molto semplicemente mi chiedo: Se nell’Uomo diamo per certo lo sviluppo di “un’anima”, soggetta alla legge di rincarnazione; se questo “Seme”, che l’Uomo si forma in vita per perpetuarsi, è soggetto anch’esso alla scala evolutiva dell’intelligenza, potendo arrivare al punto di avere piena coscienza di sé dopo la morte, mantenendo integri i suoi poteri e le sue facoltà, cosa gli impedisce di occupare un embrione appena formato staccandone la precedente anima che l’inviluppava?
P.S. Volutamente non faccio riferimento al (Pseudo) “Corpus” perché ciò richiamerebbe le numerose e risapute diatribe circa l’autenticità e l’attendibilità dell’eventuale fonte usata.
Saluti
- L.: Grazie A., per le citazioni che non ricordavo. Va bene, lasciamo da parte il “ Corpus “ ed anche quello che oramai tutti conoscono come “ Porcus “, ma anche se si tratta di embrione,sempre anima è! A questo punto come la mettiamo da un punto di vista etico?
- A.: Bisogna vedere a quale tipo di etica ti riferisci. Se parli di quella cristiana - cattolica - giudaica - laica etc. male, molto male. Ma quel tipo di eticità, (o maralismo all'aceto) non dovrebbe riguardare un kremmerziano che vede e intende le cose con occhi diversi. O no?
- F.: Scusate,da un ottica gentile (e non 'kremmerziana) è tutto da vedere che un embrione (e non un feto) sia contenuto da un anima (o viceversa se preferite), il problema 'etico' quindi non si porrebbe neanche.
Se poi un 'seme non evoluto' è 'causato' nella sua metempsicosi, dal momento che un Eroe con Continuità di Coscienza è 'causante', non dovrebbe neanche compiere una violenza e 'farsi posto'.
Mi sembra che le ipotesi (sottolineo) su questo processo addirittura dipingano l'Iniziato che individui con il suo vecchio 'miste umano' la coppia umana con le caratteristiche migliori e che 'pianifichi' il loro connubio per poi migrare nel momento giusto (proteggendo fluidicamente la portatrice da 'innesti indesiderati' e cose di questo tipo. Si sentono cose di questo genere, vi risulta? ... Perdonate l'interferenza 'profana'... Valete, F.
- L.: A. ha scritto: “Bisogna vedere a quale tipo di etica ti riferisci. Se parli di quella cristiana - cattolica - giudaica - laica etc. male, molto male. Ma quel tipo di eticità, (o moralismo all'aceto) non dovrebbe riguardare un kremmerziano che vede e intende le cose con occhi diversi. O no?”
Scusami A. ma dissento nel modo più netto e categorico, io considero il valore, a mio modo di vedere, assoluto di certi principi etici, quale ad esempio il completo rispetto della libertà individuale, ed ancor di più di un’anima inerte ed indifesa. Se di anima si tratta, non faccio poi distinzione fra embrione e feto e credo che nessuna ragione o pretesto esoterico, od iniziatico che dir si voglia, di qualunque genere esso sia, possa giustificare l’” esproprio “,dell’anima di chicchessia. Io voglio credere che l’ipotesi che prendiamo in considerazione, anche se come qualcuno ha già detto, fa parte del “ fanta-esoterismo “, non sia da attribuirsi a Kremmerz, che per altro nemmeno l’hai mai spiegata nei particolari, altrimenti, da kremmerziano qual mi sento, dovrei dire che è l’unico punto del suo insegnamento che non accetto, e che anzi trovo agghiacciante solo nel teorizzarlo.
Molto più plausibile e niente affatto “ profana “, perché parte del pensiero iniziatico tradizionale, l’ipotesi proposta da F.: “Mi sembra che le ipotesi (sottolineo) su questo processo addirittura dipingano l'Iniziato che individui con il suo vecchio 'miste umano' la coppia umana con le caratteristiche migliori e che 'pianifichi' il loro connubio per poi migrare nel momento giusto (proteggendo fluidicamente la portatrice da 'innesti indesiderati' e cose di questo tipo. Si sentono cose di questo genere, vi risulta?”
- I.: Non si è pensato al fatto che, nella procreazione, oltre all'incarnazione di anime già esistenti, vengano generati nuovi esseri senza alcuna identità storica.
Inoltre, anche per i “reincarnati”, se così si può realmente dire, si da per assodato che tutti abbiano un'anima già formata alla nascita, mentre l'ermetismo insegna che l'anima va “costruita”, perchè è nulla più che un piccolo filamento.
D'altro canto se non erro in psicurgia è ammessa la “inglobazione” dell'anima (o meglio del seme restante) del defunto all'interno del corpo animico di un mago, che lo può “conservare” per scopi differenti.
Quello che può essere un reale problema, a mio avviso, in un atto di sostituzione di un anima all'interno di un corpo, è l'effetto di rigetto. Infatti il corpo, la parte materiale, è solo la manifestazione su questo piano della parte animica, e ne è componente integrale.
- A.: L. ha scritto: “...io considero il valore, a mio modo di vedere, assoluto di certi principi etici, quale ad esempio il completo rispetto della libertà individuale, ed ancor di più di un’anima inerte ed indifesa.”
Ti capisco caro L. e mi permetto di rilevare che quanto sollevi è un'annosa questione con la quale anche il Kremmerz, a più riprese, ha dovuto fare i conti e, rispetto alla quale si è sempre posto in modo di tale da sconvolgere il meno possibile l'“assolutezza” di quanto era considerato eticamente e moralmente corretto. Ciò, forse, ha contribuito tanto (se non tantissimo) a formare quell'atteggiamento reticente più volte biasimato dai suoi diretti discepoli, intorno a certi scabrosi argomenti. A tal proposito illuminanti le pagine scritte in “Angeli e Demoni dell'Amore” ed in particolare un inciso a me molto caro: “Se volevi salmodiare con gli angeli perché sei venuto nel mio impero di fango?”.
Nel rispetto reciproco resto allineato a quelle che ritengo le mie corrette vedute, per questo non ritornerò sull'argomento.
Saluti
- L.: “Prima di intraprendere a praticare lo studio di questa Scienza che avvicina o allontana l’uomo dalla Volontà-Intelligente pensaci 67 volte, perché come il Bene, le tue azioni che producono il Male sono incancellabili ed indistruttibili, fino a quando tu non avrai pagato il tuo misfatto.
Per applicare il Bene ed impedire il Male, bisogna sapere l’uno e l’altro, sicché dice il filosofo che ogni rosa è circondata di spine e ogni Bene da Male, così tu ti opporrai con la conoscenza di questa Arte sempre al Male per impedire che il Bene venga sopraffatto.
Si intende per Bene tutto ciò che avvia il nostro simile a noi stessi secondo le finalità delle cause prime della Mente Divina. Bene è l’altruismo, Bene è l’amore del proprio simile e di tutte le creature perfettibili. Bene è Dio, l’Universo, l’Umanità.
Tutto ciò che è separazione è Male. Male è l'egoismo che separa il fratello dal fratello, che impone la volontà del perverso al Buono, che distrugge le buone opere e le buone azioni.
L'uomo di bene deve avere sempre il cuore spoglio dalle basse e vili passioni umane – essere mondo dall'odio – avere l'occhio senza invidia – la bocca senza malvagità – la mente senza menzogna.
Se questo tu pratichi Dio è con te, l'Albero della Verità ti porge i suoi rami e tu mangerai i suoi frutti e perfezionerai te stesso: se così non sei preparato ogni frutto dell'Albero della Scienza sarà velenoso e amaro e tu gitterai tante lagrime per quanto è maggiore il tuo ardimento e se insisti avrai firmato la tua sentenza di eterna condanna nell'eterna dissoluzione di spirito e di carne.”
Mi pare di capire che l’ultimo argomento ha un pochetto raggelato il dibattito. Che ti devo dire A.? Prendo atto di quello che scrivi ed anzi ti dirò di più, che apprezzo e moltoil tuo modo cortese di esporlo, pure se non lo condivido nè capisco, ma questo è pure probabile che sia un problema mio. Voglio rimanere dell’idea che il vero Kremmerz sia quello sintetizzato dalla citazione, ovverossia un maestro che si sforza di fare capire che, quanto all’etica, “ il Mago deve contenere il Santo “e che forse si è illuso di finalizzare la sua opera al bene ed all’altruismo, di innalzare la coscienza e lo spirito di ogni uomo di buona volontà verso i valori assoluti, unendo alla dottrina ed alla pratica l’inscindibile e sublime principio di Amore, concretato nell’opera di Catena Terapeutica della Fratellanza di Miriam ripristinata a modello dei Rosacroce, a vantaggio dei meno fortunati che soffrono nell’infermità e nel dolore. Voglio continuare a credere che l’Iniziato alla vera Magia, quella vituperata Magia che racchiude significati altissimi e che Kremmerz in primis non volle sostituire con parole diverse, rivolga il suo intelletto e le sue forze più pure verso obbiettivi superiori, compiendo un’opera di ascesa ed evoluzione verticale verso i Piani Divini, e NON orizzontale e luciferina. Rifiuto la possibilità che un vero Iniziato, raggiunto l’apice di un processo titanico ed impervio, che lo porta ad uno stato di coscienza integrale, comprensivo della “ Legge di Amore che regola il Mondo delle Cause “, debba sostituirsi con violenza diabolica all’anima di un qualunque disgraziato, uccidendola. La sola idea mi fa rivoltare le budella e mi spinge a chiedere se tutta una catena di vite passate a perseguire una Grande Opera Alchemica di trasformazione dal metallo vile all’ ORO, dalla materia volgare ed involuta alla Perfezione, può tradursi in un omicida. Ma stiamo a scherzare? E per quale scopo in fin dei conti? Per prolungare ad libitum una squallida vita materiale, passando come un vampiro da un corpo ad un altro, sopprimendone l’anima e sublimare in questa maniera il trionfo dell’egoismo più infimo? Potrei capirlo in uno stregone di bassa lega, od in qualche papassone o papassona che hanno tradito il pensiero del Maestro, ma non in un vero Iniziato. Ammesso e non concesso, sia però chiaro, che tutto questo risponda in qualche modo ad una possibile e remota verità, perchè mi pare di intravederci tutti i connotati di una contorta logica gesuitica.
E comunque, per il mio modesto modo di vedere le cose, tanto meglio “ salmodiare con gli angeli “, se “ l’impero di fango “ dovesse veramente poggiarsi su basi insanguinate come questa. Saluti.
- A.: L.: ha scritto: “Rifiuto la possibilità che un vero Iniziato, raggiunto l’apice di un processo titanico ed impervio, che lo porta ad uno stato di coscienza integrale, comprensivo della “ Legge di Amore che regola il Mondo delle Cause “, debba sostituirsi con violenza diabolica all’anima di un qualunque disgraziato, uccidendola.”
Magari sarà una provocazione, ma di fronte a tali pesanti affermazioni penso che sia doveroso intervenire. Non certo perché il mio intervento possa avere una qualche autorevolezza in merito. Più semplicemente perché dopo aver partecipato alla discussione, il mio silenzio potrebbe in qualche modo avallare considerazioni che, non essendo state formulate in maniera dubitativa e delle quali il nostro buon L. non ne ha rivendicate la personale paternità, potrebbero essere passate in qualche modo per insegnamenti del Kremmerz. Non scrivo pensando che si possa buttare discreto sul Maestro. Il discredito, così come altre infide insinuazioni, ricade sempre prima o poi su chi lo pratica. E’ una legge conosciuta e spiegata (guarda un po’!) ancora una volta dal Kremmerz quando invita a praticare l’Asha dei Parsi: buone parole buoni pensieri e buone opere. Si sa, il sole splende anche di notte per chi sta dall’altra parte dell’emisfero e, anche per chi ha la forza di immaginarlo e la pazienza di attendere il nuovo giorno.
Quante cose da dire ci sarebbero se il luogo di discussione non fosse un forum, che per altro per sua costituzione, credo, “tolleri” questa discussione. Quante precisazioni ci sarebbero da fare (una per tutte: Santo, secondo il Kremmerz è il “Sanctus=separato”, non certo il fraticello miracolato o miracolante). Così come attraverso l’avatar non si raggiunge nessuna evoluzione. Se mai è l’inverso: solo un perfetto evoluto potrebbe (se mai) “eternarsi” tramite la pratica di esso. Ciò presupporrebbe primo, che un essere abbia raggiunto il grado di poter estrarre un secondo se stesso e la possibilità di disporne a suo piacimento; secondo che abbia conosciuto la morte in vita e sia in grado di comandarla; terzo che sia in grado di muoversi a proprio piacimento in quell’oceano infinito di luce astrale in cui si trovano le anime; quarto e quinto etc… L’argomento non è gelante, è sterminato. Purtroppo la sua disanima presuppone l’accordo su termini troppo spesso dati per scontati o sui quali c’è un disaccordo totale: cos’è l’anima; lo spirito; la morte; l’aldilà etc? Concetti sui quali oggi non si perde più tempo e studio perché ritenuti già assimilati e conosciuti, mentre invece …
Non voglio ora aprire una discussione non sollecitata e forse non gradita, gradirei però continuare a gustare quell’onestà intellettuale che mi ha spinto a scrivere e partecipare a questa discussione.
Onestà che impone di specificare quando si scrive un'opinione personale o la libera interpretazione di un concetto scritto da altri, e quando invece si riporta l’opera o il pensiero altrui.
Perciò io chiedo in quale opera il Kremmerz abbia mai scritto che la pratica dell’avatar uccide un’anima, ed in quale punto si parla di iniziato sinonimo di omicida o peggio ancora che “possa evolversi orizzontalmente in senso luciferino”. (Per l’altro Lucifero=apportatore di Luce).
Vedi caro L., non esiste un vero Kremmerz o un falso Kremmerz. Semmai scritti autentici e scritti apocrifi. Così come non esiste un concetto espresso dal Kremmerz che si può usare come una copertina a natale per poi levarsela a pasqua. Semmai esistono concetti e principi esposti dal Maesto che possono o non essere compresi ad una prima lettura. Come Egli stesso scrisse, puoi mettere in discussione e “vituperare ciò che non conosci”, ma non dubitare che Egli che non abbia usato parole di Verità. Pensare che, intorno ad un concetto astruso, sia il discente a non capire e non il maestro a sbagliarsi, è operazione che potrà semmai giovare a chi la compie, giammai potrà togliere autorità o peggio onorabilità al maestro, men che meno alla verità insita nel concetto. Mi sembrava chiaro che Egli non scopra e non inventi nulla, né tantomeno lo si possa assimilare ad una sorta di Demiurgo, creatore di mondi fantastici. Non può essere sua colpa se il Lupo per sfamarsi deve uccidere la Pecora e buona pace per la nostra sensibilità. Forse ci sentiremmo più appagati se proteggendo la Pecora si lasciasse morire di fame il Lupo? Il mondo segue le sue regole che ci piaccia o no, ed è innaturale pensarla in altro modo. Era questo in “certo senso” il significato della frase citata nel post precedente a proposito del salmodiare! E mi spiace essere stato frainteso in proposito. Ma un conto è dire che Kremmerz fotografa la “Natura Naturata e Naturante”, un conto è affermare che Egli spinga i suoi discepoli al crimine…
Saluti.
- L.: Caro A., il tuo intervento ed i tuoi sforzi tesi a fare chiarezza su certi punti obbiettivamente controversi, sono veramente ammirevoli e palesano un’ottima conoscenza della dottrina del Maestro e non aggiungo dell’altro, altrimenti potrebbero accusarmi di fare “da spalla“ pure a te. Può essere che i miei molti limiti intellettuali e la mia verve caratteriale abbiano prodotto l’impressione che attribuissi a Kremmerz cose che manco mi sogno. Se così fosse, faccio pubblica ammenda, anche se mi pareva di avere sempre premesso che scrivevo “ secondo il mio modo di vedere le cose “ e sempre anteponendo un “ se così fosse “ , o comunque un dubitativo implicito, in relazione a possibili ( possibili! ) interpretazioni, e ribadendo poi che, in fin dei conti, stiamo a parlare di problemi che rasentano il surreale. Tant’è vero che per quel che mi risulta, e in questo può pure avere ragione Toscano, anche nelle alte sfere dell’intellighentia kremmerziana ( come il prof. Fenili, che ci ha scritto sopra uno strano articolo), un po’ di confusione su certi argomenti mi pare ci sia e come. Comunque, in buona sostanza, mi pare di capire che, secondo una certa legge naturale, come dice il proverbio, “ Chi pecora si fa lupo si magna “, che poi fa paro col sapienti motto dei nostri Padri Latini, “ homo homini lupus “, il che, sempre secondo me, anzi per meglio dire, secondo me ed una mezza dozzina di confratelli di una piccola e modesta accademia sperduta nella “ galassia kremmerziana “, non giustifica un bel ciufolo, perchè il lupo affamato si può pure capire, ma l’Iniziato no. Poi se vogliamo fare della filosofia sulla semantica, come vogliamo chiamare l’atto di uno che, in tutta teoria sia chiaro, si appropria del corpo di una persona umana vivente, cacciandone l’anima? Omicidio no? D’accordo,va bene allora occupazione abusiva? Va bè ragazzi, che Hermes è pure il dio dell’ambiguità, ma allora “ se non è zuppa è pan bagnato “ . Per me sono sofismi. Questo detto, senza spirito polemico e nel sacro rispetto di ogni opinione, accolgo l’invito a non proseguire oltre su un argomento che , mi rendo conto, oltre ad averci portato in un vicolo cieco, può tediare ed ancor peggio turbare od irritare gli animi. In quanto al timore che questa discussione possa essere in questa sede “ tollerata “, ci tengo a ringraziare Direzione e Moderatori di questo grande Forum, per aver ospitato senza censure l’unico dibattito libero su Kremmerz presente sul web, che per altro mi pare abbia raggiunto una cifra importante di visitatori, risposte ecc. Però se l’ospite, e lo dico con molta sincerità e senza ombra di provocazione, sia ben chiaro, dovesse fare la parte del pesce, che dopo tre giorni puzza, basta solo accennarlo e, noi almeno, togliamo immantinente il disturbo ed amici come prima. Grazie e saluti
- A.: Non nascondo che ho dovuto faticare un po’ prima di comprendere alcune affermazioni di L.. Dopo aver riletto un po’ di post penso ora di averne capito il tenore e al tal proposito, se ce ne fosse bisogno, vorrei rassicurare lui e ogni eventuale interessato: non cerco consensi ne tantomeno spalle o comparse per esprimere le mie idee. Non difendo gli interessi di nessuna “conventicola”, o simile, kremmerziana, se mai difendo il frutto di ciò che è lo studio e quella “piccola” esperienza data a sua volta da una ancor (ahimè!) più piccola pratica degli insegnamenti del Kremmerz. Pronto sempre a mutare opinione nel caso in cui la bontà delle argomentazioni che mi si oppongono rischiarino le mie ombre e si avvicinano viepiù alla Verità.
Dotato per costituzione di uno spirito libero e franco, non di meno preferisco tacere se per esporre le mie idee dovessi accattivarmi le simpatie di chi non ne condivido le opinioni e ancor di più se dovessi usare arti poco commendevoli.
Resto sempre fedele ad una regola aurea, patrimonio del buon senso comune benché cara al Kremmerz: non si giudica ciò che non si conosce! Se mai si tenta prima la strada della comprensione, i giudizi potranno seguire, avendo consapevolezza che i giudizi resteranno sempre giudizi e i fatti sono fatti e questi sono la “Legge di Dio”. È una delle tante grandezze di Kremmerz parlare di Fatti, invitando il lettore alla ricerca delle leggi che presiedono e regolano il verificarsi del fenomeno. Pertanto, rispetto agli scritti del Kremmerz, penso che sia sempre sbagliato l’approccio e la metodologia. Se il Kremmerz fa accenno alla fisiologia della riproduzione lo si etichetta come Mago dedito alla sessualità, se accenna alla trasmigrazione delle anime diventa un Mago Nero etc… Da qui s’inizia poi tutto quel capolavoro di “filosofia dell’assurdo” che sfocia sempre in una Lectio Magistralis sull’opportunità e convenienza del… NIENTE! Si discute sempre “intorno” alla cosa e mai “della” cosa, dimentichi del motto di Cagliostro fatto suo dal Maestro: Pour savoir ce qu'il est il faudrait ètre lui méme. E questo discorso vale, anzi soprattutto vale, per quella che L. chiama “alte sfere dell’intellighentia kremmerziana”, se con questa locuzione si riferisce a persone quali il giudice (non professore) Fenile, uomo peraltro degnissimo e da me conosciuto personalmente come stimatissimo studioso e praticante di lunga data degli insegnamenti del Kremmerz, ma non certo come iniziato che abbia raggiunto le potestà richieste per poter discettare con “cognizione di causa” e forza dogmatica intorno alla pratica avatarica. Ciò detto (assumendomene personalmente la responsabilità) non vuole essere un gratuito attacco personale a chicchessia, nel tanto meno un futile dileggio. Semplicemente un sereno invito rivolto ad investigare e studiare il puro lascito del Kremmerz sfrondandolo da tutte quelle fantastiche visioni attraverso le quali si tenta di filtrare le parole del Kremmerz, senza tener conto delle, pur autorevoli, personalità che di volta in volta tentano l’impresa.
Un Kremmerz è uno, i discepoli sono altro. Così come la Scienza additata dal Kremmerz è una, l’applicazione e l’intenzionalità intorno ad essa sono altro.
”Ermes è il Mercurio alato dei Fenici e dei Romani; forse dall'« huerma » ebraico lo trassero i Greci, perché tale parola valeva sottigliezza, astuzia, sagacità, e Mercurio ci appare nei miti antichi appunto come astuto e sagace, ambasciatore degl' iddii, e se ne fa venire l'origine dall'ebraico marcor, mercatura, e quindi il trafficante per inganno sottile, il mariuolo. Orazio cantò
Callidum quidquid placuit jocoso
Condere furto.
Corrisponde all'Anubi egizio che si dipingeva con la testa di cane, volgarmente per indicare la Costellazione della Canicola, ieraticamente per indicarne le qualità vigili e sotto un certo aspetto, con un serpente che si aggrovigliava al corpo, dall'orientale esch caleph, vir canis; si disse anche Esculapio inventore della medicina e custode della vita.
Quindi Ermes, Anubi, Mercurio, Esculapio, vollero indicare l'identica proprietà mentale che ci congiunge alla verità dei cieli antropomorfi divini delle religioni simboliche di una volta.
Nel linguaggio greco Ermes è Mercurio e Tempio (2) : la facoltà di interpretare si chiamava ermenìa ed ermeneus l' interprete ; ermeneuo significa insegnare, ermoglifi: l'arte dello statuario, la scultura, cioè l'espressione plastica delle forme mentali. Ermeneutica è l'interpretazione dei libri sacri antichi.
Quindi filosofia ermetica fu la filosofia sottile, capace d'interpretare e far manifestare l' Ermes, quindi scienza per eccellenza, penetrativa della parte più misteriosa del nostro campo mentale, ed ermetista si chiamò l'artista che metteva in pratica e realizzava i predicati dell'ermetica come scienza sottile al punto da crederla divina.
In fondo, Ermes è l'intelletto della forza divinizzante l'uomo.”
Dal Commentarium
- A: L. ha scritto: “La domanda è questa: lasciando da parte l'interpretazione mistica di miti vetusti che oramai hanno fatto il loro tempo,cosa possiamo pensare sia stato, veramente, questo tanto misterioso e certe volte, tanto comodo, Ordine Egizio??”
Per quel che mi riguarda dovresti essere più preciso.
Se ti riferisci all’organizzazione iniziatica alla quale appartenne il Kremmerz allora bisognerebbe parlare di Grande Oriente Egizio, ma perché parlarne quando Egli stesso mantenne il riserbo più assoluto? Non sarebbe far torto alla sua Persona e a tutti gli appartenenti quella gloriosa Compagine? Non è un caso se il Kremmerz cela la loro identità dietro pseudonimi o toponimi (ad es. ciò vale per “l’Anonimo Napolitano” e per Il “romitaggio che è tra gli Appennini degli Abbruzzi e l'estremo limite settentrionale della Provincia di Terra di Lavoro”). Conoscere le singole “umanazioni” non mi pare faccia acquisire meriti.
D’altra parte l’argomento cozza su una doppia tautologia: 1) per poterne parlare bisognerebbe farne parte o averne fatto parte; 2) i partecipanti sono da sempre vincolati al silenzio più assoluto.
Nessuno con un po’ di sale in zucca si sognerebbe di divulgare fatti e notizie, soprattutto avendo coscienza di narrare il vero! L'infamia è in re ipsa, se si conosce e si narra si viene meno ad un preciso sigillo, se non si conosce e se ne parla si confonde solo l’auditorio, col rischio di spargere menzogne. Il fatto che tutti tacciono in proposito conferma quanto esposto.
Discorso diverso invece per quanto attiene al cd. Ordine Egizio, altrimenti detto Grande Ordine Osirideo Egizio, Ordine Osirideo Egizio etc. etc.
Sicuramente in questi ci deve essere tanto di magico se i personaggi che riempiono i contenuti delle vicende descritte si muovono con notevole disinvoltura attraverso le date e i luoghi teatri degli eventi. Ma si sa che per le opere di fantasia una certa indulgenza è dovuta. Dopo tutto penso che distrarsi con simili sciarade, distogliendo la mente da alti e profondi studi, per gli autori sia un passatempo innocente.
- S.: A questo punto bisogna rivedere i principi che lo stesso Kremmerz editò quando si parla di introdurre una persona nelle scienze magiche, i principi son l'ancora del tutto e in questo, lo dico senza problemi, si avvia una identificazione con Guenòn nella citazione pure qui esposta in merito alla natura dell'Ermetismo.
La Via è densa di pericoli i quali vengon però non dalle pratiche ma da sè stesso, più possibilità si scoprono e più aumentano le modalità di deviazione verso una crescita dell'Io a mò di Rana lacustre anzichè di seme della propria Reintegrazione.
Ovviamente si discute del fatto che Kremmerz accennò a questa Magia avatarica, ma perchè lo fece? Forse per far capire che ci son delle possibilità esplorabili ma che non è detto che tutto ciò che è possibile materialmente sia opportuno e giusto.
Altrimenti scambiamo l'energia nucleare pacifica con la Guerra Termonucleare, per usare una parafrasi.
Da “Nuovi dialoghi sull’ermetismo” (2005):
[A titolo di curiosità, aggiungiamo questo singolare intervento sull’argomento “Magia Avatarica”, apparso in rete nel 2005. Occorre premettere, per una migliore comprensione del testo che segue, che l’autore attribuisce la paternità del “Corpus” non a Kremmerz ma a Del Guercio. Non interessandoci tale attribuzione, per non creare confusione precisiamo pertanto che quando scrive “Del Guercio”, deve intendersi in realtà Kremmerz (secondo la comune interpretazione ovviamente) – N.d.C.].
(…) (Sadescan scrive): Non si può terminare l'analisi della pretesa Sophia, senza accennare a quella dottrina o pratica che costituisce forse il maggior oggetto di scandalo dello pseudo-Corpus e cioè quella che, in tale testo, viene detta "Magia Avatarica". Lasciamo parlare Del Guercio (par. 95): " Ma ciò che rappresenta per te la prova indiscussa della vita eterna dell'anima e degli organi corporei come semplici strumenti rappresentativi di essa, è lo magia avatarica, i cui elementi formano l'ultimo passo come ti ho detto dinanzi che ti schiuderà la porta della meraviglia assoluta. Questa Magia Avatarica, i cui elementi formano l'ultimo libro di questa opera di denudamento iniziatico, consiste in una chimica misteriosa per la quale in un corpo vivente ed intelligente si stacca l'anima e si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l'anima, o il far cambiare l'anima di un corpo vivo con quella di un genio, di un eroe o nume.
Il solo annunzio di questa altissima parte della Magia operante è sbalorditiva pel profano eppure questi mutamenti molte volte sono naturali e occasionali. La freniatria non è una scienza ma una pratica medicale empirica e come scienza è bambina poppante, poichè i più grandi casi di tali mutazioni o scambi, avvengono e si manifestano nelle follie, dove ordinariamente tra il contenente (corpo umano) e il nuovo contenuto (anima sostituita) vi è incompatibilità e disquilibrio. Gli antichi sacerdoti innanzi ai pozzi consultavano lo spirito che discorreva in essi, come il più recente venuto dall'Empireo. Gli Avatar o sostituzioni di anime fatte magicamente sono procurati creando una graduale proporzionalità tra l'anima che è immessa e il corpo che è stato privato dell'anima sua. Questa è la prova che stabilisce per noi l'indiscutibilità scientifica che l'anima è la padrona delle sensazioni corporee di cui gli organi non sono che mezzi dall'alto in basso e dal basso in alto." La prima cosa che deve mettere in guardia il lettore è la terminologia adoperata (avatar e magia avatarica) presa di peso dal piuttosto recente movimento teosofico anglo-indiano e nella stessa erronea accezione con cui questo lo adoperava ai suoi inizi. I successivi e più seri studi effettuati sull'induismo hanno dimostrato che per Avatar si intende l'incarnazione, a volte periodica, di una divinità o spiritualità di alto rango. I più importanti Avatar della suddetta tradizione essendo quelli di Vishnu. In questo senso, Avatar era anche, secondo le credenze cristiane, Gesù Cristo, quale incarnazione della seconda persona della Trinità. L'immotivata credenza teosofica che gli Avatar dovessero incarnarsi in un individuo già adolescente venne sonoramente smentita dal caso del Dalai Lama ( Avatar del Bodhisattva Avalokitesvara) e di altri importanti Lama tibetani, che si reincarnano, come è ormai noto, in un nascituro e non in un adolescente. Se codesta pretesa magia avatarica fosse stata effettivamente una pratica tramandata nell'Ordine Egizio, non avrebbe avuto detto Ordine un suo termine "ad hoc", consolidato dall'uso, e più appropriato per indicarla? Il termine usato diventa più comprensibile se si ammette che Del Guercio abbia, invece,semplicemente "scopiazzato" ciò che riferisce. Ma da chi scopiazzò? Ovviamente proprio dai Buddhisti, criticando i quali (come abbiamo già visto) cercò di dissimulare al lettore della "Sophia" che stava, in realtà , servendosi "a piene mani" delle loro dottrine. Esiste infatti nella tradizione tibetana una rarissima e pericolosa pratica detta Trongjug. Di essa dice Evans-Wentz ne "Lo Yoga Tibetano ": "Un seguace del Trongjug è pertanto ritenuto capace di attuare la revulsione del proprio corpo ed assumere il corpo di un altro essere umano, sia con il consenso di quest'ultimo sia contro la sua volontà; nonché di penetrare in, resuscitare, e ,dopodiché, possedere il corpo di una persona appena morta. Impossessarsi del corpo di una persona contro la sua volontà è, naturalmente, un atto di magia nera, perpetrato soltanto da uno yogin che segue il sentiero delletenebre." Non era una occasione veramente unica, per cercare di far credere che l'Ordine Egizio e Kremmerz seguissero un tale sentiero e così liquidarli definitivamente? Tradurre Trongjug nel linguaggio dell'Ordine Egizio non era però così agevole, non essendo mai esistito un termine equivalente (Evans-Wentz afferma che Trongjug "vuol dire Trasferenza e Ispirazione") e perciò ci si accontentò di "magia avatarica".
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[Sempre a titolo di curiosità, citiamo questa parte specifica di un testo piuttosto controverso, spesso comunque utilizzato in termini di riferimento sul tema – N.d.C.]
Da www.fuocosacro.com :
( Pseudo-Kremmerz: Lo sputo della luna - LA MAGIA AVATARICA):
247) Vedi, discepolo, che nella trattazione precedente ti ho spiegato interamente la formazione del tuo Ibi, ed ecco che, arrivato alla fine di questo Magistero, sei fuoco mercuriale coagulato e perfetto ed hai potestà di ascesa e discesa nei mondi ultrasensibili superiori ed inferiori. Questa virtù ierofantica (perché a questo grado tu sei diventato Maestro Alchimico) simboleggiasi nella tiara papale comprendente due chiavi o clavicole che rappresentano potestà di accesso nel mondo celeste o infero. Ricorda, discepolo, anche la biblica scala di Giacobbe, che rappresenta lo stesso mistero di ascesa o discesa configurato sotto forma appunto di una scala nella quale vanno e vengono spiriti di ogni ordine e grado.
Ti ho parlato nella Maria del centro occulto universo dal quale per mistero insondabile i corpi sottili ricevono energia occulta necessaria per il loro reintegramento. Ma vi è di più; esso centro, situato fisicamente nella Stella Polare è il punto focale della croce filosofica, cioè ogni energia causale prende avvio, o meglio, formasi, da questo centro Divino. Questa stella è il tramite tra Dio e l’uomo, è il punto irraggiante l’eterna energia creatrice, che è una forza unica suddividentesi in vari livelli e gradi astrali che danno origine ad una moltitudine di esseri dagli infinitamente bassi aglialtissimi. Tra poco ti svelerò nella Cosmologia del Fuoco l’esatta suddivisione di questi esseri nel loro grado specifico di purezza spirituale, ma non te ne darò completa sigillazione essendo questo un Arcano incomunicabile per parola scritta nella sua interezza; ti insegnerò però come far volare il tuo Ibi per raggiungere i piani che vuoi, sia ascendenti che discendenti (quest’ultimi, naturalmente, per soli fini di studio), e come la Stella Polare sarà la chiave di questo prodigio. Non credere ciò impossibile né considera vana la mia parola, chè come i raggi del Sole senti sul tuo corpo in una bella giornata estiva e serena, analogamente quelli della Sella del Polo esercitano grande influenzasulla costituzione tua occulta in tutti i suoi corpi.
Osserva e comprendi la Scala di Giacobbe citata nell’episodio biblico: la scala è puramente simbolica non terminante cioè nell’astro fisico (che è solo il punto di scaturigine dell’energia prima), ma ascendente e discendente all’infinito. Ma, come ti ho detto, discepolo, non devi pensare all’astro fisico come al punto irraggiante l’energia primaria, bensì esso punto ne è solo il corrispettivo macrocosmico, il centro vero occulto essendo come una frattura nello spazio assoluto, cioè come un varco attraverso il quale un centro motore infinito che per noi è il Dio Tetragrammatico emana la sua energia spandendola in tutto l’Universo. E’appunto a questa Stella Polare che devi fare riferimento, discepolo, quando tu voglia come Ibi mercuriale avere accesso sui piani astrali trasferendo questo tuo corpo occulto dove la tua volontàgli comanda. Come hai visto ti ho svelato già una pratica efficace di contatto con i piani occulti, e qui parlo dello specchio magico i cui risultati nell’ordine delle probabilità di riuscita sono certi e sicuri. Altra cosa, e più pericolosa, è però questa sortita col tuo nuovo corpo ibico nei vari livelliastrali dove la vita evolve in perfezioni altissime o in abissi di caos, e tieni per certo che non sempre i piani più elevati sono i più sicuri a visitarsi, chè tante volte la luce del sole brucia chi non sa nèpuò resistere al suo calore, e questo ti sia di avvertimento quando tenterai per la prima voltaquest’Opera.
Dunque, per tornare alla pratica, ne chiarifico la teoria prima di dispiegartela anche fisicamente: se, come abbiamo visto, da questo centro occulto metafisico situato nella Stella Polare irraggiano le energie dell’Ente primo, e queste energie formano, per conglomeramento specifico spirituale, delle zone o piani su cui la vita sviluppasi conformemente alle leggi e proprietà di quel piano, non possiamo noi fare opera inversa, cioè cercare di innalzarci ai vari livelli utilizzando proprio quelle energie di essa stella? Rifletti, discepolo: per assorbire energie lunari, molte pratiche - in diverse tradizioni - richiedono la fissazione della luna fisica, e altrettanto possasi dire per il sole. E allora, se dal centro occulto universale discendono tutti i piani per il fenomeno che abbiamo visto di irraggiamento, cosa impedisce che per fissazione di esso centro non possiamo acquistare virtù di ascesa o discesa nei livelli astrali? Questo sapevano gli Jerofanti di tutte le epoche e questo sapevano anche i Maghi egizi che nutrivano un’adorazione del tutto speciale verso quel centro della Stella Polare, tanto si è che molti templi e monumenti sacri avevano precise orientazioni verso quella direzione polare.
Ora, per scendere nella pratica dell’Operazione, ecco come devi condurti: fissando direttamente ad occhi aperti e nudi la Stella, in posizione distesa, devi praticare per un’ora la respirazione di Ea. Poi traccia in rosso su pergamena il sigillo del piano sul quale intendi esteriorizzarti e, sotto, quello che fa volare il tuo Ibi mercuriale (senza utilzzare la candela magica). Riprendi poi la fissazione della Stella, sempre in posizione distesa ma senza operare la respirazione eatica, e poni la tua mente in stato passivo verso di essa, cioè immagina che dall’astro splendente si irraggi un fascio di luce azzurra, che rappresenta l’Energia Polare, e che esso fascio il tuo corpo assorba vibrando nel contempo di piacere sottile al contatto con questa energia; immagina altresì che la luce azzurra penetri nelle fibre più nascoste del tuo corpo saturandole della sua impregnazione particolare, cioè devi sentire che questa energia astrale penetra in te e si effonde per tutto il tuo essere fino a riempirlo della sua essenza; il segreto maggiore di questo stato passivo, discepolo, è porsi in atteggiamento di amore verso la Stella, affinchè attraverso questa onda emozionale possa filtrare la sua energia e scendere fino a te.
Di lì a pochi minuti sentirai nascere in te come un’attrazione speciale, cioè come un desiderio di poter raggiungere essa Stella con tutto il tuo essere fisico, ancorchè col tuo pensiero. Ecco, in quel momento prendi la pergamena con i due sigilli e bruciala a fuoco vivo, e nel piano dove avrai fissato la volontà tu sarai. Puoi anche condurre l’ascesa ai piani per mezzo della esteriorizzazione tramite il nodulo mercuriale come ti ho insegnato, ma sceglierai comunque il sistema che più ti aggrada, acciocchè il risultato dei due è uguale nell’ordine degli effetti fisici.
Ora ti svelo la gerarchia spirituale degli esseri in qualsiasi modo formati, dispiegantesi da un punto 0 di partenza, che è il livello vitale del normale uomo comune, e ascendente o discendente cioè per più o meno perfezione spirituale (rispetto alla creatura umana). Questa gerarchia chiamasi Cosmologia del Fuoco, comechè per fuoco intendesi l’energia unica creante, presa nel senso assoluto del termine, cioè come scintilla divina (Fuoco) che evolvesi in un determinato tipo umano, sub-umano o super-umano, secondo che il suo peso specifico animico permette ed è. Questa che io ti do, discepolo, è la prima chiave operativa per dissuggellare queste parti astrali che all’uomo volgare devono restare precluse, e per questo di prima chiave io ti parlo, cioè di un sigillo che niuno possa usare se il suo mercurio non è coagulato in Ibi perfetto, e altrimenti inefficace, onde evitare che un profano possa abusarne in taluno o talaltro modo; perchè la chiave maggiore che ti apre ipso facto il mondo delle meraviglie dello spirito non posso dartela ma ciò non ti affligga, che già quellache ti disvelo produce opera perfetta (se già il tuo Ibi fai volare) e ne più ne meno, come la pratica ti confermerà.
248) Come tu discepolo avrai visto esiste una gerarchia ascendente e discendente di Spiriti dagli altissimi agli infimi e in rapporto al punto 0 o individuo, spiritualità dell’uomo che trovasi dopo la caduta a un livello intermedio. Questa caduta conglomerando in corpo grave i principi individuali dell’uomo divino (o Adamo androgenico) ha prodotto una creatura dotata di principi spirituali diambedue le gerarchie comprese anche le essenze elementari e gli Spiriti materiali alla Terra legati.
Questi spiriti inferiori o superiori discostasi dalla costituzione animica dell’uomo per maggiore o minore grado di purezza, cioè di vicinanza spirituale al mondo delle cause. Comechè questo Adamo primigenio era a contatto diretto con l’Ente primario (Dio), la caduta materializzando in corpo la costituzione sua occulta ne ha fatto un essere non uguale nei vari tipi individui, perché essi specifici hanno più o meno grado di purezza assoluta o, per meglio spiegare, cercano di risalire al mondo delle Cause Prime (Dio) elevando sé stessi nelle continue reincarnazioni (ecco che la via di ascesa alchimica abbrevia e di molto queste reiterazioni incarnative). Invece gli spiriti superiori sono in più o meno grado ancora a contatto con la Prima Causa, conservando un grado di purezza più o meno accentuato del loro spirito animico. Gli spiriti inferiori hanno invece nella costituzione loro occultapiù o meno grado specifico materiale, cioè per inversa elevazione spirituale, e cioè sono più infimi e più abietti nel grado loro animico.
La caduta dell’Adamo androgenico ha posto l’uomo materiale in un purgatorio necessario alla sua sublimazione spirituale, acciocchè egli debba riconquistarsi la virtù sua originale dopo una lotta con gli spiriti bassi che lo tengono prigioniero. Questa lotta dura per molte o moltissime incarnazioni, comechè la scintilla spirituale individua ha più o meno grado specifico di purezza, cosicchè il punto 0 della tabella che ti ho ora dato è il punto dove trovasi l’uomo comune cioè il tipo medio individuo. La conseguenza della caduta essendo la prigione di carne ecco che l’uomo se ne deve affrancare per tornare di nuovo nella beatitudine perfetta (e come vedi, discepolo, la via alchimica è via integrativa rapidissima dei principi divini), ma gli Spiriti delle Gerarchie che ti ho elencato non hanno virtù loro di ascesa o discesa evolutiva, cioè trovasi in un piano loro proprio assegnato da Dio al tempo del principio e dal quale loro non possono cangiare di grado specifico animico, cioè per essi spiriti non sussiste il problema grande della reincarnazione perché essa è chiave purgatrice solamente della creatura uomo.
Ecco perché la Gerarchia esiste, perché nel principio la Causa Prima ha creato una scala di purezza alla quale sono legati vari esseri, per la manifestazione globale universa. Con l’uomo sono caduti anche angeli che sono divenuti forme spirituali infere perché, come dicevo, per loro non sussistendo la reincarnazione salvatrice, essi sono confinati in un particolare semen spirituale che ne fa esseri perfetti a seconda del loro grado particolare di purezza specifica. La Scala di Giacobbe della Gerarchia è infinita cioè non ha inizio né fine, esistendo un grado infinito e la scala può arrivare alla sua luce indirettamente, ma non essere perciò compartecipe del suo Mistero.
249) Terminata ora questa trattazione sulla Cosmologia del Fuoco, discepolo, ti voglio in questo libro svelare un altro prodigio che compiere potrai se il tuo alchemico sviluppo ha reso coagulo completo il corpo mercuriale, producendo un corpo mercuriale perfetto.
Allora sappi discepolo che esso Ibi puoi immettere per Magia Avatarica, cioè di infondimento, in un corpo umano privo del suo corpo mercuriale, e questo caso possasi avere per morte naturale di quell’individuo o per magia vampirica per cui l’anima umana (intesa come somma dei corpi sottili) viene costretta ad allontanarsi dal suo saturnio.
Comprendi anzitutto il primo arcano: nel momento della morte, un essere umano vede i principi suoi superiori distaccarsi dalla massa inerte che per azione chimica di agenti batterici andrà corrompendosi gradualmente. Questo distaccamento avviene nell’istante preciso della vera e propria morte, e segno certo di questo stato è la cessazione del respiro individuo, cioè della funzione più vitale tra tutte quelle saturnie, comechè viene interrotto il rapporto di questo essere fisico col macrocosmo e la vita (le funzioni superiori) che abbandona il corpo che va verso la propria dissoluzione.
Ma se tu, discepolo, che per valido motivo vuoi trasferire il tuo Ibi mercuriale nel corpo morto di un individuo onde condurre poi doppia vita, in bilocazione completa asservente il corpo di un altro, devi attendere il momento proprio della sua morte e, in un periodo di tempo che va da quel momento a due o tre ore dopo, devi operare la pratica del trasferimento.
Naturalmente non ti sarà facile avere queste condizioni, ma non impossibile, e in un caso positivo devi operare così: pratica per alcuni minuti la respirazione di Ea (circa 5-10), poi usa il sigillo che fa volare il tuo Ibi bruciandolo mentre poni la tua bocca molto vicino, quasi a contatto, con le narici del cadavere. Mentre il sigillo brucia (oppure usa il sistema di esteriorizzazione tramite il cristallo col nodulo mercuriale, ma in tal caso devi protrarre la respirazione eatica per un’ora circa), poni attenzione e volontà affinchè il tuo Ibi che farai sortire in guisa di soffio dalla tua bocca penetri nel corpo morto attraverso le sue narici, comunicandogli il soffio vitale che, in sostanza, è il tuo Ibi volante. Ricorda la simbologia cattolica del Genesi, quando Dio crea Adamo insufflando nel suo corpo appena formato dalla terra il soffio vitalizzante che lo anima facendone creatura vivente. E se questa pratica conduci come io ti insegno avrai risultato di poter vivere per il tempo che credi nei due corpi che occupi, cioè nel tuo normale e in quello che hai preso in possesso col tuo Ibi volante.
Questo prodigio grande potrai compiere per il tempo che vuoi, solo però nel tempo che perdura questa vita, se in bilocazione, nè col primo nè col secondo tuo corpo potrai continuare l’Opera alchemica che hai intrapreso. Sappi questo e regolati di conseguenza, e se pensi che la mia parola non sia vera e nasconda altro senso, ricorda l’episodio evangelico della resurrezione di Lazzaro, e se questo prodigio (anche senza trasferimento avatarico!) non sia possibile a un Cristo (o corpo ibico perfetto) che, come figlio di Dio e compartecipe della sua divina essenza, può comunicare il soffio suo vitale (mercuriale) ad un corpo inanimato di un uomo morto.
250) Altra cosa che puoi fare è sostituire invece il tuo mercuriale nel corpo di un individuo vivente, e quest’altro prodigio potrai compiere su un essere umano adulto (quindi già stabilizzato nei corpi sottili) che sia meno sviluppato di te magicamente, facendo allo scopo uso della pratica evocativa dei corpi lunari dei vivi che ti ho precedentemente svelato. Questo si ha come unico modo per praticare l’operazione avatarica su di un vivo, cioè materializzando con le pratiche che sai il suo corpo lunare e, attraverso di questo, per Magia di irraggiamento (e se hai già esteriorizzato l’Ibi in precedenza, il termine irraggiamento comprenderai) infiltrandoti nel suo essere occulto spodestandone l’anima che si distaccherà da quel corpo per non più farvi ritorno. Questo scacciamento puoi ottenere per tua potestà mercuriale, cioè per forza intrinseca tua più grandedell’altro individuo, che così sottostà alla volontà tua operante.
Se invece uno stregone vuole prendere possesso totale e definitivo di un altro corpo (sempre, naturalmente, di essere umano a lui inferiore mercurialmente) opera la pratica che ti ho descritta, però distrugge il suo primo corpo per suicidio trasferendo così tutti i principi occulti (e non solo l’Ibi) nel corpo altrui, ne prende completo dominio sotto tutti i livelli. Questa pratica si chiama l’Avatar nero ed è pratica esclusivamente stregonica che tu, discepolo, mai tenterai di fare.
251) E’anche possibile similmente far infiltrare lo spirito di un Nume o di un Eroe, o di un Maestro già morto (che abbia raggiunto in vita sua la condizione di separando mercuriale perfetto, cioè che abbia sviluppato completo Ibi volante) nel corpo di un individuo vivente, sia esso nella condizione di adulto o di feto ancora nel grembo materno.
Ti parlerò per prima cosa dell’infiltramento avatarico nell’individuo adulto. Dunque, il segreto maggiore sta nel creare un legame astrale con esso Avatar che si intende far discendere, e questo legame astrale possasi ottenere mediante scongiurazioni al Nume o al Maestro defunto, nelle quali scongiurazioni vengono esaltate le opere, le gesta e la vita dell’Entità spirituale che intendesi richiamare e con parole e con lingua propria dell’Avatar stesso. Ciò per un certo periodo di tempo, che oscilla mediamente da tre a sei lunazioni, tu discepolo devi come ti ho detto scongiurare questa entità nella lingua sua propria e con parole serventi a glorificarne la vita, cioè tutta la preghiera deve avere la forma di un elogio della vita dell’Entità (possasi utilizzare anche preghiere magiche specifiche - quando esistono): questo devi condurre una volta al giorno in orario a tuo piacere, al termine della preghiera devi tracciare con inchiostro vegetale rosso - su pergamena animale - il sigillo generale avatarico che richiama l’Entità dal piano sottile mercuriale scrivendo dietro la pergamena in alto il tuo nome magico e immediatamente sotto il nome dell’Entità, scritto in modo che le lettere di quest’ultimo tocchino quelle del tuo. Brucia poi a fuoco vivo la pergamena e durante il bruciamento pronuncia tre volte il nome dell’ Entità. Questo è il sigillo:
Fai questo ogni giorno finchè tu non avverta, ancorchè invisibile, la tangibile presenza dell’Avatar che avvertirai chiaramente anche a livello tuo saturnio come la sensazione - nettissima - di un magnetismo fortissimo nel luogo dove conduci la pratica. Questo sentirai dopo un certo periodo di pratiche e avvertirai per pochi secondi al momento del bruciamento del sigillo, e ciò costituisce segno certissimo del contatto con l’Entità. Se questo Avatar è molto potente dopo questo segno di sua presenza puoi sentirti come spossato o molto stanco, perché l’entità mercuriale ha assorbito parte delle tue energie astrali per travasamento sottile, ma ciò non debba preoccuparti. Dal giorno in cui si manifesta l’Entità in questo modo, tu interrompi tale pratica e inizia l’operazione di materializzazione del lunare dell’individuo vivente che vuoi fare infiltrare (la pratica di materializzazione ti ho già spiegato nella Maria). Nell’ultimo giorno di tale pratica, comechè questo lunare è sotto il tuo dominio, gli insuffli dentro l’anima dell’Entità che la tua volontà avrà richiamato.
Cioè devi fare opera di travasamento per tua potestà mercuriale sul lunare di quell’individuo, che si pratica effettivamente con atto tuo volitivo di vampirismo di irraggiamento (ciò che avrai imparato a dominare con il graduale allenamento dell’Ibi tuo mercuriale. L’Entità prende possesso di quel progressivamente l’anima precedente che si distacca dal corpo definitivamente senza farvi più ritorno). Nel caso si voglia che l’Avatar sia altro tipo di spirito, per esempio angelico od olimpico, la pratica si condurrà in modoanalogo, ma scongiurando lo spirito per mezzo del suo nome e del suo sigillo.
Nel caso tu voglia invece far discendere l’Entità nel feto di una donna devi iniziare l’operazione in tempo utile acciocchè tu stabilisca il contatto avatarico, e ricorda che tale tempo fisicamente può essere fino a sei lunazioni circa. Scelto il momento di inizio, pratichi come precedentemente punto per punto, e parimenti operi la materializzazione del lunare della donna nel cui grembo sta sviluppandosi il nascituro. Sappi che come fai questa operazione sulla madre, così materializzi anche il lunare del feto, essendo i corpi dei due strettissimamente legati sia a livello fisico cheastrale. Così quando tu insuffli per tua volontà mercuriale l’Avatar nel lunare materializzato, basta che per tuo sforzo di volontà tu diriga l’insufflamento nel lunare del feto, che sentirai distintamente come corpo sottile distaccato da quello principale - della madre, appunto - e tale operazione è fatta,avendo tu fatto discendere l’entità perfettamente nel feto che si approssima alla nascita per diventare individuo completo adulto, involucro terreno dell’Avatar che hai insufflato.
Se invece, discepolo, vuoi sdoppiarti in Ibi nel corpo di un feto, cioè vivere anche nel corpo di quell’essere che dal grembo materno si svilupperà in organismo umano adulto, maschio o femmina che sia, sappi che pur conducendo la pratica come ti dirò, avverrà un trasferimento completo in questo essere nell’istesso preciso momento della tua morte, quando essa avverrà per cause naturali.
Fino a quella data, come nel caso di infiltramento in adulto, vi ha un fenomeno di bilocazione, cioè di convivenza soggettiva in due corpi affatto diversi. Nella pratica, devi trovare una donna, preferibilmente tua discepola, che acconsenta a prestarsi a tale operazione. Dunque fin dai primi giorni dell’ingravidamento, una volta la settimana devi comunicare il tuo mercurio alla donna, estraendolo nel buio e nel silenzio più assoluto. Al momento dell’estrazione pronuncerai a voce alta le parole Barèscas ichiròn, che vuol dire: io scendo nel tuo ventre, nel linguaggio dell’Empireo.
Comunicherai questo mercurio alla donna immediatamente dopo la sua estrazione e la donna dovrà osservare prima e dopo l’operazione un digiuno completo di sei ore. Questa pratica conduci una volta la settimana alla medesima ora fino alla fine delle tre lune e da quel momento avrai creato un legame indissolubile col bambino nascituro, nel quale al momento della tua morte naturale ti sentirai intieramente proiettato come Ibi perfetto per travasamento avatarico di infiltrazione mercuriale. Non importa quanti anni passino dalla pratica effettuata, siano essi pochi o molti, che il legame mercuriale che hai creato con esso essere, come ti ho detto, è indissolubile e tale rimane neltempo e nello spazio.
Se per caso accidentale il bambino muore prima di te, il legame continua con la sua nuova incarnazione, e cioè tu scenderai alla tua morte nel nuovo corpo (sia esso adulto) che avrà preso quell’essere. La stessa pratica, discepolo, puoi fare con la tua compagna cioè far incarnare per
Avatar il tuo Ibi mercuriale nel tuo stesso figlio; in questo caso conduci parimenti l’operazione come nel caso precedente pnto per punto (e avendo per tutto il tempo della gravidanza della tua compagna, normali rapporti sessuali con lei) ma non terminare però entro le tre lunazioni come invece nella pratica che ti ho dato innanzi, protraendola invece fino al momento del parto.
Ti ho parlato anche di questo caso non per spingerti ne per consigliarti a farlo, discepolo, specialmente se per scelta tua morale non vuoi condurre la pratica su tuo figlio, ancorchè in stato fetale, lasciandolo invece libero di incarnare anima affatto diversa in grado di avere vita sua indipendente; ma te ne ho parlato per spiegarti scientificamente questa possibilità, che potresti fare in caso non trovassi donna diversa consenziente ad essa operazione. Resta inteso che per la scienza che vo a dispiegarti nei suoi minimi dettagli, uno spirito incarnasi immediatamente nell’atto copulativo fecondativo, ma esso spirito non prende appieno possesso del corpo formantesi che dopo il terzo mese (terza lunazione).
Ecco discepolo che termino questa trattazione sulla magia avatarica; ora riprenderò il discorso alchemico con l’ultimo libro “Il Grande Arcano” (Libro VII) in cui ti svelerò la via alchemica solare che ha per scopo la transustanziazione finale del corpo mercuriale in ammonio utilizzando gli elementi solari perfetti che puoi trovare in natura, e che sono: nel macrocosmo la luce (o sperma solare), nel tuo corpo l’urina (o acqua di sole), nella terra l’oro metallico. Con le appendici “De Alchimico Segreto” e “De Aureo Aurum” completerò di esporti tutte le vie alchemiche che puoi fare, sia individualmente che in coppia, praticando con la tua compagna di quest’Arte o con donne qualsiasi che però, in questo caso, non dovrai fare partecipi del Mistero (cioè non devi dividere con loro il sacro amalgama).
ALTRA REDAZIONE DEL PRECEDENTE LIBRO SULLA MAGIA AVATARICA
Comechè hai realizzato il rendere volatile questo tuo Ibi, o discepolo, financo addivenire a potestà somma del medesimo, e cioè il proiettarne fuori potenza e virtù come ti ho precedentemente dispiegato, riuscire puoi a spodestare - ma per giusto e lecito fine - lo spirito vitale che regge il saturnio di altrui individuo, sempre che egli sia totalmente profano - cioè umanamente volgare - oppure iniziato di grado affatto inferiore al tuo ultimo raggiunto. Questo secreto chiamasi della Magia Avatarica di infondimento mercuriale acciocchè questo Ibi volatile che hai imparato a guidare nell’ombrosa luce ermetica oltre il saturnio tuo volgare, distaccasi permanentemente per nidificare in altro corpo individuo per scopi di reale necessità e giustamente legittimati. Tale pratica, nella sua terribile applicazione prova è incorruttibile del tuo agire e permanere in stato di spirito puro (ancorchè non ancora solare o ammonio perfetto) in altro laboratorio organico che non il tuo individuo, da cui il precedente efflatus vitale ne viene respinto definitivamente acciocchè l’Ibi tuo se ne impossessi cioè ne diriga d’ora in poi le virtù e funzioni secondarie.
Ottienesi questo, che ti ripeto è possibilità reale nell’apprendistato mercuriale che avrai raggiunto, per spodestamento dell’efflatus del corpo a possedere per mezzo di una prima operazione di calamita lunare che permettere ti fa l’evocazione e l’asservimento delle potestà inferiori dell’altrui individuo. Essa operazione conducesi in istato di crisi coitale per pulsione venerea ottenuta con l’intendimento di uno spiccato sentimento di amore verso chi ne è l’oggetto, così che la verga proiettiva calamitare fa per attrazione venerea la Maria di esso individuo fino alla portata tua, cioènel secreto del tuo Mercurio emesso in detto stato, per ciò che successive coobazioni (da 3 a7 in giorni consecutivi) dell’elemento unire faranno le due Marie vostre, sulla cui specifica sua potrai, se vorrai, immediatamente agire per proiezione volitiva di stati interiori suggerendone nuovi scopi evirtù sublimi o tutt’affatto profane.
Ottenuta questa prima calamita è certo l’aver creata una corrispondenza ermetica tra i due corpi lunari, però che non agisce indefinitivamente, ma resta in atto per una lunazione completa, più o meno. Nell’arco di questo tempo occorre avvicinare l’individuo prescelto e intrattenersi in sua presenza a lungo per potere mettere in atto questa fase successiva: il soggetto essendo di fronte a te e impegnato in normale conversazione devi proporzionalmente impadronirti del suo ritmo respiratorio, per sovrapposizione, così che il mantice polmonare di esso sia manovrato dal tuo spirito volitivo, per imprimere virtù nuova. [questa pratica di sovrapposizione del respiro è attestata in India nella pratica descritta dallo Shiva Svarodaya Tantra: “276. La Dea.Grande Iddio! Hai dimostrato come si possono combattere gli uomini e la morte. Spiegami ora come si possono tenere in proprio potere le dee degli stessi dei.
277. Il Dio: Come hanno detto i Saggi, quando con la forza del sole si attira la luna e la si posiziona nel centro vitale, ci si impadronisce di una donna per tutta la vita.
278. Per mezzo del proprio soffio di vita ci si impadronisce dell’influsso vitale di un’altra persona esalando il proprio soffio e sovrapponendolo al soffio di vita di un’altra. Il soffio di vita raggiunge il centro dell’influsso vitale ed è così che, per esempio, ci si può impossessare del centro vitale di una donna.
279. Quando le donne dormono, durante l’ultima parte della notte, l’uomo che gli aspira il soffio-principiale gli sottrae il principio vitale.
280. Quando si pronuncia una formula magica, come il mantra di otto sillabe, al momento dell’atto sessuale e nello stesso istante in cui si fa aspirare alla donna il proprio soffio lunare, la si prende in proprio potere.
281. Coricàti, o durante l’atto sessuale, o abbracciando la donna, se il soffio solare dell’uomo aspira il soffio lunare della donna, si diviene ai suoi occhi simili al dio dell’amore.
282. Nel momento dell’amore se l’uomo si identifica con Shiva ed il suo soffio solare si mescola al soffio lunare della donna questa diviene Shakti, la potenza di dio. Quando il soffio lunare dell’uomo penetra il lato destro della donna, questi acquista in un attimo il potere di avere tutte le donne.
283. Colui il quale, facendo penetrare il proprio soffio solare nel soffio lunare della donna, compie l’atto sessuale sette, nove, tre o cinque volte, o meglio, se utilizza il suo soffio lunare, due, quattro o sei volte terrà in suo potere qualsiasi donna.
284. Unendo i soffi solari e lunari e attirando, con l’influsso solare, il labbro inferiore della donna si deve continuare ad aspirare il suo respiro a più riprese.
285. Bisogna continuare così a tenersi uniti alle labbra della donna per tutto il tempo in cui questa dorme e, se si sveglia, bisogna baciarle gli occhi e il collo.
286. Così l’uomo di desiderio tiene le donne in proprio potere. O Suprema Dea! Questo modo di impadronirsi delle donne non deve essere svelato.]
Puoi arrivare ad esso fenomeno facilmente essendo tu abituato a proiettare la Maria raggiunta come porzione affatto scissa dall’altra organica principale e dove avrai imparato a ricevere sensazioni ed emozioni proprie, financo coscienza di pensiero che staziona durevolmente in due posti affatto diversi. Però questa operazione di sostituzione respiratoria già permettere ti fa di avere dominio sull’altro che si sente offuscato nel suo intendimento ma soprattutto nella sua volizione, la quale è incapace di muovere il corpo secondo le proprie interne direttive. Alcuni stregoni impiegano segreto analogo per ipnotizzare subitaneamente il perispirito di un soggetto che trovasi di fronte a loro, sostituendo anziché il ritmo regolare respiratorio, la visione oculare e cioè infondendo la propria nell’apparato visivo altrui, cosicchè immediatamente l’apparato nerveo di questa vittima conducegli visioni e sensazioni cerebrali diverse da quelle sue proprie; in tale maniera lo stregone suggerisce per imposizione superiore - resa perfetta da una lunga e costante pratica del segreto nuovi comandi alla vittima ipnotizzata, che possono farsi asservire dall’individuo a loro soggiacente, in tempi mmediati o a distanza di giorni o più.
Per ciò che, discepolo, ricorda che la potestà di sostituire gli organi tuoi a chicchessia al fine di comandarne le rispettive funzioni, è implicita di grande bene o di grande male che puoi fare se l’Ermete tuo non ti ha instradato perfettamente sul sentiero di luce dell’amore individuo che ti porterà alle più alte vette dei Misteri di quest’Arte.
Dunque, come hai proporzionalmente sostituito, per infusione astrale, il tuo ritmare respiratorio a quello dell’altrui individuo, e ne hai per ciò in soggezione l’ef latus mercuriale (aereo), ora devi saper fare volare il tuo Ibi che per vie aeree entrerà nell’organismo prescelto, il cui soffio vitale siallontanerà immediatamente dal corpo grave per disperdersi nella luce ermetica.
Se hai ben praticato le mie istruzioni precedenti ed hai trovato il nodulo mercuriale che è l’intersecamento della Maria con il più interno Ibi, potrai per sua attivazione far volare il volatile mercuriale che entrerà dalle cavità respiratorie come efflatus cosciente irraggiantesi nell’organismo circostante prendendone possesso intiero per mezzo della via aerea che trasporta molecola per molecola i noduli formanti l’Ibi tuo mercurializzato. Se ciò hai compiuto nella regola perfetta di quest’arte che ti ho appena disvelato, vedrai che il corpo tuo saturnio precedente si accascierà subitaneamente perché tu ne hai prelevati i principii che sottintendono alla vita sua organica, e se non avrai accortezza di tornartene alla tua prima dimora, con sforzo ancor più facile del precedente, l’organismo fisico ne decederà e tu sarai costretto o per scelta definitivamente vivente nel nuovo corpo per il quale avrai condotto tale pratica. [“Bartlett Green mi battè allora col dito sotto il collo - la giubba essendomi stata lacerata dai soldati, ero a petto nudo - mi toccò la clavicola dicendo: ‘Questo è l’ossicino mistico che intendo io. Lo chiamiamo l’appendice del corvo. Vi si trova il sale segreto della vita. Esso non imputridisce nella terra. Per questo gli Ebrei hanno fantasticato circa una resurrezione nei giorno del Giudizio - ma la cosa va compresa altrimenti - noi, conoscitori del mistero della luna nuova già da tempo siamo risorti. Mi chiedi come io sappia Maestro? Non mi sembri ancora troppo avanti nell’Arte, malgrado il tuo latino e il tuo gran sapere! Ma voglio dirtelo, Maestro: io so; perché in costorol’ossicino splende di una luce, che gli altri non possono scorgere” (G. Meyrink: L’Angelo della Finestra d’Occidente. Roma 1972, p.70)
“La parola Luz , inoltre, è il nome che viene dato a una particella corporea indistruttibile, rappresentata simbolicamente come un osso durissimo, particella alla quale l’anima rimarrebbe legata dopo la morte e fino alla resurrezione (..) questo Luz contiene gli elementi virtuali necessari alla restaurazione dell’essere (…) è in un certo senso l’uovo o l’embrione dell’Immortale; può essere paragonato anche alla crisalide da cui deve uscire la farfalla; tale paragone traduce esattamente il suo ruolo in rapporto alla resurrezione. Si usa situare il Luz verso l’estremità inferiore della colonna vertebrale, il che può sembrare abbastanza strano, (..) tale localizzazione si riferisce soltanto alla condizione dell’Uomo Decaduto”. (R. Guénon: Il Re del Mondo. Milano 1977, p.69)
La pratica della Magia Avatarica è stata riferita, recentemente e indipendentemente dalle dottrine ermetiche, nel libro curato da M. Alexander: LA MIA VITA COL DIAVOLO, cap. XII e XIII, MEB, Padova 1995.]
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Riflessioni sull'Alchimia
di Elena Frasca Odorizzi
L'Alchimia Sessuale, il suo significato e i suoi rapporti con la Magia Sessuale “moderna”. Novembre 2008
Terza parte - pagina 4/7
5) Alla Ricerca dell'Immortalità: Avatarismo, Vampirismo e Necromagia.
Una volta completata la restaurazione del Corpo di Luce, per mezzo deiTre Maestrati, viene introdotto il tema della Metempsicosi, sfruttando tematiche gnostico angeliche:
«Come tu discepolo avrai visto esiste una gerarchia ascendente e discendente di Spiriti dagli altissimi agli infimi e in rapporto al punto 0 o individuo, spiritualità dell’uomo che trovasi dopo la caduta a un livello intermedio. Questa caduta conglomerando in corpo grave i principi individuali dell’uomo divino (o Adamo androgenico) ha prodotto una creatura dotata di principi spirituali di ambedue le gerarchie comprese anche le essenze elementari e gli Spiriti materiali alla Terra legati. Questi spiriti inferiori o superiori discostasi dalla costituzione animica dell’uomo per maggiore o minore grado di purezza, cioè di vicinanza spirituale al mondo delle cause. Comechè questo Adamo primigenio era a contatto diretto con l’Ente primario (Dio), la caduta materializzando in corpo la costituzione sua occulta ne ha fatto un essere non uguale nei vari tipi individui, perché essi specifici hanno più o meno grado di purezza assoluta o, per meglio spiegare, cercano di risalire al mondo delle Cause Prime (Dio) elevando sé stessi nelle continue reincarnazioni (ecco che la via di ascesa alchimica abbrevia e di molto queste reiterazioni incarnative). Invece gli spiriti superiori sono in più o meno grado ancora a contatto con la Prima Causa, conservando un grado di purezza più o meno accentuato del loro spirito animico. Gli spiriti inferiori hanno invece nella costituzione loro occulta più o meno grado specifico materiale, cioè per inversa elevazione spirituale, e cioè sono più infimi e più abietti nel grado loro animico. La caduta dell’Adamo androgenico ha posto l’uomo materiale in un purgatorio necessario alla sua sublimazione spirituale, acciocchè egli debba riconquistarsi la virtù sua originale dopo una lotta con gli spiriti bassi che lo tengono prigioniero. Questa lotta dura per molte o moltissime incarnazioni, comechè la scintilla spirituale individua ha più o meno grado specifico di purezza, cosicchè il punto 0 della tabella che ti ho ora dato è il punto dove trovasi l’uomo comune cioè il tipo medio individuo. La conseguenza della caduta essendo la prigione di carne ecco che l’uomo se ne deve affrancare per tornare di nuovo nella beatitudine perfetta (e come vedi, discepolo, la via alchimica è via integrativa rapidissima dei principi divini), ma gli Spiriti delle Gerarchie che ti ho elencato non hanno virtù loro di ascesa o discesa evolutiva, cioè trovasi in un piano loro proprio assegnato da Dio al tempo del principio e dal quale loro non possono cangiare di grado specifico animico, cioè per essi spiriti non sussiste il problema grande della reincarnazione perché essa è chiave purgatrice solamente della creatura uomo [1].»
Se ne deduce che il motivo alla base della necessità di creare il Corpo di Luce è legato al problema della Reincarnazione associata a un “momento purgativo”, una forma di espiazione che l'essere umano deve affrontare per potersi affrancare dalla Ruota della Vita (il Samsara). Su questa base sarebbe stato logico aspettarsi una serie di tecniche e precetti dedicati alla trasformazione spirituale, qualcosa di simile a questa Sutra Buddhista del Prajnaparamita (Sutra della perfezione della saggezza o Sutra della conoscenza trascendente):
« Sveglia la tua volontà, possente e suprema: pratica l'amore, dai gioia e protezione; che la tua generosità sia come lo spazio, senza confini né discriminazioni. Fa buone cose, non solo per te, ma per tutti gli esseri dell'universo; salva e libera coloro che incontri; aiutali a conseguire la saggezza della Via [2]. »
Niente di tutto questo. Il nostro autore ci sorprende rivelandoci la dottrina della Trasmigrazione Avatarica o della «reincarnazione volontaria», che non ha niente a che vedere con «l'embriologia iniziatica» del Fiore d'Oro, o con le concezioni Avatariche Tantrico-Buddiste. Si tratta di una pratica ascrivibile a una forma di Magia Cerimoniale che si connette direttamente con la credenza nella possessione di un medium [3] e con i pericoli dell'uscita della coscienzadal corpo [4]:
«Come afferma Dodds, questo ramo della teurgia è particolarmente interessante per la sua evidente analogia con lo spiritismo moderno , per quanto tra teurgia e spiritismo, nonostante le analogie, vi sia, come asserisce lo studioso, una differenza basilare […] quel che gli spiritisti attribuiscono all’attività di una mente umana disincarnata i teurgi di norma l’ascrivono a dei o a demoni non umani [5].»
Lo scopo della Magia Avatarica è quello di disincarnarsi, per sottrarsi al ciclo delle rinascite, trasmigrando volontariamente in un altro corpo, dal quale sia stato allontanato il precedente “inquilino”, con la magia. Un simile metodo, eticamente discutibile, non ha niente a che fare con l'Avatarismo Indiano, secondo il quale una persona, una volta raggiunta l'Illuminazione spirituale, decide di tornare a operare sul piano materiale in forma semidivina, per aiutare l'umanità a progredire spiritualmente:
«Questa Magia Avatarica, i cui elementi formano l'ultimo libro di questa opera di denudamento iniziatico consiste in una chimica misteriosa per la quale in un corpo vivente ed intelligente si stacca l'anima e si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l'anima, o il far cambiare l'anima di un corpo vivo con quella di un genio, di un eroe o nume. Il solo annunzio di questa altissima parte della Magia operante è sbalorditiva pel profano eppure questi mutamenti molte volte sono naturali e occasionali. [...] poiché i più grandi casi di tali mutazioni o scambi, avvengono e si manifestano nelle follie, dove ordinariamente tra il contenente (corpo umano) e il nuovo contenuto (anima sostituita) vi è incompatibilità e disequilibrio. Gli antichi sacerdoti innanzi ai pazzi consultavano lo spirito che discorreva in essi, come il più recente venuto dall'Empireo. Gli Avatar o sostituzioni di anime fatte magicamente sono procurati creando una graduale proporzionalità tra l'anima che è immessa e il corpo che è stato privato dell'anima sua. Questa è la prova che stabilisce per noi l'indiscutibilità scientifica che l'anima è la padrona delle sensazioni corporee di cui gli organi non sono che mezzi dall'alto in basso e dal basso in alto [6].»
Accanto alla continuità per iniziazione, viene introdotta la continuità per metempsicosi, in modo da imporre maggiormente agli altri la propria “autorevolezza”. Queste teorie con molta probabilità, sono all'origine di leggende come quelle riguardanti l'immortalità di Cagliostro e Saint Germain e fanno comprendere come mai anche Crowley (1875-1947) affermasse di essere la reincarnazione di Eliphas Levi (1810-1875), morto lo stesso anno della sua nascita.
Ci sono vari modi per impossessarsi del corpo di un altro individuo, che sconfinano in aberranti, quanto fantasiose, pratiche di Vampirismo e Necromagia, realizzate attraverso sigilli magnetizzati con pratiche erotiche o autoerotiche:
« Allora sappi discepolo che esso Ibi puoi immettere per Magia Avatarica, cioè di infondimento, in un corpo umano privo del suo corpo mercuriale, e questo caso possasi avere per morte naturale di quell’individuo o per magia vampirica per cui l’anima umana (intesa come somma dei corpi sottili) viene costretta ad allontanarsi dal suo saturnio. [...] Ma se tu, discepolo, che per valido motivo vuoi trasferire il tuo Ibi mercuriale nel corpo morto di un individuo onde condurre poi doppia vita, in bilocazione completa asservente il corpo di un altro, devi attendere il momento proprio della sua morte e, in un periodo di tempo che va da quel momento a due o tre ore dopo, devi operare la pratica del trasferimento. Naturalmente non ti sarà facile avere queste condizioni, ma non impossibile, e in un caso positivo devi operare così: pratica per alcuni minuti la respirazione di Ea (circa 5-10), poi usa il sigillo che fa volare il tuo Ibi bruciandolo mentre poni la tua bocca molto vicino, quasi a contatto, con le narici del cadavere. [...] affinchè il tuo Ibi che farai sortire in guisa di soffio dalla tua bocca penetri nel corpo morto attraverso le sue narici, comunicandogli il soffio vitale che, in sostanza, è il tuo Ibi volante. Ricorda la simbologia cattolica del Genesi, quando Dio crea Adamo insufflando nel suo corpo appena formato dalla terra il soffio vitalizzante che lo anima facendone creatura vivente [7]. » ;
«Altra cosa che puoi fare è sostituire invece il tuo mercuriale nel corpo di un individuo vivente, e quest’altro prodigio potrai compiere su un essere umano adulto (quindi già stabilizzato nei corpi sottili) che sia meno sviluppato di te magicamente, facendo allo scopo uso della pratica evocativa dei corpi lunari dei vivi che ti ho precedentemente svelato. Questo si ha come unico modo per praticare l’operazione avatarica su di un vivo, cioè materializzando con le pratiche che sai il suo corpo lunare e, attraverso di questo, per Magia di irraggiamento (e se hai già esteriorizzato l’Ibi in precedenza, il termine irraggiamento comprenderai) infiltrandoti nel suo essere occulto spodestandone l’anima che si distaccherà da quel corpo per non più farvi ritorno [8]. »;
«Se invece uno stregone vuole prendere possesso totale e definitivo di un altro corpo (sempre, naturalmente, di essere umano a lui inferiore mercurialmente- opera la pratica che ti ho descritta, però distrugge il suo primo corpo per suicidio trasferendo così tutti i principi occulti (e non solo l’Ibi) nel corpo altrui, ne prende completo dominio sotto tutti i livelli. Questa pratica si chiama l’Avatar nero ed è pratica esclusivamente stregonica che tu, discepolo, mai tenterai di fare [9].»
« E’anche possibile similmente far infiltrare lo spirito di un Nume o di un Eroe, o di un Maestro già morto (che abbia raggiunto in vita sua la condizione di separando mercuriale perfetto, cioè che abbia sviluppato completo Ibi volante) nel corpo di un individuo vivente, sia esso nella condizione di adulto o di feto ancora nel grembo materno [10].»
NOTE
[1] Lo Sputo della Luna, op. cit. ,, pp. 183 - 184, paragrafo 248, La Magia Avatarica.
[2] http://www.geduntharchin.it/
[3] Prima ancora del Mesmerismo e della rinascita dello Spiritismo cfr: MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit.,, pp. 18 – 19 « […] I Teurgi usavano infatti chiaramente dei medium ed usavano una tecnica per farli cadere in trance; presumibilmente attraverso rituali quali il far loro indossare una veste speciale. Ilmedium Veniva definito docheus “colui che riceve, l’ospite” [da dechomai] oppure con il termine più antico katochos “colui che è tenuto sotto, posseduto”, mentre il Termine meson, l’equivalente letterale greco di medium, è effettivamente proposto in un logo da Giambico, ma respinto come troppo presuntuoso ( De Mystersii 3, 19). Un Docheus in trance parlava con la voce di un dio o di un’entità, rivelandone la sapienza, alla presenza di un sacerdote (ierus) sotto la compulsione da parte di un evocatore (kletor). Essi tramite incantesimi, obbligavano il dio ad entrare nel corpo dell’uomo.”
[4] « Verosimilmente erano più efficaci gli agenti psicologici di quelli fisiologici. Psello nell’Accusa di Michele Cerulario (orat., 27, Scripta Minora, I, 248, 15-20), testo basato su Proclo, distingue chiaramente i casi in cui la personalità del medium resta del tutto sospesa, così da rendere necessaria la presenza di un’altra persona normale per assisterlo, da quelli, invece, in cui la coscienza del mediumpersiste mirabilmente; egli tratta inoltre, del pericolo costituito dai movimenti convulsi, insostenibili del medium di corporatura poco robusta (ibid. , I, 248, 30). » In MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit, pp. 50-51
[5] in MICHELE PSELLO, Oracoli Caldaici, op. cit. , p. 51 e nota E. R. DODDS, I Greci e l’Irrazionale, Appendice II: La Teurgia, Firenze, 1978, p. 362.
[6] Lo Sputo della Luna, op. cit. , p. 35, paragrafo 95, De metodi per conseguire il separando.
[7] Ivi, p. 184, paragrafo 249, La Magia Avatarica
[8] Ivi, p. 185, paragrafo 250, La Magia Avatarica
[9] Ibidem
[10] Ivi, p. 186, paragrafo 251, La Magia Avatarica
Da: icompagnidibaal.myblog.it/tag/magia-avatarica/
Nei misteri si tramanda la possibilità di preservare l’Anima, di non farla dissolvere, in qualche maniera di non far svanire quell’individualità che è contenuta nell’Anima… C’è un ‘io’ inferiore, la nostra anima, e un ‘io’ superiore che è lo spirito… questo non si estingue… Invece il destino della nostra individualità particolare, dell’anima, è di annichilirsi… Però c’è la magia avatarica, che è la possibilità del mago di togliere un’anima da un corpo, di immettere in questo corpo un’altra anima, anche di un dio o di un demone, oppure la propria, o addirittura, prima della morte, di immettere in un feto la propria Anima… Questa magia permetterebbe al mago di non morire, di rinascere senza passare per la morte e il dissolvimento nel kama loka, insomma di non far dissolvere la propria anima e la propria individualità… di mantenere la memoria del passato e di tutte le reincarnazioni, di avere la possibilità, il Potere, in vita, senza morire, di travasare, di reincarnarsi in un altro corpo con la propria Anima che ricorda tutto, e non solo: di scegliere volontariamente in chi reincarnarsi e quindi giungere a dirigere il flusso delle reincarnazioni, e non subire quell’oblio che tutti attende nel kama loka… Insomma, affrancarsi dalla legge universale.
Secondo l’Antica Tradizione, l’Antica Sapienza, dobbiamo dire del kama loka… Il kama loka è quel luogo tra la vita e la morte, tra la terra e il cielo, dove le anime vivono il loro ultimo stato prima del Devachan, il Paradiso, e prima di una nuova reincarnazione. Kama loka in sanscrito significa: il luogo (loka) del desiderio (kama). Si potrebbe paragonare al Purgatorio dei cristiani. Dopo il kama-loka, per la dottrina induista, c’è il Devachan, il Paradiso. Per le antiche teorie misteriosofiche, l’essere è composto di tre parti: corpo, anima, spirito. Su questa nostra dimensione materiale la morte dissolve il corpo, l’involucro di carne, ma non l’anima che dopo questo evento è libera di affrancarsi dalla prigionia della materia. Ma l’anima non è immortale, è solo il tramite tra lo spirito e il corpo, è un rivestimento di materia sottile, astrale, dello stesso aspetto, diciamo dell’immagine, del corpo e che contiene tutto quel bagaglio d’esperienze materiali e mentali – la psiche profana della psicanalisi – che permette allo Spirito di guidare il corpo, che altrimenti sarebbe un involucro inanimato. L’anima è l’individualità di una determinata reincarnazione: contiene il passato, pregi e colpe, e tutto ciò che abbiamo saputo fare su questa terra. Lo Spirito invece ha una visione superiore, conosce tutti i nostri ‘io’ delle nostre passate reincarnazioni, la sua è una consapevolezza che aumenta di reincarnazione in reincarnazione, ma nel momento della nascita la nuova anima che si forma per la nuova reincarnazione non ricorda più nulla. L’anima è contenuta nel ‘nome’ che ci viene dato alla nascita, è l’individuazione, ed oltre al passato contiene i geni dei nostri attuali genitori. Senza l’Anima, lo Spirito non avrebbe i mezzi per connettersi e dirigere il corpo, per entrare in contatto percettivo con la realtà. Dicevo che l’anima non è immortale, è un involucro astrale, e al distacco dal corpo ancora mantiene tutto ciò che era della mente di quel corpo, di quel nome, di quel passato, delle speranze, dei sogni… tutto. Ma di ciò dobbiamo liberarci: e allora nel kama loka avverrà lentamente quella che viene chiamata la seconda morte… Sarebbe troppo violento annichilire subito l’anima, denudare lo spirito e lasciarlo solo di fronte a se stesso. L’Anima è l’abito che protegge la lenta presa di coscienza dello Spirito. E allora in questo stato astrale, nel kama-loka, l’Anima vive in una specie di sogno, in un mondo simile a quello che ha lasciato, ma dove dovrà prender coscienza di tutti gli errori fatti nella vita materiale. E se ne renderà conto subendo su di sé ciò che ha inflitto agli altri. Dopo questo stato di sofferenza, e infine di raggiunta consapevolezza, di nuovo viene immersa in una specie di oblio, e poi di sogno, dove tutte le sue speranze, e i sogni che non ha potuto realizzare in vita, si realizzeranno. Tutto ciò è necessario, serve per dare pace allo Spirito e per permettere di affrontare una nuova incarnazione… E questo è il Devachan… Dopo che l’anima si è dissolta, ciò che resta è spirito immortale, spirito che non ha un’individualità, ma che condensa tutte le individualità del passato e del futuro, una forma di vita difficile da definire, che possiamo chiamare pura energia, di là d’ogni determinazione di esistenza, esistenza che appartiene solo al corpo e all’anima: all’esistere. Invece lo Spirito è l’Essere, che probabilmente si riunirà all’energia primordiale, divina. Ma su questo punto, come su tutto ciò che è al di fuori di ogni comprensione, non è possibile dire di più, andare oltre. Per l’ortodossia cristiana c’è una sola vita da vivere, una sola esistenza, poi alla morte del corpo lo spirito (o l’anima, per la teologia cristiana sono sinonimi) si riunisce all’eterno. Ma per le filosofie gnostiche che si ispirano alla filosofia greca, all’ermetismo, all’occultismo, una sola incarnazione non basta per purificare lo Spirito. Alla seconda morte, la morte dell’Anima, al suo dissolvimento, lo Spirito si riveste di una nuova veste astrale (l’Anima) e si reincarna in una nuova esistenza per concludere ciò che ha lasciato incompiuto nella precedente reincarnazione, nella via verso la perfezione. Questa scelta viene fatta dallo Spirito in base allo stato di perfezione raggiunto nelle precedenti reincarnazioni, e lo Spirito sceglierà i genitori più adatti a migliorarlo nella sua vicenda terrena…
Questi Necromanti, questi Maghi Neri di reincarnazione in reincarnazione potenziano la propria Anima, facendola aumentare d’energia, per renderla quasi immortale, seppure alla fine dei tempi dovranno rendere conto a Dio… questa magia bara con le leggi di dio, o se vuoi della natura… Il mago conosce queste leggi per rendersi simile a Dio. Ma le anime tolte ai corpi con la magia avatarica che fine fanno? Forse vengono ‘assorbite’ dall’anima del mago… E c’è di più: tra le pratiche della magia avatarica vi è anche quella di mantenere l’Anima attaccata al cadavere, di sopravvivere da morto e di continuare a vivere assorbendo energia… come un vampiro. E il cadavere non subirebbe corruzione. Questi maghi Neri puzzano di cadavere… ma vivono, e il loro colorito… la pelle… è come disseccata… grigiastra… no, marroncino chiaro, come un cuoio stinto… una pelle morta… E ho letto qualcosa sul Conte, il Conte Alberti di Catenaia, chiamato Erim in ambito occultista e di cui si trovano poche informazioni… insomma in uno scritto di un suo discepolo, si dice che quando la salma del Conte venne riesumata dieci anni dopo, trovarono il corpo intatto, non corrotto… Accumulare energia, per continuare a vivere una vita materiale…
Se il kama loka è un mondo astrale di sogno, un mondo duplicato del nostro, dove noi per un periodo di tempo possiamo vivere, mi domando se attraverso la magia avatarica si possa riuscire a stare in ‘anima individuale consapevole’ in questo luogo, non subendo le leggi del kama loka, accumulando sempre più energia, in modo vampirico… da altre anime tenute prigioniere nel kama loka. Qualcosa di simile, ‘anima individuale consapevole’, si trova in un paragrafo di un libro di Erim, al secolo il Conte Umberto Amedeo Alberti di Catenaia, Il Conseguimento Celestiale, che spiega meglio cosa sia l’antica magia avatarica: ‘[…] tutta la iniziazione ed opera magica (dell’Egitto) si riduceva a beneficiare il vertice di piramide, Pontefice o Re, della Emancipazione della carne fissandola alla mummia sotto iperfisica forma di permanente vampiro, a discapito della base della piramide costituita dai paria’.
Sempre nel libro di Erim si legge che la conoscenza magica egizia è confluita in Mose, che nella Genesi la nascose in codice esoterico, in linguaggio Geroglifico a triplice interpretazione, tradizione poi confluita nella setta dei Caldei, antesignani degli Esseni, da cui si sviluppò, secondo la tradizione esoterica, e confermata da ricerche storiografiche, il cristianesimo. Questa conoscenza esoterica fu conservata ‘in segreto’, per pochi eletti, dal popolo dell’Esodo nella Cabala.
In questa visione il cristianesimo diviene un codice esoterico di antiche tradizioni magiche risalenti ai sacerdoti dell’Egitto.
C’è nel corpo di materia un ‘elemento vitale’, che allo scomparire delle funzioni fisiologiche decade… Può essere animato, come un corpo dal sangue, da Energia Sottile, e quindi nella sua forma vampirica l’energia è data dal volgo, da altri ‘corpi’, anime… La sopravvivenza della Coscienza è un atto volitivo basato sulle antiche conoscenze magiche. L’universo è energia indifferenziata, l’individuo la rende Cosciente.
Le anime dei suicidi, o di coloro morti di morte violenta, sono le più confuse, fanno fatica a distaccarsi dalla vita: sono piene di rabbia, e voglia di vivere ancora, vogliono continuare a vivere, si illudono. E queste anime restano nel kama loka tutto il periodo di vita che era stato stabilito per loro, mi spiego: se una persona muore prima dei quarant’anni, e non ha portato a compimento il suo Karma, che era di settant’anni, resta nel kama loka tutti gli anni che gli restano per completare il suo karma. Quindi altri trent’anni. E se questi maghi neri – di cui appena accennano certi testi dell’occultismo – tenessero prigioniere queste anime maledette nel kama loka proprio offrendo loro ciò che più agognano? Ovvero i desideri e i sogni che queste anime non sono riuscite a realizzare in vita? Ma per fare ciò, i Maghi Neri devono avere delle anime che non hanno concluso il loro karma vitale, e che in più, data la loro morte violenta, suicidi o omicidi, sono ancora morbosamente attaccate alla vita… queste anime diventano dannate… vittime per sempre dei loro carnefici, fino ad essere divorate, inglobate da questi mostri…
E questi esseri diabolici, questi Maghi Neri, io li ho visti… e li ho nominati: i Divoratori… Divoratori della vita, del sangue e delle anime, per aumentare sempre più in potenza. Questi esseri legano a loro tutte queste anime, come in una catena magnetica, che li rende sempre più potenti. Questi esseri li ho immaginati con il volto coperto da maschere leggere di seta rossa, il punto delle labbra mosso come da un fiato interno, ma sotto nascondono la morte: uno scheletro con della carne sanguinante e tessuti di cartilagine attaccati… Ma quel poco di vita putrefatta che hanno è quella delle loro vittime… quel sangue non è il loro. Un po’ come le maschere mortuarie di alcuni santi nelle chiese…
continua…
(tratto da L’Ordine delle Tenebre di M. Ferrante)
Da: giardinodellefate.wordpress.com
(Magia nera e magia sessuale)
(…) Una volta completata la restaurazione del Corpo di Luce per mezzo dei Tre Maestrati, viene introdotto il tema della Metempsicosi. Alla base della necessità di creare il Corpo di Luce, è legato il problema della Reincarnazione associata ad un “momento purgativo”, una forma di espiazione che l’essere umano deve affrontare per potersi affrancare dalla Ruota della Vita (il Samsara).
Su questa base sarebbe stato logico aspettarsi una serie di tecniche e precetti dedicati alla trasformazione spirituale, qualcosa di simile a questa Sutra Buddhista del Prajnaparamita (Sutra della perfezione della saggezza o Sutra della conoscenza trascendente): «Sveglia la tua volontà, possente e suprema. Pratica l’amore, dài gioia e protezione: che la tua generosità sia come lo spazio, senza confini né discriminazioni. Fa buone cose, non solo per te, ma per tutti gli esseri dell’Universo, salva e libera coloro che incontri, aiutali a conseguire la saggezza della Via.»
Niente di tutto questo. Egli ci sorprende rivelandoci la dottrina della Trasmigrazione Avatarica o della «reincarnazione volontaria», che non ha niente a che vedere con «l’embriologia iniziatica» (ritorno al Grande Uno) del Fiore d’Oro, o con le concezioni Avatariche Tantrico-Buddiste. Si tratta di una pratica che si connette direttamente alla credenza della possessione di un medium, e con i pericoli dell’uscita della coscienza dal corpo.
In sostanza la pratica kremmerziana si collega ad una complessa Magia Cerimoniale che arriva fino alle sostituzioni di anime fatte magicamente («Magia Avatarica»), nelle quali in un corpo vivente ed intelligente si stacca l’anima e s’immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l’anima, che potrà essere sostituita anche con l’anima di un genio o di un eroe o nume. Il vertice della Magia «osiridea» consiste nella «pratica del separando», un’operazione alchemica interna o di trasmutazione in cui l’elemento solare dell’uomo, viene progressivamente separato dagli elementi fisico, astrale e mentale. La chiave di questa Alchimia – il cui risultato dovrebbe essere la creazione di un corpo di gloria che garantisce l’immortalità (salvo a discutere se si tratti di liberarsi “verticalmente” dalle reincarnazioni, o continuarle lungo una linea “orizzontale” ma controllata) – è una forma di Magia Sessuale che si troverebbe già nelle forme antiche degli Arcana Arcanorum.
Lo scopo della Magia Avatarica (definita dall’autore “chimica misteriosa”) è in pratica di disincarnarsi per sottrarsi al ciclo delle rinascite, trasmigrando volontariamente in un altro corpo, dal quale sia stato allontanato il precedente “inquilino”, con la Magia. Un simile metodo, eticamente discutibile, non ha niente a che fare con l’Avatarismo Indiano, secondo il quale una persona, una volta raggiunta l’Illuminazione spirituale, decide di tornare ad operare sul piano materiale in forma semidivina per aiutare l’umanità a progredire spiritualmente.
Lui stesso scrive che il solo annuncio di questa altissima parte della Magia operante è sbalorditiva per il profano, eppure questi mutamenti molte volte sono naturali ed occasionali, poiché i più grandi casi di tali mutazioni o scambi, avvengono e si manifestano nelle follie, dove ordinariamente tra il contenente (corpo umano) e il nuovo contenuto (anima sostituita) vi è incompatibilità e disequilibrio. Gli Avatar o sostituzioni di anime fatte magicamente, sono procurati creando una graduale proporzionalità tra l’anima che è immessa ed il corpo che è stato privato della sua anima. L’anima è la padrona delle sensazioni corporee di cui gli organi, non sono che mezzi dall’alto in basso e dal basso in alto.
Lo Pseudokremmerz non si limita a descrivere come ottenere l’Immortalità e trasmigrare in altri corpi, ma spiega come si possa con l’aiuto dei fluidi sessuali, influenzare un individuo a distanza, consacrare e vitalizzare i sigilli e specchi magici, evocare entità o defunti a scopo divinatorio, usare le anime dei trapassati, imprigionare elementali, ottenere capacità di chiaroveggenza, proteggersi da attacchi magici, spostarsi con il proprio corpo fisico o astrale in altri luoghi, od apparire contemporaneamente in due posti diversi. Rispetto alla Necromagia afferma però che certe pratiche non dovrebbero essere eseguite: lo Stregone perverso che intende dominare a tal punto lo spirito di un individuo deceduto, deve fare molta attenzione che il morto su cui vuole imporre dominio non gli sia come potenza animica superiore, poiché in questo caso correrebbe il pericolo di subire come colpo di ritorno l’energia vampirica che egli stesso ha sprigionato.
Anche Crowley utilizzava lo stesso tipo di Magia Cerimoniale Sessuale, come si legge nei capitoli di Magick che trattano del Corpo di Luce, degli spostamenti in astrale, del modo di creare un Homunculus, di scacciare un essere magico dal suo corpo per prenderne il posto: l’unica operazione “fisica” che il Corpo di Luce possa compiere davvero facilmente è il “Congressus subtilis”. Le emanazioni del “Corpo del Desiderio” (termine preso in prestito dall’Induismo) dell’essere materiale che si visita, se la visita è piacevole, sono così potenti che si acquista spontaneamente sostanza dall’amplesso, ma si deve concepire questo corpo magico come una forza creativa che cerca manifestazione, come un Dio che cerca l’incarnazione. (…)